Prima di tutto grazie per i complimenti, commenti, e critiche...
Nello specifico...
Luca Ghedini ha scritto:Le studierò con calma, per assimilarle e copiarle nel tempo

Luca, mi onori e lusinghi, ma faresti prima a cercare di assimilare chi ho tentato di assimilare (anche se non si vede tantissimo perchè non ho assimilato come si dovrebbe). ^^
carlo riggi ha scritto:E' una splendida serie. Purtroppo non conosco il Giappone e non posso comprendere i motivi per cui la tua signora non gradisca la rappresentazione che hai dato dei suoi abitanti. A me pare molto garbata e rispettosa, descrittiva di un popolo sobrio, ordinato e razionale, forse un tantino frenetico (ma chi non lo è nelle città del mondo). Le foto sono ben composte, mai banali. Ho alcune preferenze ma mi perdo tra i numeri, e forse non è necessario indicarle perché il livello è sempre alto e abbastanza omogeneo, indice di una selezione compiuta con scrupolo. Molto gradevole e appropriato pure il tono dei grigi. Avrei lasciato in bn anche la (bella) foto della moglie. Complimenti!
Ciao
Carlo
In molti scatti emerge la frenesia e un po' la solitudine dei giapponesi... quanto alla foto a colori, d'accordo che stoni, in bianchennero non è male, ma la morte sua è a colori (faccio prima ad non includerla... ma nella presentazione la metto in prima pagina con dedica alla moglie, quindi più o meno ci sta...)
otto ha scritto:WOW........ci sono moltissimi scatti meravigliosi !
trovo invece la sequenza scelta poco godibile, o meglio sono presenti un paio di filoni che non coesistono armoniosamente mescolati tra loro: passi dall' ironico spiazzante alla foto street più classica, dalle composizioni rigorosamente descrittive alla foto più grafica ma è anche un limite di questa visualizzazione a cascata di una foto sotto l' altra, sicuramente viste in ordine sparso è godibilissima su quasi tutte la componente sottilmente umoristica.
buonissime foto "kinder" con la sorpresa dentro
sotto tono a mio parere le prime tre e 7, 8, 19, 21, 22.

carina la storia dell' inseguimento accostando 17, 15, 4, 6, 16, 13, 24
otto.
Otto, aspettavo questa critica, ed un punto in cui mi trovo… ma neanche troppo.
Prima di tutto dividerei in due filoni: l’uno streetaiolo geometrico e l’altro streetaiolo “de panza” (il filone “descrittivo” non c’ho vedo, ma non te lo dico con piglio polemico, il bello è che ognuno vede quel che vede). Volendo 20 scatti del primo stampo l’avrei potuti raccogliere, ma il risultato mi pareva troppo scolastico e aveva il sapore dell’esercizio di stile. Una ventina di scatti “de panza” avrei potuti raccoglierli, ma ahimè è un tipo di strada dove l’alchemia è più difficile da raggiungere e il livello non sarebbe stato costante. Ti assicuro, ci ho pensato molto prima di allestirlo.
Dato che ho presentato il lavoro ad una lettura e volevo dare un resoconto personale, ho voluto fare a meno della coerenza e ho voluto togliere gli scatti geometrici troppo fini a se stessi e includere qualche scatto di panza. Per compensare ho portato un altro lavoro piuttosto rigido nell’estetica e nella tematica, ed Il risultato è stato imbarazzante.
Su quattro lettori due mi hanno, gentilmente, bastonato per il lavoro giapponese (muovendomi la tua stessa critica…) e apprezzato ma non entusiasmato il secondo lavoro. Altri due han apprezzato moltissimo il lavoro giapponese e esplicitamente schifato il secondo.
Adesso sono decisamente confuso, perché entrambi i riscontri sono stati ragionevoli e coerenti e soprattutto venivano da persone che, dal punto di vista fotografico, hanno una visione ben più solida e consolidata della mia. E la confusione viene acuita dal fatto che due pareri discordanti son venuti anche da chi la fotografia di reportage la fa/vende ad altissimi livelli, ed il riscontro è stato diametralmente opposto (per intenderci, uno me l’ha portato in finale e l’altro mi ha comunicato, quasi risentito, di non capire perché l’altro lo avesse fatto).
Per adesso, considerato che è un anno e mezzo che faccio fotografia da strada, mi permetto di rimuginarci un po’ su… sto nel frattempo lavorando a due progetti, magari non originalissimi, ma abbastanza rigidi cercando di forzarmi ad una maggiore coerenza. I risultati non mi dispiacciono ma un po’ mi annoio…
Nello specifico, e qui chiudo… per le prime tre, posso essere d’accordo con la terza… ma la prima fa il paio con l’ultima (ingresso e uscita di scena in controluce) e la seconda… cazzo… la seconda mi piace troppo, perché non ti piace?
