[foto] BORGHETTO

Sezione Principale - Fotografie e Passioni

Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi

Wirus77
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...che ne dite??
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NatRiscica
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Trattasi del famoso rullo a la cocque?

:lol:

Nat
charlie29
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mi piace la composizione semplice e armonica!
carlo
..tutto muore,è la regola,..ma tutto ciò che muore un giorno tornerà...."
Wirus77
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Ma noooooooooooooooooooooooooooo, questa è quela al microonde!! :grin:
sergio sartori
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Bella Virna
sergio

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massimostefani
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un'immagine quasi sospesa nel vuoto di un tempo indefinito...decisamente gradevole...a parte la quinta nera sulla dx del fotogramma che, a mio avviso, toglie un pò di respiro all'insieme,senza aggiungere nulla.

massimo.
tutte le fotografie sono reali,nessuna è la verità.
R.Avedon
Wirus77
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..meglio così??
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sergio sartori
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Molto meglio questa, il gioco dell'acqua la rende più dinamica
sergio

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_De
Ciao W,
sai che non sono in grado di non dire ciò che penso ma so che apprezzi le critiche sincere. Io le trovo poco riuscite.
Mi sembra di capire che la tua idea fosse quella di un paesaggio che si vede attraverso le quinte (come in una rappresentazione teatrale) e credo che l'idea possa essere buona. Nella seconda fotografia la quinta che introduce la veduta paesaggistica è riuscita meglio, hai dato il giusto spazio alla parete. Però c'è "troppo", dovresti riprovare pulendo un po' l'inquadratura. La ringhiera ad esempio non mi convince perchè pare casuale -so che non lo è- e trovo ci sia troppa aria sopra. Il cielo è latteo e occupa una porzione eccessiva di fotogramma.
La prima è più equilibrata e ha le giuste proporzioni ma non ti è riuscito il gioco di cornice a causa del muro di destra nero che distrae inutilmente l'occhio.
Borghetto è molto bella, un piccolo presepe, mi sono fermata spesso a guardarla proprio da quel punto. Ma è anche insidiosa dal punto di vista fotografico. Merita sicuramente altre prove, e poi tu abiti anche vicino alla bella località.

Ciao!
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andreamiglio
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Brava Wirna, io prferisco la prima per una proporzione equilibrata e scenografica che però sacrifica il gioco delle volute d'acqua, voi del nord avete nebbie ed acque a favora di fotogramma... :( :o 8)
Andrea


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Wirus77
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Grazie Deb, preziosi consigli!! Ho fatto come mi pareva in quel momento (ma decisamente "a caso" nel senso che non avevo basi su cui ragiopnare) ma alla luce di tutto ciò non potrò far mancare un piccolo ragionamento la prox volta!! Grazie mille mille.......siete preziosi :-) :-)
...forse qualcosa di tutto ciò lo potrei trovare sui libri...ma volete mettere sentirlo da voi e leggerlo su un libro??? Naaaaaah, il mio libro siete voi.... Grazie mille :-)
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massimostefani
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In linea di massima sono in sintonia con Deborah....e personalmente non ritengo che l'approccio con il paesaggio sia molto diverso da quello con la gente...nel senso che è necessario "entrare in contatto" con l'ambiente come con le persone.Con le persone il contatto fisico,verbale,empatico può condurti al risultato..Con il paesaggio il contatto sarà certamente lirico,poetico,spirituale..Di fronte al paesaggio ci si ferma,ci si siede in silenzio e ci si lascia permeare dallo stesso...dopo ad osmosi avvenuta
le armonie della natura o dell'ambiente possono farsi sentire con una voce udibile al ns ed altrui orecchio,confluendo in un'immagine.Fondamentale interrogarsi su cosa stiamo provando di fronte a...e sul come comunicare il tutto a...
Poi si ritorna al solito quesito: di fronte a "COSA" il tuo io comincia a vibrare Virna??? Uno sguardo o una nebbia mattutina?? I solchi che il tempo ha inciso sul volto di.....o il divenire incessante delle acque che,nel loro scorrere,creano forme,sempre nuove ingannando costantemente l'occhio???
Parliamone.

massimostefani.
tutte le fotografie sono reali,nessuna è la verità.
R.Avedon
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Vittorio
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se vengo a trovarti,mi porti in quel posto li'?
dove si trova esattamente?
8)
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NatRiscica
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massimostefani ha scritto:In linea di massima sono in sintonia con Deborah....e personalmente non ritengo che l'approccio con il paesaggio sia molto diverso da quello con la gente...nel senso che è necessario "entrare in contatto" con l'ambiente come con le persone.Con le persone il contatto fisico,verbale,empatico può condurti al risultato..Con il paesaggio il contatto sarà certamente lirico,poetico,spirituale..Di fronte al paesaggio ci si ferma,ci si siede in silenzio e ci si lascia permeare dallo stesso...dopo ad osmosi avvenuta
le armonie della natura o dell'ambiente possono farsi sentire con una voce udibile al ns ed altrui orecchio,confluendo in un'immagine.Fondamentale interrogarsi su cosa stiamo provando di fronte a...e sul come comunicare il tutto a...
Poi si ritorna al solito quesito: di fronte a "COSA" il tuo io comincia a vibrare Virna??? Uno sguardo o una nebbia mattutina?? I solchi che il tempo ha inciso sul volto di.....o il divenire incessante delle acque che,nel loro scorrere,creano forme,sempre nuove ingannando costantemente l'occhio???
Parliamone.

massimostefani.
Massimo,

voglio raccontarti un'esperienza per me meravigliosa, qualcuno questa storia la conosce già.

In un'estate di qualche anno fa incontrai Paul Caponigro. Mi parlò delle sue origini, delle origini della madre, siciliana di Canicattini Bagni, di quanto gli sarebbe piaciuto visitare quei posti alla ricerca di quelle immagini che lui avevo visto solo in un album di vecchie foto sbiadite.
Per farla breve trascorremmo una settimana insieme, lui alla ricerca delle sue radici, io incredulo e maledettamente felice.
E conobbi l'Uomo.
I primi due giorni non scattò nemmeno una foto. "Qui tutto è troppo intenso, la luce è intensa, le persone sono intense, anche le mie emozioni lo sono. Io devo sedermi ed ascoltare...".
Il primo giorno che uscì a far foto, andammo a Vendicari, pezzo d'Africa in Sicilia. Lasciò l'attrezzatura in auto, si sedette per terra e stette a contemplare il luogo per almeno un'ora, forse anche di più. Poi con calma andò in macchina, tirò fuori la 4" x 5" e scattò l'unica foto.
Per me era un approccio assolutamente originale. Quella sera, seduti in veranda, tra un pezzo di focaccia e il profumo dei gelsomini, ruppi l'indugio e gli chiesi del perchè del suo modo di fotografare.
"Bisogna ascoltare, bisogna saper ascoltare i luoghi. Bisogna ascoltare il silenzio dei luoghi. Nel silenzio c'è contemporaneamente domanda e risposta, mai l'una o l'altra da sola".
Paul Caponigro me lo ricordo così, Gigante con due occhi da bambino. Io avevo vent'anni.

Nat
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massimostefani
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Veramente indimenticabile....
Io non ho avuto il privilegio di passare cosi tanto tempo con un "GRANDE VERO" della fotografia,si..si..una sera a cena con Mario Cresci,conosco bene Nino Migliori,ho passato un paio d'ore in compagnia di Koudelka,assieme ad altri...e non conoscevo questa tua storia,che hai voluto condividere con me..e te ne sono grato...E la mia soddisfazione aumenta nell'apprendere che c'è un sentire comune tra coloro che,grandi (LUI) o piccoli (IO),sentono la fotografia come una cosa "IMPORTANTE"..alla quale dare importanza.Sintetizzando in una battuta,con la fotografia mi sono sempre divertito "seriamente" e continuo a farlo...potrebbe sembrare una contraddizione ma non lo è. Sono convinto che la profondità dell'approccio,sia determinante per la qualità del risultato. Per questo libro dopo libro,analisi dopo analisi,verifica dopo verifica si comincia a valutare il proprio operato con maggiore umiltà,con piena coscienza dei propri limiti ,ma altresi convinti di dover lavorare su se stessi per ampliare il territorio delle ns conoscenze.Quando poi una voce cosi lontana,ti propone un'assonanza cosi vicina al tuo sentire..la voglia di continuare a marciare dirittinon può che aumentare.
Grazie Nat.

massimostefani
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R.Avedon
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