come sempre casualmente mi sono trovato nel monastero russo di Sergej Posad, (uscita Tre Monzelli, poi risalire sino al Brennero, girare a destra per Mosca, continuare dopo la rotonda per 200 chilometri all`interno....), armato di Contax e Sonnar 180/2,8, ne approfitto pertanto per ripercorrere la storia e le versioni di questo monumento della storia dell´óttica
buona lettura
Pierpaolo
www.nadir.it
SONNAR in Russia
Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi
...e pensare che i test MTF lo consideravano un pezzo di qualità non eccelsa; addirittura, c'era chi considerava il Sigma di pari focale, nettamente migliore, al punto che alcuni fotografi con il chiodo fisso MTF, se ne erano sbarazzati...
visto a Milano con i miei occhi...
Complimenti per il tuo articolo, sempre dentro la storia della Fotografia...a quando il tuo passaggio al digitale?
ciao
Bruno


Complimenti per il tuo articolo, sempre dentro la storia della Fotografia...a quando il tuo passaggio al digitale?

ciao
Bruno
Letto, complimenti per le foto e l'articolo, molto interessante.
Ciao
Ciao
Riccardo
riccardox.2@libero.it
I work by impulse. No philosophy. No ideas. Not by the head but by the eyes.
Instinct is the same as inspiration.
Manuel Alvarez Bravo
riccardox.2@libero.it
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Manuel Alvarez Bravo
Ricordo che negli anni '90 possedevo una buona dotazione di ottiche Contax, che ad un certo punto preferii ai pur ottimi Nikkor AFD, rinunciando all'autofocus per godere della resa cromatica di quegli obiettivi sulle mie diapositive.
Tuttavia non fui troppo entusiasta del Sonnar 180, che acquistai permutando il mio fedele 200/3,5 (tele-tessar, credo): la resa di quest'ultimo, meno conosciuto ed apprezzato del 180, mi sembrò più secca e decisa, soprattutto alle ampie aperture, di quella che poi ottenni con il Sonnar. Non tornai indietro a riprendermi il 200 solo perchè ... era già stato venduto.
Certo, transizioni tonali fini e sfumature delicate, ma un pizzico di "cattiveria" in più a f:2,8 non mi sarebbe dispiaciuta.
Quando passai a Leica R ed all'apo Telyt 180/3,4, voglio dire, ebbi tutto quello che volevo da un obiettivo di quella lunghezza focale. Salvo la distanza minima di mess a fuoco
Detto questo, mi rendo conto benissimo che il Sonnar 180 (soprattutto in buone mani come quelle dell'autore di questo intervento, e non delle mie) ha una plasticità marcata - sembra addirittura più corto di quello che è in effetti - ma a gusto mio era un po' un outisder rispetto ad altri elementi del sistema che ho apprezzato forse di più in passato, con focali come i distagon 18/4, 28/2, il macro planar 60/2.8 o il favoloso 135/2.
Scusate lo sproloquio e buona luce

Tuttavia non fui troppo entusiasta del Sonnar 180, che acquistai permutando il mio fedele 200/3,5 (tele-tessar, credo): la resa di quest'ultimo, meno conosciuto ed apprezzato del 180, mi sembrò più secca e decisa, soprattutto alle ampie aperture, di quella che poi ottenni con il Sonnar. Non tornai indietro a riprendermi il 200 solo perchè ... era già stato venduto.
Certo, transizioni tonali fini e sfumature delicate, ma un pizzico di "cattiveria" in più a f:2,8 non mi sarebbe dispiaciuta.
Quando passai a Leica R ed all'apo Telyt 180/3,4, voglio dire, ebbi tutto quello che volevo da un obiettivo di quella lunghezza focale. Salvo la distanza minima di mess a fuoco

Detto questo, mi rendo conto benissimo che il Sonnar 180 (soprattutto in buone mani come quelle dell'autore di questo intervento, e non delle mie) ha una plasticità marcata - sembra addirittura più corto di quello che è in effetti - ma a gusto mio era un po' un outisder rispetto ad altri elementi del sistema che ho apprezzato forse di più in passato, con focali come i distagon 18/4, 28/2, il macro planar 60/2.8 o il favoloso 135/2.
Scusate lo sproloquio e buona luce

- Giuseppe Mosconi
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Con appena 20 anni di ritardo ho fatto lo stesso passo. Però i pezzi buoni Nikkor li ho tenuti.GIALLO ha scritto:Ricordo che negli anni '90 possedevo una buona dotazione di ottiche Contax, che ad un certo punto preferii ai pur ottimi Nikkor AFD, rinunciando all'autofocus per godere della resa cromatica di quegli obiettivi sulle mie diapositive.
...

Il 180 o il 200 forse saranno i prossimi da considerare ...
"Vorrei vedere in esse l'urgenza dello scatto, la necessità fisiologica dell'esserci, la frenesia nel respirare l'attimo, la furia di voler partecipare all'anelito di vita del pianeta."
http://www.flickr.com/photos/gimo/
http://www.flickr.com/photos/gimo/
confermo punto per punto le impressioni di Giallo sugli obiettivi citati: come nitidezza pura il Sonnar soccombe sia di fronte all'Apo Telyt ( ma anche al Leitz 180/2,8 seconda versione), sia di fronte al Nikkor. Tuttavia, anche parlando con professionsiti del ritratto, il Sonnar è stato spesso preferito per la migliore resa tridimensionale della figura ambientata, difficile a notare in web a questi ingrandimenti, ma chiara in stampe o in proiezione in grande formato. Nikkor e Leitz rendono benissimo nel paesaggio, particolari architettonici, figura etnica ( l'Apo telyt l'ho anche usato duplicato in Africa con risultati perfetti), tuttavia il Sonnar ha un suo perchè. Confermo che il poco diffuso 200/3,5 Tele Tessar è un'ottimo obiettivo, piccolo, ben equilibrato e molto inciso. Tuttavia la sua produzione è stata irrisoria di fronte al Sonnar: questo dovrebbe fare riflettere...
Pierpaolo
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Scusa Pierpaolo, ho trovato sul sito NADIR anche il commento del 200/4 oltre al tuo parere sul 200/3,5 qui velocemente espresso e mi domandavo, sempre che ne valga la pena, tra i due tu quale consiglieresti, anche in relazione alla loro reperibilità. L'uso che ne farei è principalmente legato alla foto di paesaggio (dettagli) e naturalistica. Grazie.
Riporto i due commenti sulle ottiche in oggetto direttamente tratte dal sito NADIR:
"200/3.5 TELETESSAR - Pur essendo un tele più che dignitoso, non ha mai brillato di luce propria, in buona parte per colpa del 180/2.8 che negli anni '80 con "sole" 150'000 lire in più offriva molto di più, in particolare a tutta apertura. Buona l'uniformità di rendimento tra centro e bordi a tutti i diaframmi, ottima la resa a F/5.6 che coincide con quella massima. Il difetto di questo obiettivo è proprio nella resa a tutta apertura, decisamente modesta (il Sonnar 180/2.8 ad F/2.8 rende molto di più del 200/3.5 ad F/5.6) ed inferiore persino a quella del 180/2.8 aus Jena che, per chi deve adoperarlo a tutta apertura per riprese in interni, è un validissimo acquisto. Tolti i limiti a tutta apertura, resta un valido obiettivo, ben corretto, che non vi deluderà.
200/4 TELETESSAR - Obiettivo recente uscito dopo anni di "buco" per sostituire il 200/3.5 tolto di produzione. Molto compatto e più che dignitoso come resa ottica (anche se mi ricorda troppo il 200/4 Yashica uscito di produzione, e tutto sommato non offre molto di più rispetto al vecchio 3.5 se non una eccezionale compattezza e leggerezza), è passato inosservato nella storia di casa Zeiss. Ottima la resa ad F/8 e l'omogeneità tra centro e bordi anche a tutta apertura, modeste tracce di distorsione ed una leggera caduta di luce ai bordi ad F/4."
Riporto i due commenti sulle ottiche in oggetto direttamente tratte dal sito NADIR:
"200/3.5 TELETESSAR - Pur essendo un tele più che dignitoso, non ha mai brillato di luce propria, in buona parte per colpa del 180/2.8 che negli anni '80 con "sole" 150'000 lire in più offriva molto di più, in particolare a tutta apertura. Buona l'uniformità di rendimento tra centro e bordi a tutti i diaframmi, ottima la resa a F/5.6 che coincide con quella massima. Il difetto di questo obiettivo è proprio nella resa a tutta apertura, decisamente modesta (il Sonnar 180/2.8 ad F/2.8 rende molto di più del 200/3.5 ad F/5.6) ed inferiore persino a quella del 180/2.8 aus Jena che, per chi deve adoperarlo a tutta apertura per riprese in interni, è un validissimo acquisto. Tolti i limiti a tutta apertura, resta un valido obiettivo, ben corretto, che non vi deluderà.
200/4 TELETESSAR - Obiettivo recente uscito dopo anni di "buco" per sostituire il 200/3.5 tolto di produzione. Molto compatto e più che dignitoso come resa ottica (anche se mi ricorda troppo il 200/4 Yashica uscito di produzione, e tutto sommato non offre molto di più rispetto al vecchio 3.5 se non una eccezionale compattezza e leggerezza), è passato inosservato nella storia di casa Zeiss. Ottima la resa ad F/8 e l'omogeneità tra centro e bordi anche a tutta apertura, modeste tracce di distorsione ed una leggera caduta di luce ai bordi ad F/4."
"Vorrei vedere in esse l'urgenza dello scatto, la necessità fisiologica dell'esserci, la frenesia nel respirare l'attimo, la furia di voler partecipare all'anelito di vita del pianeta."
http://www.flickr.com/photos/gimo/
http://www.flickr.com/photos/gimo/
Non so chi abbia recensito il 200/3,5 come citi.
Io ho posseduto ed usato per diverso tempo entrambi quegli obiettivi e confermo quanto ho scritto in precedenza: ottima resa anche a t.a. del tele tessar. Non posso dire lo stesso del Sonnar, che tra l'altro apre solo di mezzo stop in più. Non vale il cambio, se è solo per quello.
Venendo a quel che chiedi: per il paesaggio, e soprattutto per quello, preferirei appunto la resa del tele tessar 200/3,5 al Sonnar 180/2,8, più morbido e congeniale ad altri impieghi.
Sul 200/4 non ti so dire nulla - non l'ho mai provato - se non che, per tanto così, cercherei di mettere le mani sull'eccellente Vario-Sonnar T* 80-200/4, uno dei due zoom con i quali Contax - ai tempi - superava tutta la concorrenza, Leica R compresa. L'altro è il celebre VS 28-85/3,3-4... bei ricordi.
Buona luce

Io ho posseduto ed usato per diverso tempo entrambi quegli obiettivi e confermo quanto ho scritto in precedenza: ottima resa anche a t.a. del tele tessar. Non posso dire lo stesso del Sonnar, che tra l'altro apre solo di mezzo stop in più. Non vale il cambio, se è solo per quello.
Venendo a quel che chiedi: per il paesaggio, e soprattutto per quello, preferirei appunto la resa del tele tessar 200/3,5 al Sonnar 180/2,8, più morbido e congeniale ad altri impieghi.
Sul 200/4 non ti so dire nulla - non l'ho mai provato - se non che, per tanto così, cercherei di mettere le mani sull'eccellente Vario-Sonnar T* 80-200/4, uno dei due zoom con i quali Contax - ai tempi - superava tutta la concorrenza, Leica R compresa. L'altro è il celebre VS 28-85/3,3-4... bei ricordi.
Buona luce

i due T-Tessar sono attualmente in vendita a Milano:
- per compattezza lo f/4
- per equilibrio prezzo resa: lo f/3,5
- per prestigio, storia e ritratto il Sonnar f/2,8
una nota aggiuntiva: il Sonnar 2,8 è molto simile nella resa al T-Tessar 300/4: nessuno dei due è un mostro di incisione, ma ambedue possiedono il dono di rendere i soggetti tridimensionali come poche ottiche Inoltre, contrariamente a molti altri, questi obiettivi possiedono una resa molto buona anche a distanze ravvicinate, nella tradizione Zeiss. Queste caratteristiche non appaiono chiaramente in nessun test MTF, peraltro utilissimi per altri parametri, in quanto poi, come è noto, i test vengono effettuati con messa a fuoco su infinito.
Come sempre per giudicare un obiettivo compiutamente occorre mediare tra tante caratteristiche, e dare giudizi dopo un uso estensivo: i sentito dire servono a poco, se non a confondere le idee.
Sullo Zeiss 80-200 non posso che dirne bene, (possiede un'uniformità di resa a tutte le focali esemplare), ma il Leica di pari focale è formidabile e uno dei miei preferiti in assoluto, anche per la costruzione eccezionale.
Pierpaolo
- per compattezza lo f/4
- per equilibrio prezzo resa: lo f/3,5
- per prestigio, storia e ritratto il Sonnar f/2,8
una nota aggiuntiva: il Sonnar 2,8 è molto simile nella resa al T-Tessar 300/4: nessuno dei due è un mostro di incisione, ma ambedue possiedono il dono di rendere i soggetti tridimensionali come poche ottiche Inoltre, contrariamente a molti altri, questi obiettivi possiedono una resa molto buona anche a distanze ravvicinate, nella tradizione Zeiss. Queste caratteristiche non appaiono chiaramente in nessun test MTF, peraltro utilissimi per altri parametri, in quanto poi, come è noto, i test vengono effettuati con messa a fuoco su infinito.
Come sempre per giudicare un obiettivo compiutamente occorre mediare tra tante caratteristiche, e dare giudizi dopo un uso estensivo: i sentito dire servono a poco, se non a confondere le idee.
Sullo Zeiss 80-200 non posso che dirne bene, (possiede un'uniformità di resa a tutte le focali esemplare), ma il Leica di pari focale è formidabile e uno dei miei preferiti in assoluto, anche per la costruzione eccezionale.
Pierpaolo
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Grazie per le delucidazioni sia a Pierpaolo che Giallo (ma non sappiamo ancora come ti chiami o sbaglio). In effetti i 200 in vendita a Milano (da NOC) li curo da alcuni giorni. Se resisteranno fino a sabato (pomeriggio in città), magari ...
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http://www.flickr.com/photos/gimo/
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Mi chiamo Gianluca
Per quanto concerne il Tele-Tessar 300/4 convengo in toto con Pierpaolo: ebbi anche quello in passato, ed ottenni le stesse impressioni di resa del Sonnar 180/2.8, ossia un'ottima plasiticità e tridimensionalità, unite però ad una resa a t.a. difficilmente compatibile con gli usi "abituali" che si fanno di un 300mm. ... non parliamo poi dell'uso con i moltiplicatori Mutar (I e II).
Al solito (inutile quasi dirlo) ai diaframmi intermedi il contrasto sale e l'impatto diventa più deciso. Ma i diaframmi medi, cominciando a contare da f:4, partono almeno da f:8 ...
Fossi in te prenderei al volo il Tele Tessar f:3,5. Mal che vada lo rivendi e riprendi i tuoi quattrini o quasi.
Buona luce


Per quanto concerne il Tele-Tessar 300/4 convengo in toto con Pierpaolo: ebbi anche quello in passato, ed ottenni le stesse impressioni di resa del Sonnar 180/2.8, ossia un'ottima plasiticità e tridimensionalità, unite però ad una resa a t.a. difficilmente compatibile con gli usi "abituali" che si fanno di un 300mm. ... non parliamo poi dell'uso con i moltiplicatori Mutar (I e II).
Al solito (inutile quasi dirlo) ai diaframmi intermedi il contrasto sale e l'impatto diventa più deciso. Ma i diaframmi medi, cominciando a contare da f:4, partono almeno da f:8 ...
Fossi in te prenderei al volo il Tele Tessar f:3,5. Mal che vada lo rivendi e riprendi i tuoi quattrini o quasi.
Buona luce

ringrazio come sempre tutti coloro che si sono voluti soffermare sul mio articolo e dò appuntamento al prossimo che sarà legato, con un racconto che vede protagonista il grande Vittorio Sella, alle mie esperienze Hymalaiane
Pierpaolo
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GIANLUCA !GIALLO ha scritto:Mi chiamo Gianluca![]()
Per quanto concerne il Tele-Tessar 300/4 convengo in toto con Pierpaolo: ebbi anche quello in passato, ed ottenni le stesse impressioni di resa del Sonnar 180/2.8, ossia un'ottima plasiticità e tridimensionalità, unite però ad una resa a t.a. difficilmente compatibile con gli usi "abituali" che si fanno di un 300mm. ... non parliamo poi dell'uso con i moltiplicatori Mutar (I e II).
Al solito (inutile quasi dirlo) ai diaframmi intermedi il contrasto sale e l'impatto diventa più deciso. Ma i diaframmi medi, cominciando a contare da f:4, partono almeno da f:8 ...
Fossi in te prenderei al volo il Tele Tessar f:3,5. Mal che vada lo rivendi e riprendi i tuoi quattrini o quasi.
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"Vorrei vedere in esse l'urgenza dello scatto, la necessità fisiologica dell'esserci, la frenesia nel respirare l'attimo, la furia di voler partecipare all'anelito di vita del pianeta."
http://www.flickr.com/photos/gimo/
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