Test pellicole tri-x 400 in D76 Work in progress

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nepalese
Ciao a tutti!!!!

Scrivo per condividere con voi alcuni miei test casalinghi che probabilmente altri qui hanno gia' fatto e che sarebbe bello confrontare.

Trattasi dello sviluppo N, N+1 e N-1 della Trix 400 35mm in D76.

Utliizzando il metodo suggerito da Ansel Adams e grazie all'uso di un densitometro che utilizzando dei miei colleghi al lavoro, ho trovato la sensibilit' effettiva della Trix 400 che e' pari ad una 320 asa. Lo sviluppo e' stato fatto utilizzando il D76 in polvere. Una volta preparata la soluzione ho sviluppato diluendolo in acqua con un rapporto 1:1 a 20 gradi. Il tempo suggerito della Kodak di 9 minuti e 45 secondi si e' rivelato esageratemente alto in quanto lo densita' della zona VIII era molto oltre quella ottimale con la conseguenza di luci alte bruciate.

Dopo il primo test ne e' seguito un secondo volto a trovare quindi lo sviluppo ottimale N, N+1 ed N-1 per la medesima pellicola esposta a 320 asa. Sono passato da 9 min e 45 secondi, a 6 minuti per lo sviluppo normale e i risultati sono stati molto migliori, con la zona V e VII poco al di sotto del valore ottimale. Seguira' un terzo test in cui aumentero' leggermente il tempo...credo che 6 minuti e 45 sec saranno il tempo ideale.

Per l'N+1 ho utilizzato uno sviluppo stessa diluizione per un tempo di 9 minuti. La zona VII risulta pero' essere troppo oltre i valori e dunque provero' con 8 minuti.

Anche per l'N-1 stesso sviluppo e diluizione, sempre 20 gradi....per un tempo di 4 minuti. La zona IX risulta essere troppo al di sotto dei valori di densita' ottimali e quindi prtovero' aumentando fino a 5 minuti.


A questo punto mi chiedo se con pellicole trix400 in rulli 120, invece che 35mm, le differenze siano notevoli o se posso ugualmente applicare i risultati ottenuti nei test che sto svolgendo, anche alle pellicole per medio formato. Qualcuno di voi ne sa qualcosa in proposito?


Ciao


Ale
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ulyssesitaca
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Complimenti, davvero.
Ti sei aggiunto con grande zelo alla legioni di fotografi che hanno fatto questa procedura con diligenza e precisione.
Sono sempre rimasto sinceramente ammirato da queste cose, fatte di precisione e scientificità.
Poi, ho sempre messo la tri-x e sono andato a fare fotografie.

Queste (davvero ottime) pratiche hanno poi un vero senso se:
-usi film su lastre (4x5 5x7 pollici ecc)
-usi Hassie, Mamya R, Zenza Bronica con tre magazzini al seguito.

Argh.
.
Raffaele
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La pellicola Tri X prof è effettivamente di sensibilità 320 ISO e per me è la più bella pellicola in assoluto.
Normalmente io maggioro i tempi del 10% passando dal formato 35 mm al 120-220. Effettivamente le emulsioni dei tre formati sono parecchio diverse, io avrei trovato le seguenti differenze per Ilford: il 35 mm più nitido, molto resistente con strato antialo consistente, il 120 più tonale, leggero e delicato, più qualitativo, il 4x5 pollici molto robusto e contrastato, pertanto sul grande formato abbasso le sensibiltà e i tempi di sviluppo.
Occorre tenere conto della durezza dell'acqua che cambia completamente i tempi di sviluppo: ultimamente aggiungo l'acqua dell'acquedotto (60 gradi francesi) a quella depurata ( 12 gradi francesi) altrimenti i tempi si allungano troppo.
Domanda: quale caratteristica ha l'acqua che usi?
Mario Andreoli
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Ross
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Molto interessante, vorrei vedere delle foto; ma che tipo di ingranditore usi poi? E su che carta stampi? Il tipo di sviluppo che dici tu dovrebbe andare bene su un ingranditore a condensatori e non a luce diffusa..
Io, che ho un vecchio ingranditore a condensatori, sto ottenendo ottimi risultati (per EI 320) col Rodinal 1:100 stand e semi-stand..
Ciao, Francesco
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nepalese
ulyssesitaca ha scritto:Complimenti, davvero.
Ti sei aggiunto con grande zelo alla legioni di fotografi che hanno fatto questa procedura con diligenza e precisione.
Sono sempre rimasto sinceramente ammirato da queste cose, fatte di precisione e scientificità.
Poi, ho sempre messo la tri-x e sono andato a fare fotografie.

Queste (davvero ottime) pratiche hanno poi un vero senso se:
-usi film su lastre (4x5 5x7 pollici ecc)
-usi Hassie, Mamya R, Zenza Bronica con tre magazzini al seguito.

Argh.
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Ciao Raffaele, si lo sviluppo e' strettamente legato all'esposizione e dunque nelle pellicole a Rullo avere una macchina a magazzini intercambiabili e' certamente molto vantaggioso. Inoltre le pellicole 35mm, o almeno non tutte, sembra non siano indicate per trattamenti N+2 o N-2...insomma un modo di fotografare certo piu' indicato per l'uso del banco ottico. Pero' credo che se usato senza essere troppo rigidi, puo' comunque aiutare moltissimo...almeno a me permette di avere piu' dati per provare ad avvicinarmi di volta in volta al risultato che vorrei avere.

Ciao

Ale :smile:
nepalese
Supermario ha scritto:La pellicola Tri X prof è effettivamente di sensibilità 320 ISO e per me è la più bella pellicola in assoluto.
Normalmente io maggioro i tempi del 10% passando dal formato 35 mm al 120-220. Effettivamente le emulsioni dei tre formati sono parecchio diverse, io avrei trovato le seguenti differenze per Ilford: il 35 mm più nitido, molto resistente con strato antialo consistente, il 120 più tonale, leggero e delicato, più qualitativo, il 4x5 pollici molto robusto e contrastato, pertanto sul grande formato abbasso le sensibiltà e i tempi di sviluppo.
Occorre tenere conto della durezza dell'acqua che cambia completamente i tempi di sviluppo: ultimamente aggiungo l'acqua dell'acquedotto (60 gradi francesi) a quella depurata ( 12 gradi francesi) altrimenti i tempi si allungano troppo.
Domanda: quale caratteristica ha l'acqua che usi?
Grazie Mario per l'informazione!!!!!! Provero' a terminare appena posso i test sul 35mm in modo da trovare i tempi ideali in D76 a 20 gradi diluizione 1:1. Poi passero' al 120 aumentando del 10% come mi hai consigliato...vediamo se riesco a rimanere nel range delle densita' giuste per le zone I, V e VIII (o VII per l'N+1 e IX per l'N-1). Ti faro' sapere!!!

Per quanto riguarda l'acqua, io ho usato sempre l'acqua del rubinetto di Roma, ma non ho idea delle sue caratteristiche. Cambiare ora, usando acqua distillata, significherebbe iniziare tutto da capo.....ma non so!!! Cosa mi consigli di fare? Con l'acqua distillata che vantaggi si hanno?


Ciao

Ale :smile:
nepalese
Ross ha scritto:Molto interessante, vorrei vedere delle foto; ma che tipo di ingranditore usi poi? E su che carta stampi? Il tipo di sviluppo che dici tu dovrebbe andare bene su un ingranditore a condensatori e non a luce diffusa..
Io, che ho un vecchio ingranditore a condensatori, sto ottenendo ottimi risultati (per EI 320) col Rodinal 1:100 stand e semi-stand..
Ciao, Francesco

Ciao Francesco, a dire il vero non ho ancora foto da mostrare, ma una volta terminati i test passero' alle prove sul campo e magari ne postero' alcune...anche se a monitor non so quanto abbia senso. Comunque per quanto sapessi che ogni tipo di rivelatore avesse sue caratteristiche proprie che variavano al variare dell'emulsione, non sapeve che il D76 fosse piu' adatto ad ingranditore a consensatori. Sull'Andel Adams, si fa piu' che altro riferimento a dei range di densita' per la zona I, la zona V e la zona VIII. A seconda che si usi ingranditore a condensatori o a luce diffusa, il range per ciascuna zona cambia....diciamo che per la stampa a luce diffusa la densita' richiesta e' leggermente maggiore per ciascuna zona. (per la zona VIII, ad esempio, mi sembra sia rischiesto un aumento di densita' di circa 0,10 rispetto alla stessa zona stampata con ingranditore a condensatori). La gamma di densita' rimane comunque di circa 1,20 all'interno delle otto zone (densita' zona VIII - densita' zona I - base/velo).


Comunque le pozioni e i modi sono infiniti...ma a me basta trovarne uno per ora...poi magari allarghero' un po' gli orizzonti, ma senza troppo incastrarmi in queste prove, per quanto siano interessanti ed utilissime. Del semi stand o dello stand ho letto alcune cose e sembra essere molto adatto proprio per il 35mm, che come scrivevo prima poco si presta a sviluppi N-2.


Ciao


Ale :smile:
Supermario
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Per quanto riguarda l'acqua, io ho usato sempre l'acqua del rubinetto di Roma, ma non ho idea delle sue caratteristiche. Cambiare ora, usando acqua distillata, significherebbe iniziare tutto da capo.....ma non so!!! Cosa mi consigli di fare? Con l'acqua distillata che vantaggi si hanno?

L'acqua di Roma è molto più leggera di quella di Bologna e pertanto ha la giusta percentuale di sali.
L'acqua depurata serve solo a lavare i negativi ed evitare macchie di calcare, in realtà lo sviluppo ha bisogno di sali per essere attivo.
Più l'acqua è leggera più i tempi si allungano.
Mario Andreoli
nepalese
Ok!!! Grazie MArio, allora procedo con la via intrapresa sul 35, passando poi al medio formato con un aumento medio del 10%.


Ciao


Ale
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