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Ossessione Leica, autocompiacimento, limitazione fotografica
Inviato: gio feb 08, 2007 9:59 am
da luca rubbi
Originariamente scritto sul defunto forum Polyphoto, ve lo servo così, senza i commenti, che comunque se volete aggiungerò in seguito:
Non pensate che l' essere sempre ossessionati dalla resa delle proprie ottiche, possa limitare la propria capacità fotografica?
Mi spiego meglio, il fotografo Leica, tende a pensare che le proprie ottiche sono sempre le migliori, ma in fondo questo non è vero in assoluto e quindi è come se dovesse sempre dimostrare questo fatto, non riuscendo a liberarsi completamente da questa ossessione.
Inconsciamente pensa che disponendo di un mezzo ottico superiore, possa guardare dall' alto in basso un qualunque fotografo di "razza" inferiore e così finisce per realizzare foto che sono sempre un po' dei velati test che esegue per autocompiacersi del proprio "regale" possesso.
Così facendo produce immagini che raccontano molto della entusiasmante dolcezza plastica, del melodioso colore pastellato, dei riverberi luminosi degli sfondi sfocati che paiono magiche pennellate intrise di luce intrigante e tante altre cose.
Purtroppo sotto il profilo fotografico spesso non valgono nulla.
E' come una sorta di appagamento dei sensi, una droga ottenebrante che ci induce a sonnecchiare sugli aspetti figurativi e tecnici piuttosto che sulla profondità ed espressività del mezzo fotografico.
E' una mia idea o qualcuno condivide questi pensieri?
Grazie.
Ciao
Luca
Inviato: gio feb 08, 2007 11:20 am
da mauro ruscelli
Credo sia vero per molti utenti leica.
Il cercare "l'aroma" tra diverse lenti della stessa focale e' caratteristica dell'utente del marchio e puo' portare a scattare per la lente e non per l'immagine. Certo bisogna avere i soldi per fare questo e spesso il tutto si trasforma in un hobby.
Per chi invece la prende con uno sforzo economico, con sofferenza, non puo' che essere cio' che dovrebbe essere questa splendida macchina. Strumento.
Al feticismo estremo non si sottraggono gli altri fotografi ma forse riportano il tutto ad un discorso alla fine piu' sano:
"il mio e' piu' grande del tuo"
ciao
Inviato: gio feb 08, 2007 11:46 am
da Vittorio
il tecnicismo esasperato porta all'aridezza artistica.
non e' il mezzo che fa' il fine,ma esattamente il contrario......
nessun bokeh strepitoso potra' mai sovrapporsi ad una foto fatta col cellulare dove il cuore viene fuori.....
imho
pero' di questi discorsi non vorrei davvero piu' sentirne........tanto il fotografo lo peso in base alle immagini.

Inviato: gio feb 08, 2007 11:55 am
da ulyssesitaca
ammetto con candore che mi piace "occuparmi" delle mie ottiche e conoscerne leggende e supposti segreti.
Lo trovo innocente e anche poco costoso, visto che non mi sono mai comprato un'automobile in vita mia.
Lo trovo anche triste, quando questo sotituisce la mancanza di stimoli, e mi consola il fatto, che di solito quando scatto non penso a che cosa ho in mano, e mi scopro tutto preso dalla storia che mi sto raccontando...
Inviato: gio feb 08, 2007 12:10 pm
da Vittorio
Raffaele Bartoli ha scritto:ammetto con candore che mi piace "occuparmi" delle mie ottiche e conoscerne leggende e supposti segreti.
Lo trovo innocente e anche poco costoso, visto che non mi sono mai comprato un'automobile in vita mia.
Lo trovo anche triste, quando questo sotituisce la mancanza di stimoli, e mi consola il fatto, che di solito quando scatto non penso a che cosa ho in mano, e mi scopro tutto preso dalla storia che mi sto raccontando...
beh,Raffaele anche per me, e' una piccola deviazione professionale,nella vita faccio un lavoro di estrazione tecnica,e' naturale per me prendere in mano un'ogetto meccanico e sviscerane i contenuti.
ma da li' ad arrivare al feticismo ne passa......

Inviato: gio feb 08, 2007 12:31 pm
da NatRiscica
La fotografia ha un privilegio su molti altri hobbyes (mi riferisco alla fotografia come hobby così come intesa dalla maggioranza di chi la pratica), è contemporaneamente scienza ed arte.
Non dubito che vi siano persone interessate al "mostrare" ciò che si ha, specie se può in qualche modo rappresentare un simbolo, ma penso anche a chi questi oggetti li ama per quella parte di bellezza scientifica e storica che incorporano.
Credo sia leggittimo gioire anche di questa bellezza.
Nat (thesolidstateside)
Inviato: gio feb 08, 2007 1:35 pm
da Wirus77
...per me invece in tantissimi casi il feticismo diventa un limite, il limite di guardare poco oltre l'ultima lente!!
Si può godere dell'oggetto, ma quando diventa il primo amore e la fotografia che ne esce solo la "prova" delle qualità dello stesso........è triste fes!!
Parere spassionato di un'ignorante in materia!

Inviato: gio feb 08, 2007 1:42 pm
da andrea de sanctis
Caro Luca,
Solo un imbecille può guardare dall'alto in basso chi possiede un obiettivo o una macchina fotografica meno blasonata della sua,significa che non ha capito nulla della fotografia e gli farei notare che Giacomelli,per me il più grande fotografo di tutti i tempi, usava una Kobell che arrivava a 1/200 di secondo e che necessitava di adesivo nero per impedire infiltrazioni di luce.
Detto questo,è diversa la passione per le grandi realizzazioni ottiche,che come ben sai è molto radicata in me,tanto che sono un piccolo collezionista,ma,per me il collezionismo è la volontà di conservare una testimonianza dell’ingegno umano,la ricerca della singolarità storica, della raffinatezza e dell'eleganza che fanno la rarità e l'eccezionalità dell'oggetto,che è sfidare il tempo, è ridare vita alle passioni umane, ai momenti storici che hanno prodotto un determinato oggetto,che ogni oggetto è vittima della propria evoluzione e tende a perdersi nei meandri della memoria.
Collezionare è ricostruire la storia dell'oggetto e comprenderne l' evoluzione,il rapporto tra l' uomo e le sue creazioni,ma questo nulla c'entra con la FOTOGRAFIA.
Ciao,
Andrea
Inviato: gio feb 08, 2007 1:57 pm
da luca rubbi
Andrea sei sempre grandissimo!
Vorrei mostrare ai pochi che non ti conoscono, quando una persona pensa veramente quello che dice, e non fa giochetti strani.
Rimetto la tua risposta di allora, evidentemente molto simile:
Caro Luca,
ovviamente parlo a livello personale,essendo collezionista di ottiche ed appassionato di fisica e,dato il mio lavoro,di chimica,la passione per un oggetto non mi fa assolutamente guardare dall'alto in basso chi non lo possiede,pensa che il mio fotografo preferito è Mario Giacomelli e le sue stupende,poetiche immagini erano ottenute con una Kobell con i tempi fino a 1/200 ed il dorso che richiedeva lo scotch nero per essere a tenuta di luce.
Piuttosto considero di razza inferiore,fotograficamente parlando,tantissimi professionisti che pur vivendo con la fotografia,non hanno mai fatto un'esposizione manuale ed in tutta la loro carriera si sono limitati a fotografare con il flash e 1/125 a diaframma 8,credimi,sono legioni.
Ciao
Andrea
Ciao
Luca
Inviato: gio feb 08, 2007 2:23 pm
da Vittorio
Quotissimo per Andrea.....anche per il pensiero su Giacomelli....
Inviato: gio feb 08, 2007 2:23 pm
da cristian vidmar
Io la vedo così: le foto le faccio io, non la macchina. Però se le faccio con uno strumento che sono ragionevolmente sicuro mi darà il massimo (o quasi) in quella situazione, allora tanto di guadagnato, con in più il piacere di maneggiare una macchina ben costruita e dalla buona ergonomia (diaframmi sul barilotto, non pulsantini sul dorso, tanto per capirci). Da questo a preoccuparsi se sono meglio 7 o 8 lenti ce ne passa, io fin lì non mi spingo. Per me la Leica è un piccolo lusso che mi concedo, tutto qua. Ci sono scrittori che fanno capolavori con solo una penna in mano e li farebbero con qualunque: però preferiscono una Mont Blanc a una bic.
Inviato: gio feb 08, 2007 3:13 pm
da donatellobirsa
Come spunto di discussione può essere interessante,
Luca,
però rischia di far diventare luogo comune non tanto il concetto
<<Gli utenti Leica si gingillano coi loro strumenti, (o guardano dall’alto in basso gli altri fotografi) >> (sono già un luoghi comuni),
quanto il fatto che l’uso creativo e non tecnicistico del mezzo fotografico costituisca di per sè un approccio di valore assoluto alla realizzazione di buone immagini.
Ciò detto, ti dirò che se non mi sono avvicinato prima a Leica, oltre che per le finanze, è perché ritenevo (sbagliando)
tutti (o quasi) i Leicisti) al più dei collezionisti, e chi mi dava fastidio l’idea di essere associato ad una supposta presunta elite …
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Scopro anche di non essere l’unico che non si è mai comperato una macchina (automobile)nuova, per poter comperare qualche obiettivo e corpo (tassativamente usati anch’essi!)
senza sentirmi eccessivamente dilapidatore…
Ciao,
Donatello
Inviato: gio feb 08, 2007 3:25 pm
da _De
Andrea definisce con giusta durezza imbecille chi guarda dall'alto in basso chi possiede un'attrezzatura meno blasonata della propria. Concordo ma la mia impressione è che non sia un fenomeno così raro.
Non voglio scivolare nei luoghi comuni (e questa è una buccia tentatrice) ma ho negli occhi il ricordo di tanti leicisti gongolanti con la loro bella Leica al collo portata come una signora borghese porterebbe la sua collana a doppio filo di perle in bella vista sul decoltè.
Ho ricordo di frasi che sostenevano l'importanza di portare al collo la Leica con eleganza.
Personalmente l'eleganza credo risieda nel non ostentare il possesso di una Leica e di ricordarsi che la si rende "viva" solo portandola all'occhio (e un po' al cuore, senza sentimentalismi).
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Sul collezionismo invece ho poco da dire, io sono l'antitesi del collezionista perché la quantità mi distrae ed infastidisce ma apprezzo l'onestà di alcuni appassionati (vedi Andrea e Cesare) che fanno il distinguo tra il mero possesso e la fotografia. E che godono di entrambi i piaceri.
Inviato: gio feb 08, 2007 3:30 pm
da ulyssesitaca
bisogna anche aggiungere, ad onore del vero, che le donne paiono immuni da questo vizietto, proponendosi praticamente sempre come fotografi "piu' puri" di noi maschi.
Inviato: gio feb 08, 2007 3:45 pm
da luca rubbi
Si Raffaele il feticismo fine a se stesso è maschio e maschilista, infatti su Lp non c'è mezza donna...
I collezionisti sono un'altra cosa, molto più seri e non lo dico per l'amicizia che ho per Andrea, è una cosa che ho sempre pensato, appartengono ad un altro livello, che si può condividere o meno, ma che certamente li pone in una prospettiva diversa, io in realtà parlo dell'individuo che si traveste da fotografo ma in realtà è solo uno che possiede degli oggetti, però non li usa mai, di certo non ti dirà che è un collezionista (e difatti non lo è), ti dirà che è un fotografo, peccato che poi faccia solo tests, e si riempia la bocca di aggettivi mirabolanti sui propri giochini.
Ciao
Luca