Doppie esposizioni casuali (ma chi può dirlo?)

Sezione Principale - Fotografie e Passioni

Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi

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luca rubbi
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Questo post per riprendere un discorso accennato con Deborah, la doppia esposizione casuale, in questo caso un rullo esposto parzialmente e poi sovrascritto con un'altra esposizione, vi dirò che questa cosa ha per me un fascino enorme, una sorta di sperimentazione della casualità.
Quando ero giovane facevo di peggio, realizzavo tutto un rullo di foto soprattutto in esterni, e poi lo riesponevo con foto alla televisione.
Comunque questa della parziale sovrapposizione mi è capitata un bel po' di volte, sarà che la pratica del rullo esposto parzialmente mi è molto comoda, sarà forse per una tensione inconscia che mi spinge a farlo ma spesso questi doppi scatti sono molto belli o perlomeno interessanti, altri sono inquietanti, di certo questo è un territorio bellissimo che rende molto la magia della fotografia.

Non è che ci siamo un pò dimenticati di quanto magica e misteriosa è quest'arte?

Anche il mio divertessement della Lomo fisheye, è un modo per riappropriarsi della casualità, non so cosa ne verrà fuori e questo eccita molto la mia fantasia, se cerco di controllare tutto, alla fine il risultato sarà povero per non dire sterile.
Anzi riaffermo che nel profondo non si controlla nulla, chi si arroga il diritto del contrario ha già perso in partenza.



Immagine

Ciao
Luca

p.s. ho un'altra idea molto eccitante (almeno per me), ma non vi anticipo nulla, vi dico solo che è una cosa che il digitale non può darmi, è troppo concettuale.
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ulyssesitaca
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amico, tu fai jogging su una lama di rasoio !!

La foto mi piace da matti. Da matti.

Sul fatto che tu ti conceda alla Lomo non mi scandalizzo (e mi godo i risultati: ti ricordi che mi devi una stampa da Lomo ??), io mi concedo follie ben piu' perverse.

Sul fatto che siccome non si puo' avere controllo reale su cio' che accade (e si riprende) e quindi tanto vale, qualcosa da eccepire ce l'avrei. Sul quindi, soltanto.
Nel senso, che io preferisco comunque l'immagine sfocata di una idea precisa che l'immagine precisa di una idea sfocata, ma nella mia esperienza ho visto spesso immagini sfocate per nascondere idee ancor piu' sfocate.

Non e' certo il TUO caso, conoscendoti, ma il terreno e' gia' stato copiosamente minato da molti altri in passato...
Raffaele
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mauro ruscelli
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Anche a me piace, capita a volta che anche se non abbiamo allineato occhio testa e cuore, la realta' stessa si pieghi e faccia emergere dal caos delle armonie che catturano.
Io da stenopeico sono totalmente allineato con te' sul gesto fotografico, che viene prima della foto stessa e che puo' portare risultati belli e non riproducibili. L'autore e' solo motore o se vogliamo ingranaggio dell'azione, quindi rilevante, ma senza facolta' di decidere il risultato.
Mauro

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luca rubbi
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Quindi niente, basta sapere che qualcosa ci sfuggirà sempre...

D'accordo con te, ma il non controllo assoluto non significa la non coscienza.

Ti ricordo il dis-velamento, quando credo di controllare e mi impongo il modello per controllare la realtà, fallisco perchè il fato è sempre in agguato, cioè è con noi, e la fotografia stessa, arte magica è effimera.
Finchè non hai i rulli sviluppati ed asciugati, non puoi sapere che cosa hai realmente ottenuto.

Ciao
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luca rubbi
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mauro ruscelli ha scritto:
[...]

la realta' stessa si pieghi e faccia emergere dal caos delle armonie che catturano.

[...]
Mauro bellissima questa cosa.

Luca
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Vittorio
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non vi sembra di andare un po' troppo sul filosofico,e poco sul fotografico?
per me le doppie esposizioni devo essere volute e cercate,altrimenti il fare l'artista a poco prezzo mi convince poco.
ok la botta di culo,e poi???
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luca rubbi
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Vittorio ha scritto:non vi sembra di andare un po' troppo sul filosofico,e poco sul fotografico?
per me le doppie esposizioni devo essere volute e cercate,altrimenti il fare l'artista a poco prezzo mi convince poco.
ok la botta di culo,e poi???
Al contrario ne parliamo troppo poco, l'essenza della fotografia è altrettanto importante del lato tecnico, anzi io direi di più.
Artista a poco prezzo?
Non lo so, io guardo i risultati che sono spesso legati al caso e alla fortuna, purchè alla base ci sia la coscienza del proprio fare.
Il tutto-tecnico che controlla tutto e pianifica tutto lo lascio fare a chi lo fa per lavoro con le ovvie limitazioni espressive.

Ciao
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mauro ruscelli
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Io faccio proprio riferimento all'atto come scelta artistica. Prevedere, previsualizzare va bene per un certo tipo di fotografia o di arte. Ma ci si puo' muovere anche su altri binari, basta pensare a Duchamp nell'ambito concettuale o a tutta la body art, per fare un esempio. E' l'idea, il concetto, l'averlo fatto ed aver riconosciuto che e' bello che e' artistico, anche per quella dose di caos che puo' entrare dentro il risultato.
Mauro

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luca rubbi
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Mauro condivido le tue belle parole, viva il caos.

Vi propongo questa foto a cui tengo molto, è un'immagine del 1989, è sempre casuale, e la dedico alla due donne del forum.
Deborah e Virna, un fiore, una calla per voi:

Immagine

Nikon FM2 - Nikkor ED 180/2.8 AIS - XP1 400

Ciao
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ulyssesitaca
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mauro ruscelli ha scritto:Io faccio proprio riferimento all'atto come scelta artistica. Prevedere, previsualizzare va bene per un certo tipo di fotografia o di arte. Ma ci si puo' muovere anche su altri binari, basta pensare a Duchamp nell'ambito concettuale o a tutta la body art, per fare un esempio. E' l'idea, il concetto, l'averlo fatto ed aver riconosciuto che e' bello che e' artistico, anche per quella dose di caos che puo' entrare dentro il risultato.
Prometto che approfondisco, Mauro.
E sono STRA d'accordo che il fatto tecnico e' secondo (posto che sia controllato: la tecnica va imparata e poi "dimenticata", in ogni campo) alla speculazione concettuale (posto che questa non diventi un alibi o un appesantimento).
In realta' leggere di lamelle di diaframma e numero di lenti e' piu' facile, rilassante e meno "demanding" che approfondire la cultura dell'immagine: Stefani mi passo' in passato (passatismo al quadrato !!) due libri sanguinosi (Federico Zeri sulla Lettura dell' immagine, e un atroce studioso nordico sule stesse cose). Interessanti si, infinitamente; divertenti no. Spesso il salto e' qui: quanto siamo disposti a pagare per la nostra passione ?

Thread interessante.
Raffaele
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Vittorio
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attenzione il filo che divide l'arte dall'immondizia e' sottilissimo,a volte impalpabile,la vera differenza e' data dall'a serieta' dell'approccio,credo poco agli "artisti" improvvisati,credo invece molto nell'onesta' intellettuale.

O.T. la calla di Luca vorrei averla fatta io ad esempio!! :shock:

o.t.2 lungi da me la polemica,cerco solo un dialogo il piu' franco e sincero possibile,altrimenti niente crescita....
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mauro ruscelli
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Nessuna polemica nemmeno da parte mia, ci mancherebbe.
Io uso sia tecniche polaroid che fotocamere stenopeiche autocostruite. Per questo ho fatto i miei commenti, c'e' tecnica, conoscenza comprensione, ma non sai mai il vero risultato fino a che non arrivi alla fine.
Mauro

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NatRiscica
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Sono stato SEMPRE affascinato dalla casualità, quasi come forma di riscatto alla mia zavorra scientifica.
Di questo genere di fotografia mi affascina la compiutezza dell'incompiuto/imponderabile, elementi dissonanti che finiscono per formare uno splendido accordo. Questo per me è il proseguimento della magia del mezzo fotografico.

Potente la prima immagine, assolutamente poetica e decadente la seconda, quasi un omaggio inconscio(?) a Sudek.

Forza gente, se avete di queste immagini tiratele fuori!

Nat
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Vittorio
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io la seconda ,visto anche lo stile del Rubbi....direi un'omaggio a Mappelthorpe :-P
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luca rubbi
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Vittorio ha scritto:io la seconda ,visto anche lo stile del Rubbi....direi un'omaggio a Mappelthorpe :-P
Hai centrato Vittorio, un autore che amo molto, la foto poi è stata realizzata l'anno della sua morte e tu hai scritto questa cosa nell'anniversario del giorno della sua morte il 9 marzo.

Ciao
Luca
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