Due lenti sconosciute, elmar 50 e 90

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Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi

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mauro ruscelli
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Ci sono 2 lenti a catalogo leica di cui si parla sempre pochissimo, pochissimo tanto che io ad esempio non ne' so quasi nulla.
ricordo solo per il 90 macro una bella prova su tutti fotografi ed ho scoperto recentemente che lo usa Ralph Gibson.
Se non sbaglio se ne vedono pochi anche nell'usato.

Come mai il 50 si chiama elmar e non elmarit avendo una apertura di 2.8? e pur essendo la lente piu' economica del corredo (900 euro nuovo) non e' diffusa? ed il 90 macro soffre di poca fortuna per essere solo un f4?
Mauro

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PIERPAOLO
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puntini sulle i:
- l'Elmar è nato come 50/3,5 come terza ottica Leica (dopo Anastigmat ed Elmax), solo successivamente è diventato f/2,8;
l'attuale Elmar f/2,8 in catalogo è un'ottica secca e molto incisa che utilizza vetri moderni, ma in ogni caso con una resa non cosi complessa e tridimensionale come il Summicron;
il 90/4 macro à un obiettivo che s'inserisce nella famiglia delle ottiche con occhiali (vedi un mio articolo su Leica Magazine): grazie a vetri speciali possiede una secchezza di riproduzione tipo Apo, é nata come ottica da viaggio compatta e tuttofare con possibilità macro (o ravvicinata); non ha avuto un grande successo perché chi fa foto macro di solito preferisce usare un apparecchio reflex.
Pierpaolo
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PIERPAOLO
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aggiungo che per un Leichista l'Elmar f/3,5 E' l'ottica per eccellenza, quella che da sempre accompagna gli apparecchi Leica, l'ottica con cui sono state scattate il 90% delle immagini leica:
- 4 lenti in 3 gruppi è un clone del Tessar Zeiss alla scadenza dei brevetti, tuttavia possiede una diversa curvatura delle lenti, per cui Berek ne ha sempre vantato una diversità; come nota personale aggiungo che l'Elmar, nelle sue varie versioni, mi è sempre sembrato meglio corretto ai bordi e complessivamente più secco del Tessar;
Pierpaolo
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mauro ruscelli
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Sul macro e' vero, ma infatti hai usato un termine molto piu' corretto, distanza ravvicinata. Tra l'altro e' usabile anche senza occhiali.
(quale e' la distanza minima di messa fuoco senza occhiali?)
Mauro

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gianniansaldi
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questa è con l'elmar 50 3.5 e M8:

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PIERPAOLO
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la minima distanza di messa a fuoco del 90/4 é di 77 cm;
é un'ottica per paesaggio o piccoli particolare, ripeto molto incisa
Pierpaolo
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mauro ruscelli
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Che bella Gianni!
Mauro

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ulyssesitaca
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si, Gianni, sempre un piacere fresco.
Raffaele
cristiano cossu
stupenda quella foto di gianni, me la ricordo bene
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cristian vidmar
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L'elmar 50/3.5 è una delle ottiche più ricche di personalità che abbia mai provato, capace di atmosfere uniche.

Elmar M 50/3.5 su M2, Kodak BW400:

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Cristian
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PIERPAOLO
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aggiungo che l'Elmar M f/3,5 è decisamente più raro della versione M f/2,8,
per cui si tratta di un'ottica al 'confine' del collezionismo
Pierpaolo
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gianniansaldi
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questa invece con l'elmar 50 2.8. nulla di che, solo per far vedere l'ottica. è un'amichetta delle mie bimbe.

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luca rubbi
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Nulla di che...

:shock:

Bellissima.

Luca
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Supermario
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Possiedo il 90 macro-elmar, la scelta è dovuta alla sua incredibile compattezza e leggerezza, inoltre in viaggio poter fotografare un soggetto di circa 20x30 cm. (senza anello) è molto utile.
Sulla qualità dei teleobiettivi sono sempre rimasto perplesso, ancora oggi ritengo sia meglio portarsi in qualche modo a ridosso del soggetto ed utilizzare il 50mm.
Ma io non possiedo tele modernissimi ad eccezione di questo.
Devo dire, nelle mie prove di risolvenza che faccio quando ho momenti di sconforto con i risultati, che è l'unico teleobiettivo che supera a tutta apertura (ma è un 4) e a f:8 i 50 Summicron alla distanza di 3,5 m.
Ho provato i 90 Summicron M ed R, il decantato Elmarit M lungo fuoco, il 100 Macro-Emar R, il 135 Elamrit R, tutti i 180 R ad eccezione dei nuovi modelli, ebbene i 50 summicron sono sempre stati nettamente superiori.
Certo che il dettaglio del macro elmar non è raffinato come quello del 7 lenti summicron a f:8 o del 6 lenti summicron a f:2 e a f:8, ma certamente il risultato è superiore.
Per Luca: una volta esteso il gruppo ottico e montato il paraluce, l'obiettivo intrude quasi quanto il summicron 90 ultima versione, meno dell' elmarit lungofuoco e del cron svitabile.
Mario Andreoli
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Gianluca.Monacelli
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PIERPAOLO ha scritto:puntini sulle i:
- l'Elmar è nato come 50/3,5 come terza ottica Leica (dopo Anastigmat ed Elmax), solo successivamente è diventato f/2,8;
l'attuale Elmar f/2,8 in catalogo è un'ottica secca e molto incisa che utilizza vetri moderni, ma in ogni caso con una resa non cosi complessa e tridimensionale come il Summicron;
il 90/4 macro à un obiettivo che s'inserisce nella famiglia delle ottiche con occhiali (vedi un mio articolo su Leica Magazine): grazie a vetri speciali possiede una secchezza di riproduzione tipo Apo, é nata come ottica da viaggio compatta e tuttofare con possibilità macro (o ravvicinata); non ha avuto un grande successo perché chi fa foto macro di solito preferisce usare un apparecchio reflex.

Pierpaolo
Caro PierPaolo, io possiedo un elmar 50 f2,8 rientrante del 1958 e un elmar 90 f4 rientrante del 1954. Volevo chiederti se le indicazioni che hai dato per gli attuali elmar valgono anche per queste lenti oppure no! Se hai delle recensioni anche sul summaron 35 f3,5 a vite del 1952 , mi farebbe piacere leggerle. Tutte vengono utilizzate sulla mia unica M2.
Grazie, Gianluca

:lol:
Allegati
summicron 35 f3,5 a vite Ilford XP2
summicron 35 f3,5 a vite Ilford XP2
Ciao a tutti, Gianluca
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