(Foto) Paola

Sezione Principale - Fotografie e Passioni

Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi

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Batto un colpo, ci sono ancora. E lascio una fotografia.


Immagine


Dati tecnici: Rollei e Tri-x.
Renato.A
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La prima cosa che mi viene in mente è "sofisticato", uno scatto elegante e sofisticato.

L'unica cosa che mi lascia un po' perplesso, a livello compositivo, è lo specchio sopra la testa, sembra che stia per cadere.

La tri-x è la TXP 320? con cosa l'hai sviluppata?

Ciao

PS
Non sapevo che ti eri fatta la Rollei
Renato A.

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mauro ruscelli
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hai tagliato la lampada a sx e la cima dello specchio?
Mauro

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Per Renato: la Rollei ce l'ho da almeno un anno, credo. Hai già visto alcune foto quadrate. Sullo sviluppo della Rollei non posso purtroppo dirti nulla perché è stato affidato ad altre mani.

Per Mauro: lo specchio non è tagliato nel negativo. Anche la lampada di sinistra è più presente rispetto alla scansione. Ho sempre il problema del leggero taglio che fa lo scanner con il 6X6.
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Giuseppe Mosconi
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Non sono convinto neanche io di una composizione cosi statica ma soprattutto compressa: le due luci a dx e sx in alto tagliate entrambe ma allineate con lo specchio che incombe sulla testa del soggetto a sua volta tagliato alle ginocchia (divanetto compreso) !! Scusami sono ipercritico con questa foto ma ci hai abituati ad altre foto ben più emozionanti e belle.

Ma visto che non scatti a casaccio e la biottica la usi con attenzione mi viene il dubbio che forse volessi proprio ottenere questo effetto. Svelaci l'arcano per favore !!!!
"Vorrei vedere in esse l'urgenza dello scatto, la necessità fisiologica dell'esserci, la frenesia nel respirare l'attimo, la furia di voler partecipare all'anelito di vita del pianeta."

http://www.flickr.com/photos/gimo/
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Nessun arcano. Mi piaceva inquadrarla così. Perdona la banalità ma non c'è alcun mistero dietro.

Domani mattina presto parto, vi saluto e ci risentiamo tra non molto.
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Giuseppe Mosconi
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Queen*d ha scritto:Nessun arcano. Mi piaceva inquadrarla così. Perdona la banalità ma non c'è alcun mistero dietro.

Domani mattina presto parto, vi saluto e ci risentiamo tra non molto.
Ok. L'importante è che a te piaccia ... anche nella "banalità" della motivazione :-) .

Buon divertimento per i prossimi giorni :-) :-)
"Vorrei vedere in esse l'urgenza dello scatto, la necessità fisiologica dell'esserci, la frenesia nel respirare l'attimo, la furia di voler partecipare all'anelito di vita del pianeta."

http://www.flickr.com/photos/gimo/
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ulyssesitaca
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Mah, a me invece piace,l proprio per le supposte imperfezioni, che mi parlano di una persona di classe e raffinatezza vista da un'altra persona che (è solo la mia lettura) da un lato se ne sente attratta e, dall'altro vuole sfuggirne.
Ma, si sa, a me piacciono anche le donne con imperfezioni evidenti e segni del tempo. Sarà colpa del buddismo zen.

Prendo spunto dall'immagine per una riflessione: credo, e ormai mi sto convincendo, che noi fotoamatori, dei domenicali per definizione, si stia veramente un po' troppo compatti sui nostri preconcetti e clichè.
Ci flagelliamo devotamente con inquadrature perfettine e sempre uguali a se stesse, e facciamo penitenza quando usciamo seppur di poco dall'ortodossia più radicale, rientrandovi in tutta fretta, un pò ingobbiti e furtivi, come quando si abbandona l'edicola in cui si è comprata una rivista porno.
Almeno, vedo che a me succede cosi.
Il risultato, alla fine, è che siamo sempre più uguali a noi stessi, nel tremebondo patema di non tagliare i piedi o le mani, o la sommità delle teste, anacronisticamente anacronisti, ovattati e manieristi, in un mondo che piedi e mani (Sierra Leone) quando non anche le teste, li taglia davvero.

Sono considerazioni personali di questi mesi, dettate da incontri e scontri, discorsi e stimoli, riflessioni e rifrazioni...
Ieri, mi sono consumato gli occhi su Family Album, di Larry Towell, un fotografo che rispetto immensamente, sul sito Magnum.
Questo, gente, ha fotografato la sua famiglia. Solo la sua famiglia.
Sontuosamente. Con Amore. Partecipazione. Senso del momento. Passione. Tenerezza. Fede.
Linee cadenti ? Teste tagliate? Mani mosse ?
Non ricordo...

Forza Deb, apri la strada.
Raffaele
donatellobirsa
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ulyssesitaca ha scritto:Mah, a me invece piace,l proprio per le supposte imperfezioni, che mi parlano di una persona di classe e raffinatezza vista da un'altra persona che (è solo la mia lettura) da un lato se ne sente attratta e, dall'altro vuole sfuggirne.
Ma, si sa, a me piacciono anche le donne con imperfezioni evidenti e segni del tempo. Sarà colpa del buddismo zen.

Prendo spunto dall'immagine per una riflessione: credo, e ormai mi sto convincendo, che noi fotoamatori, dei domenicali per definizione, si stia veramente un po' troppo compatti sui nostri preconcetti e clichè.
Ci flagelliamo devotamente con inquadrature perfettine e sempre uguali a se stesse, e facciamo penitenza quando usciamo seppur di poco dall'ortodossia più radicale, rientrandovi in tutta fretta, un pò ingobbiti e furtivi, come quando si abbandona l'edicola in cui si è comprata una rivista porno.
Almeno, vedo che a me succede cosi.
Il risultato, alla fine, è che siamo sempre più uguali a noi stessi, nel tremebondo patema di non tagliare i piedi o le mani, o la sommità delle teste, anacronisticamente anacronisti, ovattati e manieristi, in un mondo che piedi e mani (Sierra Leone) quando non anche le teste, li taglia davvero.

Sono considerazioni personali di questi mesi, dettate da incontri e scontri, discorsi e stimoli, riflessioni e rifrazioni...
Ieri, mi sono consumato gli occhi su Family Album, di Larry Towell, un fotografo che rispetto immensamente, sul sito Magnum.
Questo, gente, ha fotografato la sua famiglia. Solo la sua famiglia.
Sontuosamente. Con Amore. Partecipazione. Senso del momento. Passione. Tenerezza. Fede.
Linee cadenti ? Teste tagliate? Mani mosse ?
Non ricordo...

Forza Deb, apri la strada.
Ottimo spunto di riflessione (che in buona parte condivido), Raffaele!


Mi spiace,
non sono Deb. :)

Buone ferie a tutti!
Ciao,
Donatello
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massimostefani
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ulyssesitaca ha scritto:Mah, a me invece piace,l proprio per le supposte imperfezioni, che mi parlano di una persona di classe e raffinatezza vista da un'altra persona che (è solo la mia lettura) da un lato se ne sente attratta e, dall'altro vuole sfuggirne.
Ma, si sa, a me piacciono anche le donne con imperfezioni evidenti e segni del tempo. Sarà colpa del buddismo zen.

Prendo spunto dall'immagine per una riflessione: credo, e ormai mi sto convincendo, che noi fotoamatori, dei domenicali per definizione, si stia veramente un po' troppo compatti sui nostri preconcetti e clichè.
Ci flagelliamo devotamente con inquadrature perfettine e sempre uguali a se stesse, e facciamo penitenza quando usciamo seppur di poco dall'ortodossia più radicale, rientrandovi in tutta fretta, un pò ingobbiti e furtivi, come quando si abbandona l'edicola in cui si è comprata una rivista porno.
Almeno, vedo che a me succede cosi.
Il risultato, alla fine, è che siamo sempre più uguali a noi stessi, nel tremebondo patema di non tagliare i piedi o le mani, o la sommità delle teste, anacronisticamente anacronisti, ovattati e manieristi, in un mondo che piedi e mani (Sierra Leone) quando non anche le teste, li taglia davvero.

Sono considerazioni personali di questi mesi, dettate da incontri e scontri, discorsi e stimoli, riflessioni e rifrazioni...
Ieri, mi sono consumato gli occhi su Family Album, di Larry Towell, un fotografo che rispetto immensamente, sul sito Magnum.
Questo, gente, ha fotografato la sua famiglia. Solo la sua famiglia.
Sontuosamente. Con Amore. Partecipazione. Senso del momento. Passione. Tenerezza. Fede.
Linee cadenti ? Teste tagliate? Mani mosse ?
Non ricordo...

Forza Deb, apri la strada.
Di questo tema noi due dibattiamo ormai da lungo tempo e quindi mi trovi in accordo. Ed è anche per questo che,di tanto in tanto,l'eccesso di enfasi per questa o quella immagine,mi ha leggermente irritato.Da almeno vent'anni sostengo che la Fotografia con la F maiuscola alberga altrove,per una serie di ragioni che,alla vigilia di Ferragosto,non è il caso di mettere sul tappeto...magari se ne riparla (sarebbe bello de visu...in tanti) dopo la pausa estiva.
Buone vacanze a tutti ( a tutti quelli che ci vanno...)
ciao

massimostefani
tutte le fotografie sono reali,nessuna è la verità.
R.Avedon
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mauro ruscelli
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Discorso teoricamente interessante che poco si applica al caso specifico, ritratto posato / formale in medio formato.

Certo se Deb cerca di incrinare subdolamente le regole inserendo piccoli, impercettibili difetti per spiazzare l'osservatore, e' necessaria una serie di immagini, per poter trasformare il tutto in un discorso che mi sa molto di concettuale. In ogni caso Deb mi ha confermato che e' stata la scannerizzazione a tagliare qualche cosa.
Mauro

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Si Mauro, i tagli sono leggermente differenti dal negativo. Se invece non piace l'inclinazione dello specchio...quella é colpa mia.

---

E' vero, la fotografia con la F maiuscola dimora altrove. A dirla tutta con sincerità, nel mio caso, anche la buona fotografia con iniziale minuscola non é presente. La mia insicurezza e chiusura mi porterebbero a lasciare tutto sempre in un cassetto ma Simone mi spinge a non vivere sempre nel mio mondo, a lasciare qualche spiraglio aperto. E penso abbia ragione.

E' vero, non si fa grande Fotografia, non si é anime elette, nomi da libri di storia, ispiratori di folle, grandi poeti. Ma la certezza di non essere dei grandi non deve essere un limite, un blocco. Guardando le preziose e storiche macchine che ci penzolano dal collo non dobbiamo farci prendere dall' ansia di prestazione. Il timore di non essere all'altezza unito alla sicurezza di non fare scatti indimenticabili rischia di trasformarci in meri tester di obiettivi. Perché intanto la poesia é altrove, perché la Storia non é nelle nostre piccole mani, perché sbagliamo inquadrature, perché non lasciamo grandi segni... no non voglio che scatti questo meccanismo.
E forse bisognerebbe solamente sbattersene di cosa ci verrà detto quando mostreremo titubanti uno scatto, dimenticarsi di essere piccoli, non chiedersi se si sta solo giocando a fare fotografia, non crucciarsi quando con lucidità vedremo che "si, stiamo giocando". Ma che bel gioco che é fare fotografia sottovoce con tutte le minuscole del caso, e continuare a farla.
Forse basterebbe sbattersene e fotografare.
E continuare a credere in questo gran gioco - a volte poetico, a volte stronzo- che é la vita e la fotografia di conseguenza.

Un caro saluto a tutti e un sorriso.
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mauro ruscelli
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"La grande fotografia non passa da qui" mi ricorda il monito trappista "ricordati che devi morire" monito soprattutto di umilta' che non dovrebbe portare a non fare.
Alla fine puo' risultare pero' controproducente, e devo dire che non mi sento in sintonia con esso, apprezzo invece quanto scritto da Deb e devo dire pur con tutta l'umilta' ed i dovuti distinguo, che fotografare perche' se ne sente il bisogno forte, interiore, se fatto con onesta' non possa che configurarsi come un rivolo della Fotografia con la f maiuscola, almeno questo e' il senso che ha per la nostra anima.
Ed anche l'ambizione di avere un giorno la giusta illuminazione e fare qualche cosa di grande, non vorrei che mi venisse negato per eta' sesso o nazione.
Mauro

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NatRiscica
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Ciao Dédé,
buon ferragosto anche li...

Nat
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massimostefani
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Queen*d ha scritto:Si Mauro, i tagli sono leggermente differenti dal negativo. Se invece non piace l'inclinazione dello specchio...quella é colpa mia.

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E' vero, la fotografia con la F maiuscola dimora altrove. A dirla tutta con sincerità, nel mio caso, anche la buona fotografia con iniziale minuscola non é presente. La mia insicurezza e chiusura mi porterebbero a lasciare tutto sempre in un cassetto ma Simone mi spinge a non vivere sempre nel mio mondo, a lasciare qualche spiraglio aperto. E penso abbia ragione.

E' vero, non si fa grande Fotografia, non si é anime elette, nomi da libri di storia, ispiratori di folle, grandi poeti. Ma la certezza di non essere dei grandi non deve essere un limite, un blocco. Guardando le preziose e storiche macchine che ci penzolano dal collo non dobbiamo farci prendere dall' ansia di prestazione. Il timore di non essere all'altezza unito alla sicurezza di non fare scatti indimenticabili rischia di trasformarci in meri tester di obiettivi. Perché intanto la poesia é altrove, perché la Storia non é nelle nostre piccole mani, perché sbagliamo inquadrature, perché non lasciamo grandi segni... no non voglio che scatti questo meccanismo.
E forse bisognerebbe solamente sbattersene di cosa ci verrà detto quando mostreremo titubanti uno scatto, dimenticarsi di essere piccoli, non chiedersi se si sta solo giocando a fare fotografia, non crucciarsi quando con lucidità vedremo che "si, stiamo giocando". Ma che bel gioco che é fare fotografia sottovoce con tutte le minuscole del caso, e continuare a farla.
Forse basterebbe sbattersene e fotografare.
E continuare a credere in questo gran gioco - a volte poetico, a volte stronzo- che é la vita e la fotografia di conseguenza.

Un caro saluto a tutti e un sorriso.
Non ho commentato lo scatto,che si inserisce nella media,tua,mia e di tanti altri.Sono intervenuto semplicemente a "corredo" del post di Raffaele perchè del contenuto dello stesso e di molto altro ancora,andiamo discorrendo da tempo.Ed il senso della riflessione di Raffaele è esattamente all'opposto del concetto di ..."sbattersene" che,come sanno tutti benissimo non porta ad alcun risultato.La riflessione che andiamo facendo da tempo nasce dal fatto, che con anni di fotografia alle spalle ed altrettanta perizia tecnica, NON sbagliamo le inquadrature,NON sbagliamo sviluppo e stampa, NON sbagliamo l'approccio con il soggetto,NON manchiamo alle volte di tessere un ordito narrativo che contenga anche un minimo di poesia,NON siamo ignari del fatto che alcune delle nostre-vostre immagini potrebbero ben figurare,raccolte in una antologia,accanto a quelle di ben più titolati..."colleghi" .Ciò nonostante NON manchiamo giorno dopo giorno (senza alcuna ansia da prestazione) di stupirci di fronte ad una immagine che per efficacia e,nella maggior parte dei casi,semplicità ci spinge a dire : ma guarda un pò cosa è riuscito costui a tirar fuori da....perchè non ci pensato mai io,avendo soggetti analoghi,li',a portata di mano ? Cosa mi manca per ampliare la mia visione ? Quali vuoti,a monte della mia formazione,culturale e fotografica,andrebbero colmati per poter cogliere appieno la realtà che mi circonda ?? La riflessione di Raffaele è segno di una messa in discussione del lavoro fatto sino ad ora (chiamarlo lavoro non è a mio avviso improprio nel caso di Raffaele (come nel mio caso del resto,ben prima che fosse professione) perchè conosco a fondo l'impegno e l'intensità del percorso e del confronto,che sarà sicuramente patrimonio di altri,dei quali non posso parlare non avendo elementi sufficenti per farlo ) alla ricerca di quella scintilla in più che,pur non cambiando la nostra vita,potrebbe aprirci nuove porte.Tutto questo "travaglio" che potremmo evitare al grido di "fotografiamo e chissenefrega" trae vigore da una passione,certamente patrimonio di molti,qui ed altrove,che non accenna a scemare,anzi; ci spinge a trovare risposte! Fermo restando che (Raffaele conosce il mio pensiero in proposito) certe fiamme se covano sotto la cenere,non tardano a prender forma e ad adere come loro conviene.....alimentarle ad arte è quasi sempre fallimentare.
Mi è parso opportuno chiarire un attimo il mio pensiero evitando,credo,malintesi che,più o meno velatamente mi è parso di cogliere quà e là.
saluti a tutti.

massimostefani
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tutte le fotografie sono reali,nessuna è la verità.
R.Avedon
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