dopo aver bellamente lurkato per mesi questo splendido forum, ho un quesito da proporre, che mi ronza in testa da qualche tempo, ma che non ho mai potuto soddisfare in modo completo.
Quali sono le variabili che spingono una casa a scegliere un determinato tipo di diaframma, parlando di ottiche per reflex?
Mi spiego con un esempio.
Possiedo sia un Summicron R 35 I tipo, sia un II tipo.
A parte lo schema ottico, le due ottiche differiscono nel numero di lamelle del diaframma: 8 per il primo tipo, 6 per il secondo.
Magari potrà sembrare una cretinata, ma io prediligo di gran lunga il primo tipo, a diaframmi medi, nel caso di luci puntiformi: più arrotondate, più morbide, luci in notturna con 8 raggi a diaframma chiuso (che preferisco), ecc.
Ora mi chiedo: perché Leica ha deciso di cambiare?
- Riduzione di costi
- Maggior resistenza nell'uso nel caso di macchine con tempi sempre più veloci
- oppure il numero e la forma delle lamelle del diaframma influiscono anche in altri aspetti, oltre alle luci puntiformi, imponendo - o suggerendo- quindi delle scelte?
A tal proposito, mi viene per esempio in mente il diaframma a 8 lamelle dello Zeiss Distagon 35/1.4 C/Y (ebbene sì, adoro la focale 35 e ne ho per tutti i gusti...

Anche qui, che motivazione aveva Zeiss per proporre ciò? Ho letto di una derivazione dal mondo delle ottiche cinematografiche, ma non ne colgo la ragione.