
Meglio ritirarsi tra le rovine, anche se non fumanti, degli opifici in disuso.....

MS
ps . notare l'impugnatura da "compatta" adottata sulla d200



Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi
In generale la "categoria" ,non prenderla come un fatto personale, fa male alla fotografia, in senso lato, proprio perchè, come dici tu stesso " 4 soldi investiti, automatismi ad hoc,un pò di culo..... et voilà ecco il fotografo belle e servito !!Manuel ha scritto:io faccio parte del gruppone degli sfigati, e la decenza imporrebbe di non essere d'intralcio quando alle cerimonie c'è un professionista pagato all'uopo.
Detto questo, non mi pare facciano (facciamo) del male a nessuno e magari con 1500 € di maghinetta, 800 di obiettivo, la luce giusta e un pò di culo (si può dire culo?) la funzione "auto" produrrà qualche scatto decente da far vedere agli sposi. O no?
C'è del vero in quello che dici. Quasi sempre intralciano il traffico, fanno partire le fotocellule, fanno imbestialire il sacerdote ( che poi se la prende con il pro) vogliono ad ogni costo aggregarsi agli sposi durante le riprese in esterni e cosi via. Ed è vero che qualche maldestro pro, come in ogni categoria, abbassa la media, tanto più in una professione che sembra (sembra) facile, in virtù di quello che, spesso, anche in questa sede andiamo dicendo. Personalmente non ho MAI avuto questo tipo di problemi perchè, oltre a fare MOLTO BENE il mio lavoro, sono anche in grado di far rispettare la figura del professionista che, al contrario dell'eroe della domenica, DEVE portare a casa quello che si è ripromesso di realizzare. Ma c'è anche tanta approssimazione e supponenza, tipica di coloro che nulla sanno di un mestiere che, se fatto molto bene, è complesso impegnativo e carico di responsabilità, come tutte le attività ben svolte, e che non si limita solamente (almeno nel mio caso) alla giornata ed agli scatti essenziali, ma comporta una approfondita conoscenza della coppia in oggetto, fatta di ripetuti incontri e valutazioni, sul come e sul dove, sul cosa e sul perchè, in modo tale che "quel giorno" ci si ritrovi tra (quasi) amici. Adesso mi dirai che hai una vasta esperienza in fatto di matrimoni ed io mi rallegrerò per questo, magari anche se sono a fine carriera, imparerò qualcosa.marco palomar ha scritto:Mah... con quello che si vede da parte di molti fotografi di matrimonio ben pagati (magari cose tecnicamente perfette ma esteticamente inguardabili), non credo che il problema sia la presenza di fotoamatori alle cerimonie, purché abbiano la compiacenza di non intralciare il lavoro dei professionisti impallando le inquadrature o facendo scattare le servocellule (per chi le usa) con i loro flash.
Anzi per dirla tutta chi fotografa per lavoro i matrimoni invece di sbandierare un presunto primato sui fotoamatori o inveire contro la loro concorrenza sleale, dovrebbe sostanziare nei fatti questo presunto primato e giustificare la parcella con una qualità maggiore di quella del fotografo della domenica, senza lamentarsi del fatto che questa qualità non venga poi apprezzata dai committenti. Come l'architetto bravo, che invece di lamentarsi degli architetti-cani a prezzi da discount dovrebbe fornire un servizio migliore di loro.
A proposito, qualcuno sa consigliarmi un bravo fotografo di matrimonio per una mia amica che si sposa a Roma?
Manuel ha scritto:a me sta tesi del "fa male alla fotografia" sembra una sciocchezza.
Io vado in pista con la moto, da amatore, ma il fatto che ci siano dei professionisti in pista non implica che io faccia "del male alla guida in pista"... semplicemente ci muoviamo su piani e velocità differenti. Posso essere un pericolo per un altro amatore come me, ma non per il pro che mi evita senza alcuna difficoltà.
In campo fotografico mi pare valga la stessa regola (dando per scontato il rispetto), a meno che tu non ti senta in competizione con gli amatori.
Quanto alla foto di culo su 400 orrende, boh, non ho ancora capito che fastidio dia. In altri termini capisco il divertente reportage, ma non la critica in se
L'allargamento di massa, di qualsivoglia opzione, considerando il livello delle masse odierne , non fa solo male, uccide !Manuel ha scritto:ci leggi qualcosa che non c'è.![]()
tra l'altro non son nemmeno pemaloso
io vado avanti per la mia via, conscio che si tratta di un hobby e che mai sarò un artista della fotografia, né, probabilmente, un fotografo, ma avrò simpatici ricordi da sfogliare... così come non sarò mai un pilota, né un calciatore, nè un astronauta, anche se ogni tanto guardo la luna.
La ricerca di un amatore e di un artista vanno in direzioni diverse e non necessariamente vengono in contatto. PEr inciso è probabile che anche la ricerca di un pro e quella di un artista vadano in direzioni differenti, senza i lacciuoli della committenza.
Questo intendevo dire e mi pare di aver detto, ovvero che l'era del digitale di massa non è l'origine del male della fotografia, ma al massimo fonte di qualche brutta fotografia, che è cos differente
Superati questi aspetti pregiudiziali, mi pare che l'allargamento della "base" dei fotografi o presunti tali, anche in ragione di strumenti accessibili e di massa, male non faccia nemmeno al "movimento della fotografia", anzi.
CHi ha già operato una scelta artistica proseguirà per la propria strada e questo forum ne è un ottimo esempio. Tra i molti novizi uscirà parecchio pattume, ma ritengo anche qualcosa di buono e la base allargata ne aumenta la probabilità, in termini quantomeno statistici.
poi il genio è altra cosa, puro caso.![]()
M.
p.s. ho la voce suadente, se è questo che ti chiedi
p.p.s ho talmente "pudore" degli scatti che faccio (oltre ad una sana dose di autocritica) che come avrai notato, dopo il primo entusiasmo, non ho più pubblicato nulla, pur continuando tutti i giorni a leggere gli interventi ed a guardare i post del passato!
marco palomar ha scritto:A me non sembra che la fotografia digitale abbia allargato l'utenza, anzi, visti i costi almeno doppi rispetto agli equivalenti corpi analogici, credo che l'abbia invece ristretta. Casomai il digitale ha ulteriormente "democratizzato" la fotografia, dando in mano a chiunque strumenti potentissimi, sia come hardware che come software; un po' come se facessimo guidare una Ferrari ai neopatentati diciottenni.
A forza di democratizzare, di appiattire, si mettono sullo stesso piano professionisti, artisti, amatori evoluti -o amatori con velleità- ed amatori modello base.
Ricordo moltissimi anni fa delle parole del critico Giuliana Scimè che se la prendeva -anche lei- con i fotoamatori, rei delle velleità "artistiche" che mettevano nel proprio hobby. Il discorso è sempre lo stesso: con la tecnologia attuale a fare una foto corretta ci riesce anche un bambino di due anni, e una foto buona o ottima può capitare a tutti.
Personalmente mi infastidiscono questi atteggiamenti un po' di casta, un po' come i notati che impediscono che i loro giovani professionisti accettino di essere pagati 100 euro l'ora anziché mille. Non è così che si difende la professionalità propria e la credibilità di categoria, io credo.
Però personalmente pure ritengo esaurita, almeno per quello che riguarda la mia fotografia, ogni velleità artistica da un lato e professionale dall'altro e cerco di fare onestamente e al meglio possibile il mio "mestiere" di fotoamatore, scattando solo le foto che mi servono e che mi piacciono, che abbiano un senso per me, cercando di curarne la tecnica e forma.
E ai matrimoni mi tengo lontano da quelli che, macchina in mano, stanno lavorando.