per vedere un altro pianeta non è necessario andare su Marte...
Terra di Baffin, zoom Leica 21-35
Pierpaolo
Mare di Ghiaccio
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molto belle, deve essere spettacolare vedere dal vero queste masse di ghiaccio
Mauro
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invidia...
ringrazio gli intervenuti per l'attenzione: si tratta di strutture di ghiaccio diverse da quelle che ho visto in altri posti, in Antartide ad esempio sono tavolari, qui invece sono icebergs giganteschi, strutturati come vere isole galleggianti, con montagne e valli, talvolta grandi anche alcuni kilometri (sic!!), anzi pare che l'iceberg che ha affondato il Titanic proveniva proprio dalla Disko Bay, vicino a dove sono stati ripresi questi icebergs, tra la Groenlandia e la Terra di Baffin. Nella Disko Bay si getta un ghiacciao lungo 50 chilometri (il più lungo delle Alpi, l'Aletsch è lungo 'solo' 24 km), che è uno degli sbocchi del grande ghiacciao centrale Groenlandese, grande 6 volte l'Italia.
Si tratta di mondi separati, dove perfino il giorno e la notte sono diversi rispetto a noi, e che talvolta non compaiono sulle carte geografiche perchè: 'tanto lassù non c'è nulla!'
Pierpaolo
Si tratta di mondi separati, dove perfino il giorno e la notte sono diversi rispetto a noi, e che talvolta non compaiono sulle carte geografiche perchè: 'tanto lassù non c'è nulla!'
Pierpaolo
Ultima modifica di PIERPAOLO il mar set 10, 2013 5:05 pm, modificato 1 volta in totale.
Bellissime.
sul leica 21-35 posso solo dire che si tratta sicuramente di uno zoom senza incertezze a nessuna lunghezza focale (come del resto il suo naturale compagno, da me molto utilizzato in coppia, ovvero lo 80-200/4).
Naturalmente nella fotografia naturalistica, come in questo caso, la distorsione assume un valore trasurabile e anche in fatto di vignettatura a f/8 non si nota nulla di drammatico, forse solo a 21mm.
Dato che per anni, quando lavoravo per il WWF, (anni Ottanta) ho usato il Canon 20-35 Asferico, (primo zoom in assoluto a raggiungere questo range di focali) posso dire che gli anni passati si vedono, in tutti i parametri.
Tra i due zoom c'è un abisso (giustamente visti i 30 anni di differenza) e se il Canon presentava un progetto per l'epoca innovativo e coraggioso, Leica raggiunge una perfezione assoluta che lascia sempre soddisfatti. Colori abbastanza saturi. E' chiaro che in foto d'interni o di architettura si potrebbero fare appunti alla luminosità, che arriva a f/4, alla distorsione, o anche alla trasparenza nei colori in confronto al 19/2,8 II tipo.
Il Canon era sicuramente utile, specie in accoppiata con i pesanti teleobiettivi di cui mi sobbarcavo allora, perchè permetteva di coprire, con il 50 Macro, tutti i parametri di ripresa nella caccia fotografica. La qualità veniva dopo. A 20mm presentava sino a f/4 una vignettatura che ora potrei definire indecente e spesso a tutte le focali una distorsione imbarazzante.
Il Leica invece rappresenta lo zoom definitivo, per qualità assoluta e comodità di impiego, specie durante una navigazione, come è capitato al sottoscritto nello stretto di Baffin. Il cambio dell'ottica su una barca, o su uno Zodiac che zigzaga tra i ghiacci, è sempre un'azzardo.
Sul viaggio in Groenlandia sono previsti due articoli che saranno pubblicati su Nadir nel 2014.
Pierpaolo
--------
per le sfumature di blu e azzurro.... vedi sotto, la Fabbrica degli Icebergs
Naturalmente nella fotografia naturalistica, come in questo caso, la distorsione assume un valore trasurabile e anche in fatto di vignettatura a f/8 non si nota nulla di drammatico, forse solo a 21mm.
Dato che per anni, quando lavoravo per il WWF, (anni Ottanta) ho usato il Canon 20-35 Asferico, (primo zoom in assoluto a raggiungere questo range di focali) posso dire che gli anni passati si vedono, in tutti i parametri.
Tra i due zoom c'è un abisso (giustamente visti i 30 anni di differenza) e se il Canon presentava un progetto per l'epoca innovativo e coraggioso, Leica raggiunge una perfezione assoluta che lascia sempre soddisfatti. Colori abbastanza saturi. E' chiaro che in foto d'interni o di architettura si potrebbero fare appunti alla luminosità, che arriva a f/4, alla distorsione, o anche alla trasparenza nei colori in confronto al 19/2,8 II tipo.
Il Canon era sicuramente utile, specie in accoppiata con i pesanti teleobiettivi di cui mi sobbarcavo allora, perchè permetteva di coprire, con il 50 Macro, tutti i parametri di ripresa nella caccia fotografica. La qualità veniva dopo. A 20mm presentava sino a f/4 una vignettatura che ora potrei definire indecente e spesso a tutte le focali una distorsione imbarazzante.
Il Leica invece rappresenta lo zoom definitivo, per qualità assoluta e comodità di impiego, specie durante una navigazione, come è capitato al sottoscritto nello stretto di Baffin. Il cambio dell'ottica su una barca, o su uno Zodiac che zigzaga tra i ghiacci, è sempre un'azzardo.
Sul viaggio in Groenlandia sono previsti due articoli che saranno pubblicati su Nadir nel 2014.
Pierpaolo
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per le sfumature di blu e azzurro.... vedi sotto, la Fabbrica degli Icebergs