La saga delle ottiche Canon - Gli zoom

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g.caprio
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Termino la dissertazione parlando degli zoom, Ovviamente ho evitato tutti gli zoom molto economici dal rendimento proporzionalmente molto basso.
Pino

EF 16-35 F2.8
Obiettivo molto costoso, recentemente rivisto otticamente per ovviare ad alcuni evidenti difetti della I serie, quali vignettatura elevata a F2.8 e distorsione esagerata alle brevi distanze. L’operazione è riuscita a metà, nel senso che la resa è certamente elevata, ma inferiore, a parere di chi scrive, rispetto al 17-40 meno luminoso (ma di pari ingombro!), soprattutto tenendo il conto del prezzo, più che doppio rispetto al cugino meno luminoso. Dedicato a quelli che senza l’apertura F2.8 non vivono felici, per tutti gli altri c’è il 17-40. Meccanica perfetta.

EF 17-35 F2.8
Solo 1 mm di focale in più ma una resa molto meno valida del 16-35; obiettivo di rendimento appena accettabile sull’analogico a F2.8, migliora decisamente a F5.6; la distorsione a 17 mm è molto alta, mentre la vignettatura è sufficientemente ridotta. Sul digitale è sconsigliabile l’uso con sensori full-frame, sui sensori APS la resa è discreta ma oggi è un obiettivo decisamente superato. Non è tra le migliori realizzazioni Canon.

EF 17-40 F4
Obiettivo di recente progettazione, espressamente dedicato al digitale, ed ottimizzato fortemente al centro, tanto da risultare eccellente in tutto con i sensori APS. Nitidezza molto elevata e contrasto altrettanto alto, perfino eccessivo in talune circostanze. Risultati molto secchi, certamente non sarà l’obiettivo preferito da chi scatta normalmente con ottiche molto luminose. Usato su sensori full-frame denota una certa vignettatura, che si elimina solo diaframmando a F11, una distorsione a 17 mm non proprio contenuta, ed una nitidezza ai bordi che si livella solo intorno a F8. Tuttavia guardando il complesso dei risultati è arduo chiedere di più ad uno zoom così spinto, anche in relazione alla eccellente costruzione meccanica.

EF 20-35 F2.8
Obiettivo molto popolare fino all’avvento del 16-35, ha una resa buona sull’analogico anche a F2.8, che diventa eccellente a F5.6, dove si equipara il rendimento centro-bordi; soffre di una elevata distorsione a 20 mm-. Usato sul digitale full-frame si incrementa molto la vignettatura, ed il rendimento ai bordi peggiora nettamente; sui sensori full-frame i difetti si riducono ma la focale diventa ben poco interessante. Da prendere solo a poco prezzo, inferiore in modo evidente sia al 26-35 che al 17-40.

EF-S 17-85 F4-5.6 IS
Obiettivo adatto solo alle reflex digitali formato APS, copre una gamma di focali particolarmente interessante, con uno stabilizzatore molto efficiente. La nitidezza è particolarmente buona diaframmando a F8, ma è appena sufficiente a tutta apertura sulle focali grandangolari, con una resa morbida a 17 mm. Alla stessa focale presenta una distorsione molto visibile. Visto il costo e l’assenza di alternative in casa è certamente da prendere in considerazione, accettandone i limiti.

EF 24-70 F2.8
Obiettivo di eccellente fattura, di dimensioni rilevanti, di resa ottima su tutto il campo ed a tutti i diaframmi. Ottimizzato su sensori full-frame riduce al minimo le differenze centro-bordi, e pertanto risulta quasi sprecato su sensori APS, dove peraltro si azzerano gli unici lievissimi difetti di questo obiettivo, ovvero una lieve distorsione ed un contrasto meno deciso ai bordi. Anche di questo obiettivo si ha certezza di una seconda serie più curata della prima, con risultati apprezzabilmente migliori a F2.8. Purtroppo, ed i problemi del 24-105 lo dimostrano, anche Canon talvolta incappa in problemi costruttivi. Una scelta perfetta anche per l’analogico. Chi scrive ritiene lo sfuocato meno piacevole del precedente 28-70, a dimostrazione che la ricerca della massima nitidezza deve per forza pagare pegno in altri parametri. La presenza dello stabilizzatore lo renderebbe un obiettivo imperdibile. Complessivamente una prima scelta per i sensori full-frame, per i sensori APS è forse da preferire il 24-105 IS

EF 24-85 F3.5-4.5
Ottica molto compatta, che pur essendo a copertura piena ha un rendimento buono sui sensori APS, dove si riduce la inaccettabile distorsione a 24 mm invece presente su pellicola o full-frame. La nitidezza è molto buona a partire da F5.6, con un abbassamento del contrasto e della risolvenza ai bordi a tutta apertura; può essere una valida scelta su sensori APS, per via del basso costo e della resa accettabile.

EF 24-105 F4 IS
Obiettivo di recentissima introduzione sul mercato, è stato lungamente atteso; purtroppo il rendimento si è rivelato inferiore alle aspettative, e non mi riferisco ai problemi di flare evidente dei primi esemplari, prontamente risolti, ma ad una precisa scelta progettuale che lo rende adatto solo ai sensori APS. Infatti l’ottica denota, in particolare a 24 mm, una distorsione ed una vignettatura inaccettabili tenuto conto del prezzo non certo economico e dell’apertura non così ampia. Risulta chiaramente ottimizzato per sensori APS, ma a questo punto non si comprende come mai sia abbinato in kit con la 5D a sensore pieno. Promosso a pieni voti quanto a nitidezza e qualità dello stabilizzatore, risulta una prima scelta con i sensori APS laddove il 35 mm sia una focale minima accettabile, mentre i fautori del full-frame farebbero bene a rivolgersi al 24-70. Peccato.

EF 28-70 F2.8
Obiettivo per lungo tempo imbattuto come qualità nella sua fascia di mercato, è uno degli zoom grandangolari meglio riusciti, coniugando una nitidezza elevata (ma non esasperata alle maggiori aperture), alto contrasto, distorsione e vignettatura ridotti. Alta qualità del fuori fuoco per essere un obiettivo zoom Canon, superiore al 24-70 di più recente formulazione; risulta perfetto anche sul digitale e con sensori full-frame. Sui sensori APS, benché eccellente, vede una focale minima forse troppo lunga. Comprato usato in buone condizioni può essere un affare ed un valido sostituto, per i sensori a pieno formato, del 24-70. Promosso a pieni voti.

EF 28-135 F3.5-5.6 IS
Obiettivo non più giovanissimo, è stato uno dei primi zoom Canon stabilizzati; la resa è complessivamente buona, ma non eccelsa. Appare evidente una ottimizzazione al centro, con una distorsione visibile specialmente a 28. Resa sostanzialmente simile sull’analogico. Stabilizzatore di I generazione che a stento permette di recuperare 2 stop. Sinceramente oggi guarderei altrove.

EF 70-200 F4
E’ un obiettivo di peso contenuto, molto maneggevole, e di nitidezza impressionante; dal punto di vista della risolvenza risulta fra le migliori ottiche Canon di sempre, superiore anche a molte ottiche fisse. Impressionante sul digitale, vede nell’assenza dello stabilizzatore l’unico limite. Eccellente anche su pellicola, regala un contrasto ed un rendimento globale altissimo, con distorsione e vignettatura ai minimi termini. Il costo poi è molto vantaggioso; l’assenza dello stabilizzatore si fa sentire sui sensori APS. Purtroppo, e per chi scrive è un grosso limite ma potrebbe non esserlo affato per altri, presenta un fuori fuoco secco e assolutamente confuso, il soggetto a fuoco si perde in uno sfondo indefinibile. Risulta invece un obiettivo impedibile per paesaggio, architettura, still-life ed in tutte le applicazioni in cui la nitidezza sia predominante rispetto agli altri parametri.

EF 70-200 F2.8
E’ stato uno degli obiettivi più importanti del corredo Canon, oggi superato nelle vendite dal più costoso stabilizzato, anche se ancora in produzione. Resa elevata a tutti i diaframmi, bassa vignettatura e distorsione, secondo qualche test su riviste un pelino superiore al modello stabilizzato. Personalmente credo che il vantaggio dello stabilizzatore sia impagabile, e valga la differenza di prezzo. Ingombro e peso rilevanti. Ottimo anche sul digitale; comprato usato può essere un buon affare,

EF 70-200 F2.8 IS
E’ la versione stabilizzata di un celebre obiettivo, di ottima resa ottica, e costituisce assieme al 24-70 il best-seller degli zoom Canon; perfetto sia sull’analogico che sul digitale, meriterebbe uno sfuocato un po’ meno secco. Del resto Canon sta puntando tutto, o quasi, alla ricerca della nitidezza estrema, e le vendite gli stanno dando ragione.

EF 80-200 F2.8
Pesante, ingombrante, motore autofocus un po’ lento e rumoroso, ma resa molto bella, nitidezza quanto basta, sfuocato graduale decisamente superiore ai più moderni 70-200, a riprova che ogni progresso non è mai realmente tale. Molto difficile da reperire usato per via dell’alto costo in origine, trovato usato rappresenta una prima scelta specialmente sull’analogico; sul digitale full-frame mostra un po’ l’età a tutta apertura ai bordi, e sul formato APS si sente nettamente l’assenza dello stabilizzatore. Ottimo.

EF 70-300 F4.5-5.6 DO IS
Obiettivo molto particolare per l’utilizzo di lenti diffrattive, che permettono una costruzione molto compatta; oltre a questo pregio non banale per girare il mondo, la presenza di lenti diffrattive dona a questo obiettivo una resa molto plastica nel ritratto, superiore a quella degli altri zoom Canon. Per contro la nitidezza è elevata ma occorre chiudere il diaframma a F8 per avere il massimo. Distorsione visibile sul pieno formato, che si azzera sul formato APS, formato per il quale l’ottica è evidentemente ottimizzata. Stabilizzatore di II generazione molto efficiente. Globalmente un ottimo obiettivo, anche se il costo non è propriamente economico.

EF 75-300 F4-5.6 IS
Obiettivo di recente riprogettato, ma non ancora testato personalmente (per via di un problema di nitidezza evidentissimo con scatti in verticale), è stato uno dei primi zoom stabilizzati Canon, ed è reperibile a costo ridotto usato. La resa è globalmente buona fino a circa 200 mm, mentre subisce un netto calo a 300, rendendo questa focale adatta solo al ritratto. Lo stabilizzatore non è il massimo, essendo di I generazione, e permette di recuperare a stento 2 stop. Per ottenere una buona nitidezza anche ai bordi occorre diaframmare ad F11. Appena sufficiente.

EF 100-400 F4.5-5.6 IS
Obiettivo molto utilizzato per foto naturalistiche e sportive, laddove la ridotta apertura non sia troppo limitante; resa globalmente ottima, anche a tutta apertura, con un contrasto molto marcato. Leggera distorsione e vignettatura che spariscono completamente sul formato APS. Stabilizzatore molto efficiente, ha nelle dimensioni e nel costo l’unico fattore limitante (l’obiettivo ha una costruzione a pompa e quindi si allunga molto a 400 mm). Molto valido anche sull’analogico, anche se è evidentemente ottimizzato per il digitale. Consigliato.
Pino
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Grazie mille Pino un bel regalo di Natale.
Al momento il mio corredo canon si riduce al solo 17-85, dopo aver ceduto quasi tutto per finanziare il corredo R.
Mi sono sempre chiesto se possono esistere alternative che puo' valere la pena considerare a costi piu' contenuti, magari guardando fuori casa canon, per esempio un 80-400 tokina o sigma.

ciao
Mauro

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g.caprio
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Tra i due ti consiglio il sigma che è stabilizzato (a queste focali è impensabile lavorare con un 600 mm F5.6 a mano libera), ma meglio ancora il Canon 70-300 DO che costa quanto il sigma e poco più del Tokina.
Pino
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Grazie mille.
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