un bellissimo intervento, Aldo, ispirato, da genitore.aldo54 ha scritto:c'è tutta l'essenza della vita, in quel dito che accompagnato dallo sguardo meravigliato e innocente, indica una nuova scoperta, e lo sguardo dell'adulto, stupito, cerca di cogliere lo stupore, ma oramai è tardi, appartiene ad un'altra dimensione e le resta difficle comprendere.
c'è già tutta l'inquietudine dello salto generazionale.
la foto, forse, tecnicamente e visivamente non si avvicina a nessun grande da menzionare, citare e sfoggiare; ma contiene tutta, seppure in modo semplice e non semplicistico, l'essenza dell'inquetudine che attraversa le generazioni, quella nuova ingenua che si eccita e si entusiasma per ogni cosa scoperta, e quella invece oramai passata, che fa fatica a trovare il giusto entusiasmo per il vivere, anche quello quotidiano, con una meravigliosa creatura fra le braccia, che già da sola è il tutto, il fine ultimo che stupisce in ogni sua elementare forma, ed è a questa che il nostro amico è rimasto commosso, attratto dal piccolo dito che punta su quel tutto che per altri potrebbe essere niente.
buona notte
Aldo
Mi ha spinto a riconsiderare la foto e non so chi dei due, mi avete commosso.
Raccolgo anche il suggerimento di Vittorio, cui echeggiano certe parole di Thoreau "...ci sono cose che non si possono dire gridando..."
Vado via con alcuni spunti su cui riflettere, grazie a tutti.