Esposimetro Leica M6-7-MP

Sezione Principale - Fotografie e Passioni

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Supermario
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Ho letto da Luca e da Nat che l'esposimetro delle leica M è poco attendibile. Poichè è una vita che protendo verso una M6-7 senza mai decidermi, pensando di aumentare l'immediatezza del mio fotografare, vorrei un approfondimento da coloro che hanno esperienza in merito.
L'M6 come sappiamo, ha un esposimetro che legge su un disco riflettente posto sulla tendina rivolto alla fotocellula, pertanto dovrebbe essere un vero spot, anche se largo, senza influenze al contorno, ideale per il B&W. Luca ha dichiarato che sottoespone: il problema non sarebbe grave se fosse tarato per una lettura dedicata alle diapositive, basta ricordarsi quando si seleziona la sensibilità della pellicola.
Gli eposimetri Nikon, per esempio, sono semispot, con l'eccezione della F4-5-100, ovvero danno una preferenza al centro, risentono in questo caso fortemente di luci forti ai bordi, vedi cielo limpido, e sono adatti alla fotografia con diapositive dove l'esposizione privilegia le luci alle ombre, e preferisce la chiusura delle ombre alla bruciatura delle luci.
Nella mia esperienza con la leica R, devo dire che l'esposimetro funziona molto bene, spot con il B&W, semispot con diapositiva o colore e diversa taratura. In questo caso la fotocellula è alloggiata nel fondello e legge attraverso una piccola porzione semitrasparente dello specchietto, le luci laterali sono respinte dallo specchio e non inficiano la lettura.
Tuttavia nella fotografia di reportage veloce mi pare che la scelta Nikon porti ad un maggior numero di successi perchè nello scatto veloce non c'è tempo di cercare il grigio medio.
Don Mc Cullin non si fidava dell'esposimetro delle sue Pentax ed utilizzava un esposimetro separato, e la sua fotografia non è certo di posa in condizioni confortevoli, ma nel frattempo la tecnologia è avanzata ...o no!.
Per quanto mi riguarda con un minuscolo esposimetro Sekonic 208, misurando la luce incidente, non sbaglio un colpo, ma il sistema è macchinoso ed occorre essere nelle stesse condizioni di illuminazione del soggetto (impossibile con i tele), mentre con luce riflessa non mi fido molto perchè dà valori molto discordanti.
Nat sostiene che è meglio M4 con leicameter, perchè?
Quando ho tempo uso il Minolta Spot e vado sul sicuro, ma certamente non è un agire disinvolto ed immediato, perfetto solo nella foto di soggetti statici. Solitamente leggo un grigio medio nella scena in oggetto, con grande anticipo, quando trovo il soggetto ho già la macchina pronta, il sistema funziona solo con un enorme scarto di preveggenza, è faticoso mentalmente e nei casi improvvisi sono spiazzato.
Vorrei la vostra opinione. Grazie.
Mario Andreoli
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PIERPAOLO
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per fotografia di viaggio, paesaggi, montagna e persone, non ho mai sbagliato una dia nè con la M6 nè con la M7, quest'ultima sempre costante nell'esposizioni, da notare che in 25 anni ho usato diverse M6. Chiaramente l'esposimetro va guidato, ovvero sovra e sottoesponendo nelle situazioni che lo richiedono. Quando ritiro le dia dal laboratorio ( e parlo di 200 rulli almeno l'anno) la strisciata appare sempre costante, con pochissime variazioni. Francamente non ho mai riscontrato problemi.
Pierpaolo
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luca rubbi
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Pierpaolo ma neanche io sbaglio mai le esposizioni con la M6, ma solo perchè semplicemente la conosco, se ti fai guidare dal suo esposimetro finisci sempre per sottoesporre.


Ciao
Luca

p.s. ho cambiato parte del messaggio, avevo interpretato male la frase di Mario, sorry...

:smile:
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donatellobirsa
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Un saluto a tutti.

Mario, l’esposimetro delle 6, 7 Mp non è uno spot largo, variabile con la distanza di focheggiatura come pretenderebbe Leica.
L’influsso esercitato dalle alte luci fuori campo (e non solo quelle nel campo inquadrato!) è notevole e dimostra che quella dell’esposimetro spot è una balla colossale (la M6 legge di sghembo – le piacciono le alte luci fuori campo).
Concretamente:
Per soggetti di tono medio e/o con sole alle spalle tutto ok.
In condizioni più difficili per agire rapidamente devi rassegnarti ad una lettura sostitutiva impostando a mano l’esposizione.
Se cambiano rapidamente le condizioni di luce devi riaggiustare l’esposizione.
Tutto questo non impedisce di ottenere esposizioni corrette,
in condizioni facili anche seguendo pedissequamente l’esposimetro.
Ma per ottenere ottimi risultati in controluce o quando serve una reale lettura spot (per es. un volto illuminato dal sole con un fondo scuro in interni), o ti avvicini per la lettura fino a spiaccicare l’obiettivo in faccia al malcapitato, o fai una lettura spot sulla mano fin quasi a toccarla (così ti chiedono: che fai, ti fotografi la mano?), idem col cartocino grigio.

Banalmente – chiunque può verificarlo - se inquadri un edificio (solo l’edificio!) completamente in ombra (controluce) le M ti fanno sottoesporre, qualsiasi altro esposimetro di reflex si limita a dare auna lettura corretta del campo inquadrato (sia in lettura spot, che matrix che semispot).

Oppure misurate un cartoncino di colore uniforme con alle spalle un soggetto illuminato molto di più o molto di meno: per togliere l’effetto di luci o ombre fuori della cornice dell’obiettivo in uso bisogna avvicinarsi tantissimo.

Chiunque lo può verificare da solo,
ma se qualcuno è appassionato in materia, quando passa dalle mie parti, sono pronto a mostrargli prove esaustive :-)

Ad maiora!

Donatello

P.S.
Ovviamente come dice Paolo,
tutto questo non impedisce di ottenere esposizioni corrette ad un operatore smaliziato, ma non con il relax che auspicava Mario.
Servirebbe un vero esposimetro spot anche allargato, che si sappia cosa misura.
Le M purtroppo non sono lineari nel comportamento nemmeno sotto questo aspetto...

Ma sono praticamente ormai le uniche macchine che uso.
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mauro ruscelli
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Io non ho tutti questi problemi, cerco solo di evitare luci forti dentro l'inquadratura. Non saranno tutti ok i fotogrammi, ma buona parte si e affidandomi all'esposimetro interno. Problemi in casi di forti contrasti ci possono essere con qualsiasi macchina ed anche il braccetto mobile della CL viene messo in crisi.
Mauro

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luca rubbi
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Mauro, se fai una prova comparata tra la M6 ed una reflex, ovviamente con ottica della stessa lunghezza focale, vedrai che la M è sempre decisamente avara insomma la sottoesposizione è costante.
Poi uno lo sa è va a leggere dettagli molto più scuri per riequilibrare il difetto, ma ripeto anche in condizioni di luce buone, cioè prive di contrasti eccessivi o fonti luminose interne all'inquadratura, la tendenza alla sottoesposizione è evidente.

Ciao
Luca
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Supermario
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Quello riferito da Donatello è preoccupante.
Uno spot che risente delle luci fuori campo di più di un semispot banale e dozzinale di una Nikon. (scherzo)
Se questo è il motivo per cui sottoespone non c'è nulla da fare è inattendibile perchè la sottesposizione dipende dalle condizioni variabili al contorno! Ricordo che così faceva la Nikkormat, ma era un esposimetro semispot di 40 anni fa. Io allora mi rassegnai a girare con un Lunasix.
Aspetto anche Nat.
Mario Andreoli
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luca rubbi
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Nat suppongo sarà più cattivo di me visto che espone meglio con M4 e Leicameter, io quest'ultimo lo usavo sulla M4P e mi sembrava un ciofecone, l'ho cambiato in poco tempo con un meter III Minolta...

:smile:

Ciao
Luca
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rubes
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questa è la mia opinione:
l'esposimetro interno è una cosa , l'esposimetro esterno è un'altra cosa.

considerando non la luce incidente ma la sola luce riflessa :
l'esposimetro interno delle M funziona diversamente in funzione delle ottiche utilizzate, ovvero il campo - l'angolo - letto dall'esposimetro sul bollo bianco è diverso se si utilizza un grandangolo o un normale, o altro.
perciò i colori letti dall'esposimetro possono essere più o meno ampi in funzione dell'ottica e quindi possono influenzare il dato da proporre.

nell'esposimetro esterno la luce riflessa è misurata sempre per lo stesso angolo definito .
confrontando le misurazioni, l'inclinazione dello stesso, quando non allineato anche per pochi millimetri in su o in giù, può dare risultati leggermente diversi da quello interno, a parità di angolo letto.

nell'analogico l'informazione fornita è comunque sempre una indicazione, non un'obbligo .
:)
la sensibilità del fotografo completa finemente il risultato ricercato decidendo la personale interpretazione dei dati dell'esposimetro.
visto che c'è sempre una foto da fare se si sa dove guardare bisogna solo avere chiaro in mente quello che si desidera ottenere.
buona luce per tutti.
ciao
Rubes
Ultima modifica di rubes il mar dic 04, 2007 5:24 pm, modificato 1 volta in totale.
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luca rubbi
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la sensibilità del fotografo completa finemente il risultato ricercato decidendo la personale interpretazione dei dati dell'esposimetro visto che c'è sempre una foto da fare se si sa dove guardare, bisogna solo avere chiaro in mente quello che si desidera ottenere.

Da incorniciare!

Luca
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rubes
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luca rubbi ha scritto:la sensibilità del fotografo completa finemente il risultato ricercato decidendo la personale interpretazione dei dati dell'esposimetro .
visto che c'è sempre una foto da fare se si sa dove guardare, bisogna solo avere chiaro in mente quello che si desidera ottenere.


Da incorniciare!

Luca
mancava un punto, che ho aggiunto dopo.
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massimo sacchini
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Rubes.... hai detto TUTTO ! ;)
Un saluto

MassimoS

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NatRiscica
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Mario,

praticamente il mio pensiero è perfettamente coincidente con quello di Donatello.
Ribadisco che se devo "ponderare" il carattere dell'esposimetro della M, per assurdo faccio prima con i 30° circa dell'angolo del Leicameter...
Poi Rubes ha detto tutto.

Nat
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charlie29
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io mi son trovato molto bene con la M7.....quando ho voluto sperimentare ho scazzato! :lol:
però mi son trovato altrettanto bene girando con una hasselblad ed un piccolo esposimetro marcato agfa.....non è che ho sbagliato di molto!!
anzi io vorrei propio non cagarlo più l'esposimetro....ma temo che in condizioni un pò critiche risultui comodissimo!!
..tutto muore,è la regola,..ma tutto ciò che muore un giorno tornerà...."
donatellobirsa
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NatRiscica ha scritto:Mario,

praticamente il mio pensiero è perfettamente coincidente con quello di Donatello.
Ribadisco che se devo "ponderare" il carattere dell'esposimetro della M, per assurdo faccio prima con i 30° circa dell'angolo del Leicameter...
Poi Rubes ha detto tutto.

Nat
Sono contento, si fa per dire, che la mia esperienza sia condivisa da Nat.

Tornando alla frase da incorniciare di Rubes:
… <<la sensibilità del fotografo completa finemente il risultato ricercato decidendo la personale interpretazione dei dati dell'esposimetro>>,

davvero dice una cosa sacrosanta, ma l’interpretazione dell’esposimetro delle M, richiede conoscenze esoteriche. :-)
Devo però dire che quella lieve tendenza a sottoesporre in condizioni relativamente normali di illuminazione, determina ottimi risultati in diapositiva (mentre coi negativi può creare problemi),

anche perché, in particolare alcune lenti Leitz/Leica, soprattutto alcuni Summilux non asferici, nello specifico il 50 Lux III serie, hanno una capacità di compensazione nelle ombre (devo dar ragione a Ferzetti), che da una parte facilità l’ottenimento di una buona dia (anche facilmente stampabile) pur in presenza di una teorica sottoesposizione.
La trasmittanza luminosa, perlomeno di alcune ottiche Leitz, mi pare maggiore delle Nikon corrispondenti.
Un edificio, seppur giallo, inquadrato perpendicolare allo spigolo con una parete illuminata dal sole a circa 45°, mi forniva un valore di 1/1000 F8/11 a 100 Iso col mio 50 Lux paraluce telescopico.

Se avessi una usato una simile coppia esposimetrica con un 50 Nikon avrei ottenuto sottoesposizione e impastamento di colori micidiale.
Col mio Lux
- e altre esperienze fatte anche con tempi più lunghi, senza il dubbio della potenziale imprecisione del’ 1/1000 di un otturatore meccanico pur nuovo, mi hanno dato conferma di questo stato di cose -
niente di tutto questo, esposizione perfetta.

Abituato com’ero all’esposimetro spot delle mie Nikon col quale avrei attribuito al giallo chiaro illuminato una tonalità un poco più chiara (per es. +0.7 stop) di quella rilevata dall’esposimetro, e credo che avrei esposto ad 1/1000 F5.6
(sole a F16, come risultato di:
+0.5 stop in meno per il sole a 45° compensato da -0.5 stop per il soggetto piuttosto chiaro)
per ottenere un’esposizione corretta.

D’altronde quando in interni voglio misurare con precisione assoluta un volto, misuro in spot per es. i due lati del volto diversamente illuminati e decido dove farli cadere, cioè che tonalità attribuirgli.
Se devo arrangiarmi con la M (quasi sempre) avvicino la M col 50 fin quasi a toccare il dorso della mia mano abbronzata (l’alternativa di procedere analogamente sul volto del soggetto mi sembra scarsamente praticabile!) – procedura che con una normale reflex fornirebbe una sicura sovraesposizione! – orientata come il soggetto, e sulla base di questo rilievo decido il da farsi (attribuendo una tonalità determinata alla parte di soggetto più importante).

I risultati sono eccellenti,
ma che fatica Mario. :-)

Direi che l’esposimetro delle M più che di un interprete ha bisogno di un vero e proprio esegeta.

Salutoni esposimetrici.

Donatello
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