Piccoli tradimenti di fotografia

Vaccarella, il vecchio borgo dei pescatori di Milazzo. Chiamato anche Washington, chissà perché, forse un po’ per scherno e un po’ per vanto.
Da anni, l’antico quartiere subisce l’aggressione da parte di amministrazioni comunali che, lontani dall’idea di valorizzare gli antichi mestieri, vogliono sostituire le barche dei pescatori con ben più remunerativi motoscafi e yacht.
L’espansione dei porticcioli turistici si fa vieppiù intrusiva. I pescatori in attività sono rimasti pochissimi, la vendita dello scarso pescato si fa direttamente in loco; per la grande distribuzione ci sono i pesci provenienti da altri mari, e scongelati.
Il quartiere sopravvive, tra partite a carte, una preghiera a Padre Pio, e lunghe sonnacchiose chiacchierate al bar. Ogni tanto passa qualche fotografo. Loro fanno un sorriso, e raccontano…


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Mica facile selezionare le 10 foto.

L'ultima volta che ho visto il logo Donnay (foto 9) è stato prima che il mitico Borg si ritirasse dalle gare...
Forse hai ragione Carlo, difficile selezionare 10 foto, ho come l'impressione che per dare compimento al racconto avresti avuto bisogno di un numero maggiore di scatti. La sensazione generale è gradevole ma è come se mancasse qualcosa, mi dispiace non riuscire ad essere più preciso (incompleto, a mia volta ) ma spero che tu riesca a capire cosa intendo. Per esempio, la 6 e la 7, in penuria di scatti, le avrei sacrificate a favore di qualche immagine più "reportagistica". Tutto questo, ovviamente, IMHO.

Cavolo io non ho ancora fatto nemmeno una foro, e sono pure a corto di idee, grrrr

mauro ruscelli ha scritto:Cavolo io non ho ancora fatto nemmeno una foro, e sono pure a corto di idee, grrrr

Non dirlo a me, ieri pomeriggio ho fatto un'uscita fotografica, ma proprio perchè senza idee (precise), non ho scattato nulla e sono tornato a casa con le pive nel sacco.

Hai ragione Roberto, ho tentennato molto sulla scelta delle foto. Alcune in effetti sono meno funzionali al racconto. Nella 6 mi intrigavano quei tre signori in sosta col piede alzato, che componevano un essere a tre zampe. È forse la mia preferita, insieme all'ultima.
Alcune mi è pesato escluderle, ma mi sono attenuto scrupolosamente alla regola e ho cercato comunque di illustrare più aspetti possibile della storia, tenendo presente la mia impronta soggettiva.
Poiché questa iniziativa ha soprattutto una finalità di confronto, sarà interessante riflettere sull'efficacia narrativa dei racconti, gli elementi mancanti, quelli ridondanti, le disomogeneità stilistiche o qualitative. 
Ti ringrazio molto!

Mauro, tanto per cominciare mi sono rifugiato su un soggetto facile. Dovessi pensarne un altro adesso sarei in grossa crisi anch'io.

 

Ciao Carlo,

intanto grazie per avermi fatto conoscere "Washington"! Anche io ho subito l'attrazione della foto con le tre gambe, ma tutte sono funzionali al racconto! Considera che non ho molta esperienza su questa tipologia di scatti narrativi e quindi non mi sento di fare una critica che vada troppo "oltre" ... per quel che puo' valere, mi piace molto il tuo reportage nonchè il tuo modo di intendere la fotografia in generale, mai banale ma sempre ironico quando serve .. a presto!

Max

mauro ruscelli ha scritto:Cavolo io non ho ancora fatto nemmeno una foro, e sono pure a corto di idee, grrrr

Caro Carlo, qui cè gran parte del tuo stile senza la tensione del metafisico. Complimenti riesci a restituire in alcune la vicinanza con gli uomini del mare.

Grazie cari Max E Gianluca!

Forse sì "manca" qualcosa ma comunque il dittico 6-7 a rompere improvvisamente un certo "equlibrio" vale già da solo il prezzo del biglietto , secondo me.

Grazie Marco!

...Il grande Carlo "raccoglitore" del mondo...! Bravo!!!
Un gran Saluto! ovi

Grazie, grandissimo Ovidio!

Washington, provincia di Messina...
Carlo, le foto singolarmente prese sono tutte (da diversi punti di vista) belle e interessanti. Ma il centro focale, dal quale si dipana
il racconto, è quella fila di personaggi davanti al bar. L'ultima foto mi sembra abbia un intrinseco potenziale per generare e condurre
la narrazione, quello è il luogo per l'agguato fotografico (diurno,notturno). Più che bella.
Ciao.
Sergio

Grazie caro Sergio, sono perfettamente d'accordo con te sull'ultima foto.

E' un racconto bellissimo Carlo, una storia di mare e di uomini, di arte e di vita, che dice tanto di più grazie alla tua ricerca serena e diretta. Si legge dappertutto l'umanità che sottende la storia, negli ambienti di mare o di strada che hai riprodotto, come nella posizione dei corpi che hai disposto nello spazio, come infine nelle espressioni del viso che hai raccolto. Tutte così naturali.
Semplicità e realismo. Hai un'anima da reportagista. Bravissimo, secondo me!

E l'ultima foto va anche oltre la storia... Sembra un ponte verso un nuovo racconto.
Ci sarà una seconda puntata?