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PRAKTINA FX - la prima reflex a sistema
Inviato: mer apr 29, 2009 5:53 pm
da PIERPAOLO
nel numero di Maggio di Reflex ho pubblicato un articolo, che si può ben definire di ricerca, su una delle reflex 35mm più straordinarie e misconosciute della storia, la Praktina, fabbricata dalla KW di Dresda.
questa reflex, che derivava da alcune esperienze Zeiss dell'anteguerra, nel 1953 (ripeto, milleNovecentoCinquantatre) presentava i mirini intercambiabili (anche esposimetri), due motori, elettrico e a molla, dorsi intercambianbili, innesto ottiche a baionetta, vasto range di ottiche sino al grandangolo da 25mm.
Straordinario!
Tuttavia per una serie di motivi tecnico, economici e politici, che illustro nell'articolo, questo autentico pezzo di bravura della progettazione tedesca è stato oscurato ed accantonato.
Da studiare come esempio che fare una cosa straordinaria può non essere sufficiente, se si hanno alcune forze contro....
Da leggere anche per i Nikonisti per capire da dove deriva 'veramente,' oltre le favole del mito, la reflex nipponica, e come è stato abile il duo poliitco ed economico americano-nipponico ad imporre come rivoluzionari prodotti, che in realtà esistevano già.
La storia vera sotto la crosta del mito consolidato
Pierpaolo
Inviato: mer apr 29, 2009 6:54 pm
da Roberto
Il problema adesso è... come facciamo a dirlo a Bruno e Nat

?
Inviato: mer apr 29, 2009 7:56 pm
da PIERPAOLO
TUTTE le fotocamere reflex a sitema devono qualcosa se non moltissimo alla Praktina, ma la cosa interessante della storia è come si è giunti al boicottaggio
Pierpaolo
Inviato: gio apr 30, 2009 9:42 am
da NatRiscica
Il successo di un prodotto passa anche per "momenti" e congiunture politico-sociali.
Se il successo persiste ci saranno evidenti ragioni "qualitative".
Perchè poi è di qualità che dobbiamo parlare, o meglio ancora di una qualità sublime, tanto eccellente da non far rimpiangere quella a cui erano abituati i fruitori di Contax e Leica.
Nessuno può minimizzare i meriti e la genialità dei progettisti di Dresda, ma altrettanto non si può non riconoscere nella meccanica di Dresda una certa approssimazione, una non coincidente qualità realizzativa a quella progettuale.
Aggiungo che a Nikon va riconosciuto il merito di avere inventato uno standard di "qualità d'uso" prima sconosciuto a tutti.
Nat
Inviato: gio apr 30, 2009 10:14 am
da Giuseppe Mosconi
NatRiscica ha scritto:Il successo di un prodotto passa anche per "momenti" e congiunture politico-sociali.
Se il successo persiste ci saranno evidenti ragioni "qualitative".
Perchè poi è di qualità che dobbiamo parlare, o meglio ancora di una qualità sublime, tanto eccellente da non far rimpiangere quella a cui erano abituati i fruitori di Contax e Leica.
Nessuno può minimizzare i meriti e la genialità dei progettisti di Dresda, ma altrettanto non si può non riconoscere nella meccanica di Dresda una certa approssimazione, una non coincidente qualità realizzativa a quella progettuale.
Aggiungo che a Nikon va riconosciuto il merito di avere inventato uno standard di "qualità d'uso" prima sconosciuto a tutti.
Nat
Bravo Nat, digliela tutta a questi ...

Inviato: gio apr 30, 2009 10:51 am
da Roberto
Mi insospettisce il silenzio di Bruno, secondo me sta preparando un'arringa epocale...

Inviato: gio apr 30, 2009 11:27 am
da PIERPAOLO
chiarisco subito che nel mio articolo non c'è nessuna polemica con Nikon, nè viene citato il marchio nipponico;
quello che mi preme è di mostrare, non con opinioni, ma con dati alla mano, la vera storia della tecnologia fotgrafica, rimettendo in riga molti luoghi comuni consolidati. Vedere a questo proposito il capitolo sulla vera storia del 35mm nel mio recente libro Leica.
La DDR è stata oscurata per molti motivi (e a me, che pure l'ho conosciuta bene, non è mai stata troppo simpatica, per dire un eufemismo...), ma è stata la vera leader della reflex 35mm e non solo, con progettisti geniali ed eclettici:
ricordo Exakta, Praktiflex, Praktica, Contax S e Praktina, oltre a Exakta 66 e Pentacon Six. e che tutto è partito da Dresda.
Questo non vuol dire che altri hanno migliorato e meglio costruito: Asahiflex, Miranda (la prima vera reflex moderna nipponica), Topcon e naturalmente Nikon. Canon invece è partita male con le Canonflex.
Ma ogni tanto, specie ora alla fine di un ciclo storico, occorrerebbe vedere le cose nella loro giusta prospettiva, senza paraocchi.
Storia, appunto, oltre il mito
Pierpaolo
Inviato: gio apr 30, 2009 11:33 am
da Supermario
Nell'Europa comunista non sono mai mancati grandi progetti e grande ingegno e questo dimostra che l'uomo non si impegna per denaro ma per il proprio piacere e la propria ambizione e che l'universo spirituale naviga indipendente dal sistema politico.
Tuttavia proprio quando occorreva calarsi nel banale e ripetitivo sudore e nella solida fatica la pigrizia e la mancanza di stimoli economici o di velate minacce di licenziamento sono emerse drammaticamente, questo è avvenuto indipendentemente dall'indole slava, tedesca o ugrofinnica.
Progetti geniali come la Pentacon Six sono stati tormentati per sempre da difetti meccanici tanto banali quanto irrisolti la cui persistenza ha relegato queste attrezzature di qualità nell'angolo dell'attrezzatura per amatori squattrinati. Un vero insulto all'ingegno umano e alla classe operaia tanto decantata e celebrata e in pratica svalorizzata proprio nei paesi comunisti.
Nella Germania Ovest la caduta dell'industria fotografica, che non dimentichiamo è avvenuta nella prima metà degli anni '70, è invece dovuta a mancanza di elasticità mentale, buonsenso, senso pratico e umiltà nonchè ad un aumento del costo del lavoro che ha anticipato di un decennio cruciale quello giapponese.
Per quanto riguarda la produzione nipponica: Nikon si evidenzia per perfezione standardizzata, per praticità, perfezione meccanica, lucidità progettuale, intelligenza aziendale, lungimiranza strategica; diciamo che l'intelligenza pura la fà emergere dal contesto giapponese.
Tuttavia anche senza quella continuità che caratterizza la Nikon, tutta l'industria giapponese ha realizzato prodotti eccellenti e finalizzati alla fotografia, tralasciando il fascino fine a se stesso, e penso che dopo i primi vagiti l'industria fotografica giapponese sia stata modello ed esempio a se stessa senza dovere nulla a nessuno e senza avere più bisogno di prodotti tedeschi di riferimento!.
Non si può pensare che gioielli come Olimpus OM 1-2, Pentax MX-ME, Canon F1n, per dire le più famose ecc. debbano qualcosa a qualcuno!
L'idea che i giapponesi sappiano solo copiare riguarda solo, come per tutti, il primissimo momento di apprendistato!
Negli anni '50 esisteva anche un'industria fotografica italiana e pure questa è sparita nel giro di 20 anni!.
Diciamo che i produttori ottici europei, sia privati che nazionalizzati, non hanno saputo fare il salto di qualità e passare da aziende artigianali ad aziende industriali e di conseguenza i prodotti non si sono evoluti secondo questa logica che quando il mercato è in cresita è assolutamente virtuosa.
La Praktina resta un prodotto artigianale antesignano delle reflex 35 mm come noi le conosciamo, che si pone alla base di quell'evoluzione che nel 1980 ha portato questo tipo di fotocamera alla perfezione costruttiva e pertanto ha solo un valore storico-collezionistico a differenza della
Leica M3 o della NIkon F o della Rolleiflex .
Inviato: gio apr 30, 2009 11:39 am
da NatRiscica
Perfetta analisi Mario.
Ecco, Pentacon Six!
Nat
Inviato: gio apr 30, 2009 12:12 pm
da PIERPAOLO
il mio articolo vuole proprio indicare questo: che fuori dai nomi conosciuti ne sono esistiti tanti altri, non per questo meno importanti, e che la 'varietà delle specie' darwiniana è stata la vera ricchezza della fotografia, specie in quel periodo eroico che va dal 1948 al 1960, ma ormai frettolosamente accantonato.
La Praktina nel 1953, opportunamente lanciata e pubblicizzata, avrebbe causato la rovina NON dell'industria fotografica nipponica, ma di quella americano-nipponica qual era in realtà, sconvolgendo tutti i principi politici della superiorità tecnologica occidentale, e mettendo in crisi la nascente industria giapponese, in tutto e per tutto supportata dal mercato americano. Come cito nel mio pezzo alla fiera americana del 1957 la Praktina fu esiliata e derisa, perchè 'chi avebbe intenzione di sprecare fotogrammi con un accessorio inutile come un motore?'
Solo due anni dopo la Nikon motorizzata diventava il simbolo del desiderio.
La storia della Praktina non è solo una storia di fotografia, ma il paradigma di quella che è stata la Guerra Fredda.
Dietro l'industria fotografica nipponica c'è sempre stata l'industria americana, che l'ha supportata con un'infinità di brevetti e tecnologia (il chip della Canon A-1, Texas Instruments, l'autofocus Minolta Honeywell, il trattamento antiriflesso Pentax americano ecc)
In tutti questi anni di studi e ricerche mi sono sempre imbattuto in queste sinergie, alle rispettive epoche tenute opportunamente nascoste
la storia della Praktina va alla radice di questa sinergia, di un paese sconfitto, occupato, foraggiato e tecnologicamente nutrito.
Perchè la vera domanda è:
quale reflex a tendina (oltre Rectaflex) poteva proporre l'industria occidentale tra il 1949 e il 1959? Rispondere a questa domanda significa capire la base non tecnologica ma economica del problema.
Pierpaolo
------------
ricordo che il vero 'punctum' della reflex a tendina NON è la macchina ma la possibilità di vendere una marea di ottiche, (per lunghezza focale ma sopratutto per lminosità, concetto con la reflex ad otturatore centrale quasi inesistente) la vera cassaforte dell'industria tedesca. La reflex è solo il punto di partenza del vero business.
Inviato: gio apr 30, 2009 9:02 pm
da PIERPAOLO
il Travelon è un'ottica del 1960, 6 lenti in 4 gruppi, appunto a preselezione, la Schacht è sempre stata una marca di rincalzo, con ottiche oneste ed economiche;
se macchina ed ottica sono in buono stato e il prezzo è buono, si può anche iniziare una piccola raccolta di ottiche con innensto Exakta in un secondo tempo, tra le più economiche del mercato collezionistico.
Classiche le Zeiss, molto ambite le Angenieux, rarissimo un 40 Zuiko per Exakta
Per Exakta sono disponibili più di 100 obiettivi.....
Pierpaolo
Re:
Inviato: sab nov 09, 2019 12:04 pm
da [schyter]
PIERPAOLO ha scritto:il mio articolo vuole proprio indicare questo: che fuori dai nomi conosciuti ne sono esistiti tanti altri, non per questo meno importanti, e che la 'varietà delle specie' darwiniana è stata la vera ricchezza della fotografia, specie in quel periodo eroico che va dal 1948 al 1960, ma ormai frettolosamente accantonato.
La Praktina nel 1953, opportunamente lanciata e pubblicizzata, avrebbe causato la rovina NON dell'industria fotografica nipponica, ma di quella americano-nipponica qual era in realtà, sconvolgendo tutti i principi politici della superiorità tecnologica occidentale, e mettendo in crisi la nascente industria giapponese, in tutto e per tutto supportata dal mercato americano. Come cito nel mio pezzo alla fiera americana del 1957 la Praktina fu esiliata e derisa, perchè 'chi avebbe intenzione di sprecare fotogrammi con un accessorio inutile come un motore?'
Solo due anni dopo la Nikon motorizzata diventava il simbolo del desiderio.
La storia della Praktina non è solo una storia di fotografia, ma il paradigma di quella che è stata la Guerra Fredda.
Dietro l'industria fotografica nipponica c'è sempre stata l'industria americana, che l'ha supportata con un'infinità di brevetti e tecnologia (il chip della Canon A-1, Texas Instruments, l'autofocus Minolta Honeywell, il trattamento antiriflesso Pentax americano ecc)
In tutti questi anni di studi e ricerche mi sono sempre imbattuto in queste sinergie, alle rispettive epoche tenute opportunamente nascoste
la storia della Praktina va alla radice di questa sinergia, di un paese sconfitto, occupato, foraggiato e tecnologicamente nutrito.
Perchè la vera domanda è:
quale reflex a tendina (oltre Rectaflex) poteva proporre l'industria occidentale tra il 1949 e il 1959? Rispondere a questa domanda significa capire la base non tecnologica ma economica del problema.
Pierpaolo
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ricordo che il vero 'punctum' della reflex a tendina NON è la macchina ma la possibilità di vendere una marea di ottiche, (per lunghezza focale ma sopratutto per lminosità, concetto con la reflex ad otturatore centrale quasi inesistente) la vera cassaforte dell'industria tedesca. La reflex è solo il punto di partenza del vero business.
non capisco come, dopo un articolo storico, al solito eccellente dell'amico PP, come sia possibile che ad oggi io nn abbia una Praktina tra i miei vari rottami ... del resto è sempre facente parte del Patto di Varsavia...
Mi metto in caccia !!

Re: PRAKTINA FX - la prima reflex a sistema
Inviato: sab nov 09, 2019 6:48 pm
da [schyter]
non c'è stato nemmeno tanto da diventar matti ... era lì fuori che mi aspettava.

Re: PRAKTINA FX - la prima reflex a sistema
Inviato: mar nov 12, 2019 9:49 am
da [schyter]
Alla fiera di Colonia (Photokina) del 1956, la Praktina fu presentata insieme alla Praktisix, capostipite della
"leggendaria"
(soprattutto per l'accavallamento dei frame) Pentacon Six ...
Passò/passarono inosservata/e probabilmente perchè lo stand Kamera-Werke era di fronte a quello Ernst Leitz e tutti i "fotogonzi" si accalcavano
per vedere la MP con Leicavit (n.d.r.)

....... si fa per ridere un po' ... ma poi mica tanto se si pensa che, come affermava PP
la Praktina fu davvero una pietra miliare nella storia della fotografia ... ignorata praticamente da tutti o quasi.
Re: PRAKTINA FX - la prima reflex a sistema
Inviato: mer dic 18, 2019 7:03 pm
da reporter
[schyter] ha scritto:Alla fiera di Colonia (Photokina) del 1956, la Praktina fu presentata insieme alla Praktisix, capostipite della
"leggendaria"
(soprattutto per l'accavallamento dei frame) Pentacon Six ...
Passò/passarono inosservata/e probabilmente perchè lo stand Kamera-Werke era di fronte a quello Ernst Leitz e tutti i "fotogonzi" si accalcavano
per vedere la MP con Leicavit (n.d.r.)

....... si fa per ridere un po' ... ma poi mica tanto se si pensa che, come affermava PP
la Praktina fu davvero una pietra miliare nella storia della fotografia ... ignorata praticamente da tutti o quasi.
Mah! Secondo me tu soffri di pesante Leicafobia...cogli sempre l'occasione per dileggiarne l'essenza...sei decisamente frustrato!
E comperatene una perbacco! Magari una splendida M5 con 35Summicron, e liberati dal male...scaccia ordunque quell'appiccicoso complesso di inferiorità verso Leica e che ti fa tanto soffrire.
La Praktina la conosco abbastanza bene in quanto utilizzata anni orsono; e se solo lo volessi, potrei utilizzarla oggi ancora in quanto di proprietà di un mio conoscente di Bormio.
Appena riuscirò a scendere a Bormio, farò qualche fotografia alla Praktina FX e te la mostrerò...e magari me la comprerò per 60€ e la lascerò nella mia bacheca delle vecchie glorie d'Argento.
L'impressione ricavata durante l'utilizzo è stata piuttosto moscia, non certamente esaltante; brutta è brutta! Ed oltre che esser brutta è anche fastidiosa nell'utilizzo.
Perciò, chissenefrega se essa sia stata la capostipite di una sorta di magica scatola innovativa...Nikon, copiandone i pregi e trascurandone i difetti, ha saputo plasmare Signore Fotocamere
che hanno fatto epoca e che hanno contribuito ad irrobustire la storia della Fotografia...Nikon il mito!
Ma tu questo non lo potrai mai comprendere, tanto schiavo sei di quel pattume sovietico.
