Foto slegate tra loro: come guarire?

Sezione Principale - Fotografie e Passioni

Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi

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carlo riggi
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Dédé ha scritto:E' una bella discussione
Era una bella discussione. Ma evidentemente c'è una coazione autolesionista in questo forum, un tic iconoclasta.
Sarà goliardia, come dici tu, ma è davvero una gran scocciatura dover sopportare lo sfregio continuo dei simboli.
Già è sgradevole sopportare l'immagine di un uomo morente ridotto in Arlecchino. Che bisogno c'è, in un thread in cui si parla di tutt'altro, di insultare la memoria di un artista a cui intere generazioni sono legate da un non banale affetto. Davvero non capisco.
Naturalmente sono io particolarmente suscettibile, ma mi pare proprio che regni un gusto chiaro e inequivocabile dell'offesa.
Tanto vale passare direttamente alla bestemmia libera. In nome della goliardia, ovviamente.
Sai che divertimento.

Ciao
Carlo
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luca rubbi
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carlo riggi ha scritto:
Dédé ha scritto:E' una bella discussione
Era una bella discussione. Ma evidentemente c'è una coazione autolesionista in questo forum, un tic iconoclasta.
Sarà goliardia, come dici tu, ma è davvero una gran scocciatura dover sopportare lo sfregio continuo dei simboli.
Già è sgradevole sopportare l'immagine di un uomo morente ridotto in Arlecchino. Che bisogno c'è, in un thread in cui si parla di tutt'altro, di insultare la memoria di un artista a cui intere generazioni sono legate da un non banale affetto. Davvero non capisco.
Evidentemente sono io particolarmente suscettibile, ma mi pare proprio che regni un gusto chiaro e inequivocabile dell'offesa.
Tanto vale passare direttamente alla bestemmia libera. In nome della goliardia, ovviamente.
Sai che divertimento.

Ciao
Carlo
Si Carlo, a me appari particolarmente suscettibile, intanto vorrei capire dov'è l'insulto o l'offesa?
Io non ho mai parlato di goliardia, ho scritto quello che penso, ribadisco che talvolta linko dei suoi pezzi su FB, anche molto belli ma generalmente per me è piuttosto palloso, e il fatto che sia morto non significa che debba essere santificato (e ahimè lo fanno in tanti), cosa che trovo sempre piuttosto fastidiosa.
Sinceramente questo tuo intervento non mi è piaciuto molto, e mi ha un po' sorpreso, come se esprimere un proprio parere non condiviso sia un sacrilegio.

Notoriamente io trovo particolarmente noioso Ansel Adams e questa è cosa risaputa, eppure è qualcosa per cui Nat (che invece lo ama) ed io ci prendiamo solo in giro, ma non è una goliardata, per me è realmente e assolutamente noioso.

Ciao
Luca
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R.dox
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A me, qualche volta, è successo che il "tema" lo abbia trovato soltanto dopo, magari mentre sto visionando i rullini mentre si asciugano appesi... tanto per vedere che qualche riga d'acqua (non gradita) non rimanga sul negativo.
Se posso, prima di tutto decido il luogo dove scattare e mi lascio attrarre da tutto ciò che riflette la luce in maniera particolare... oppure cerco di comporre delle "forme", raramente, quasi mai, decido un "tema" a priori...

secondo me il "blocco da scatto" deriva proprio dall'angoscia di non riuscire a soddisfare un "tema" oppure un "progetto"...
... o magari no... bho... di sicuro chi scatta con passione prima o poi ha di questi momenti di sconforto...
... l'importante è che passino...

Ciao
Riccardo
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I work by impulse. No philosophy. No ideas. Not by the head but by the eyes.
Instinct is the same as inspiration.

Manuel Alvarez Bravo
mario zacchi
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Forse è meglio lascire i temi a chi ha committenti ;-)
Meglio concentrarsi sul proprio modo di vedere, quale che sia.

Un fotogramma una storia: questo basta ... e avanza.
Bravo

Ciao ;-)
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carlo riggi
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luca rubbi ha scritto:Sinceramente questo tuo intervento non mi è piaciuto molto, e mi ha un po' sorpreso, come se esprimere un proprio parere non condiviso sia un sacrilegio.
Non c'è bisogno di sorprendersi, ogni tanto mi incazzo anch'io, non sono mica Santo Giobbe. Per me, dare del "superpalloso insopportabile", in modo del tutto decontestualizzato, a un autore che non è solo "morto", come dici tu, ma è sentito come una grande perdita da moltissimi è una sgradevole provocazione. Da parte di chi, come Trem, mostra già dalla sua icona di non avere alcun rispetto della morte (argomento già trattato). Amen!

Ciao
Carlo
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luca rubbi
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carlo riggi ha scritto:
luca rubbi ha scritto:Sinceramente questo tuo intervento non mi è piaciuto molto, e mi ha un po' sorpreso, come se esprimere un proprio parere non condiviso sia un sacrilegio.
Non c'è bisogno di sorprendersi, ogni tanto mi incazzo anch'io, non sono mica Santo Giobbe. Per me, dare del "superpalloso insopportabile", in modo del tutto decontestualizzato, a un autore che non è solo "morto", come dici tu, ma è sentito come una grande perdita da moltissimi è una sgradevole provocazione. Da parte di chi, come Trem, mostra già dalla sua icona di non avere alcun rispetto della morte (argomento già trattato). Amen!

Ciao
Carlo
OK Carlo, ci incazziamo tutti, anche te, vuol dire che sei umano.

:)

Poi sulla storia dell'icona che è un clamoroso fake ci andrei piano, io ribadisco di aver visto su un Photo negli anni 80 il contatto con le "prove" di caduta...
Questa cosa c'è l'ho ben stampata in testa.

Sia chiaro che trem non è un mio amico che devo difendere, per ora non ci siamo mai visti, ha espresso un suo pensiero condivisibile o meno su un cantante, anche a me è dispiaciuto quando è morto, però non significa che se uno è morto bisogna solo parlarne bene o non parlarne male...
Questo è il mio pensiero, condivisibile o meno...


Luca
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trem
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carlo riggi ha scritto:Da parte di chi, come Trem, mostra già dalla sua icona di non avere alcun rispetto della morte (argomento già trattato). Amen!
ma va là va
che forse il miliziano non è neanche morto, o perlomeno non è morto quella volta lì
il mio avatar ti da particolarmente fastidio lo hai già detto circa un'anno fa quando mi sono affacciato qua, ma l'argomento non è stato trattato.
sì insomma sta menata che sarebbe l'insulto a un morto, ma non hai ancora capito che il miliziano non è un morto ma è un'ICONA.
ci sono migliaia di discussioni e saggi su quella foto e tu stai ancora a menarla che non ci ho il rispetto per un morto!
il miliziano era un pirla e lo hanno impallinato come un fagiano perchè quel giorno invece della divisa mimetica si è messo un vestito da arlecchino perchè la sua mamma povera e gli ha messo quel che aveva trovato tra gli stracci, delle belle toppe molto colorate per riparare i buchi delle fucilate che un giorno si e uno no il Robert Capa gli faceva sparare per immortalarlo con l'espressione giusta.

ma cavolo non hai ancora capito che quello lì non è un morto ma la rappresentazione di un morto, Magritte che dice questa non è la mia pipa non ti ancora insegnato niente? e tutta l'arte moderna il dada, i surrealisti, l'astrattismo, il concettuale ecc non ti hanno ancora insegnato niente.
a più di centocinquantanni dall'invenzione della fotografia pensi ancora che la fotografia sia la realtà e non una rappresentazione della realtà. Ma un librino che so della Susan Sontang o di Barthes o del nostro Ando Gilardi non ti è mai capitato tra le mani?

comunque okei ne parliamo magari in un'altra discussione.

e basta con sti miti del cavolo, la musica e le canzonette da oratorio di De Andrè fanno cagare, avanti a chi mi vuol rigare la macchina di solito è parcheggiata in viale campania è una c4 nera vuoi anche la targa o righi tutte le c4 nere che trovi?

e comunque ho scritto anche altre cose oltre a buttare lì gratuitamente che De Andre è palloso, ma va bene così, io mi incazzo molto di più se qualcuno dice male di Frank Zappa e di John Cage, a ognuno i suoi miti e le sue antipatie.
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_De
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A dire il vero trem sono stata io a scrivere della macchina rigata:
Dédé ha scritto:Se leggo ancora una singola parola del genere su De André vengo a casa vostra e vi rigo la macchina.
Non quella a quattro ruote bensì la macchina fotografica che accarezzate alla sera prima di dormire.
Mi pareva evidente lo scherzo in queste parole.
Del dove parcheggi la C4 nera non me ne frega un cazzo. Però se inserisci anche l'indirizzo di casa e lasci le chiavi sotto lo zerbino posso sempre rigare la macchina fotografica come promesso.


---

Carlo ti leggo molto teso ultimamente.
Io forse sono la persona meno adatta ad intervenire in una discussione sulla mancanza di rispetto nel vestire il miliziano che rappresenta la morte (e sottolineo rappresenta, perché questo è la fotografia. Sia che sia caduto in una reale pozza di sangue o che si sia rialzato e caduto 30 volte per soddisfare Capa) perché per indole tendo a usare l'ironia anche dove non dovrei. Potrei mostrare un fotomontaggio fatto per lo scorso Natale che susciterebbe sicuramente aspre critiche.
Eppure posso assicurare che il mio rispetto e la mia passione per la fotografia sono sinceri e fortissimi.
Nonostante la distanza delle nostre visioni riesco a comprenderti. In parte riesco anche ad invidiare l'amore che c'è dietro alcune tue difese accorate. Non credo sia rigidità mentale o eccessiva serietà a muoverti ma pura passione per la Storia (che sia un marchio o un'immagine) con conseguente reazione forte.
Io ti inviterei a goderti le diversità di chi odia ciò che ami, di chi sbadiglia davanti ad un film che ti ha entusiasmato, di chi si annoia con quel brano musicale che a te invece stringe le viscere sino alla commozione. L'universalità di reazioni renderebbe inutile la ricerca di persone con cui condividere un brivido comune.
Nulla dovrebbe essere santificato o divenire intoccabile perché così facendo lo si allontana dalla realtà e dalla vita. E soprattutto lo si allontana dall'esperienza e dal sentire vario ed umano.

Ciao.
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carlo riggi
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I predicozzi erano in conto.
Ci sarebbe tanto da dire, non su di me naturalmente, o sulle mie presunte tensioni, ma sulla necessità che un forum come il nostro sia particolarmente attento a non fare scempio dei simboli.
Io partecipo con lealtà, anche con impegno, se posso dire, e dico sempre quel che penso. Non desidero certo un forum compassato e non ho santi da difendere, né morti né vivi. Ho però chiaro il senso, la forza e la potenza dei simboli. Anche quelli si possono criticare, certo, ma c’è un problema di contesto, che può rendere la critica un fatto liberatorio e creativo oppure, semplicemente, una sterile offesa.

Il miliziano non è morto.
La madonna non è vergine.
La bandiera son tre pezzi di stoffa con cui, all’occorrenza, potersi pure pulire il culo.
Sono tutte “verità”, ma che non spostano di una virgola il significato affettivo e culturale di quelle icone. Non capire questo significa non comprendere neppure il significato delle parole.

L’ilarità è ben accetta, ma quando è espressa in modo sciatto e generalizzato trascolora in volgarità.
Non è una cosa da poco in un ambito in cui, a volte, si respira davvero il profumo vivifico dell’arte.
Se attacchiamo i simboli - che sono la moneta di scambio del pensiero - anche le fiche del Rubbi diventano mera roba da postribolo. E non c’è elucubrazione etico-estetico-filosofica che tenga, perché a quel punto sarà tutta materia svuotata di significato.

I gusti non c’entrano, Luca. Il tuo su De André era un legittimo giudizio espresso su un argomento ormai malamente aperto. E il discorso sulla goliardia era ripreso da un precedente scambio con Dedé. Che ringrazio per la risposta, così come ringrazio Trem per le segnalazioni bibliografiche.

Ciao
Carlo
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_De
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carlo riggi ha scritto:I predicozzi erano in conto.
Spero non sia riferito al mio intervento bensì a quello di trem. Di fare o ricevere prediche non mi importa alcunché e non era nelle intenzioni dello scritto.
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carlo riggi
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Cara Dédé, nel tuo intervento non c'è nulla che mi abbia maldisposto. Tra l'altro, se il nostro comune interesse per De André ha un senso, il rispetto della diversità dovremmo averlo entrambi nel DNA. Nessun problema quindi.

Ciao
Carlo
otto
Dédé ha scritto:[..]goderti le diversità di chi odia ciò che ami, di chi sbadiglia davanti ad un film che ti ha entusiasmato, di chi si annoia con quel brano musicale che a te invece stringe le viscere sino alla commozione. L'universalità di reazioni renderebbe inutile la ricerca di persone con cui condividere un brivido comune.
Nulla dovrebbe essere santificato o divenire intoccabile perché così facendo lo si allontana dalla realtà e dalla vita. E soprattutto lo si allontana dall'esperienza e dal sentire vario ed umano.
che bello il tuo intervento Dedè...davvero.

otto.
otto
ale ha scritto:Ciao a tutti. In questo periodo non riesco a fotografare come vorrei, cioè attenendomi a una regola e facendo solo quel che serve per sviluppare il tema che ho in mente. Forse perchè le idee che ho non sono abbastanza interessanti o forti. Comunque scatto lo stesso, mi sforzo, anche se non trovo significativo quel che faccio e mi risulta che le mie foto siano più che altro decorative.
Mi piacerebbe parlarne con voi, per avere consigli su come sbloccarmi in base alle vostre esperienze.

sforzati, sforzati......la foto singola non vale niente, niente.
prendi tutte le foto che hai fatto, stampati delle miniature e disponile nel pavimento, spostale elimina mescola e ridisponi.......cercaci una, due, cento storie e vedrai che un tema prevalente c'è già e devi solo individuarlo, poi segui la traccia per iniziare o continuare a svilupparlo. siamo degli individui e abbiamo una personalità, se non emuliamo qualche altro fotografo e ce ne sbattiamo delle "regole" fotografando prima di tutto per noi stessi e non per doverle mostrare o rendere conto a qualcuno, sicuramente quella personalità salta fuori......ognuno di noi sa riconoscerla, è come guardarsi allo specchio con la maschera, sai che quello sei tu.

otto.
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mario zacchi ha scritto:Forse è meglio lascire i temi a chi ha committenti ;-)
Meglio concentrarsi sul proprio modo di vedere, quale che sia.
Si Mario... concordo... ;-)
Riccardo
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Manuel Alvarez Bravo
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carlo riggi
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otto ha scritto:......la foto singola non vale niente, niente.
Non sarei così drastico. Se intendi dire che la fotografia, come azione, può/deve essere legata da un filo sottile che val al pena di individuare, anche a posteriori, per dare senso e continuità ai propri percorsi, su questo sono d'accordo. Ma che la foto singola non valga nulla, questo proprio non posso sottoscriverlo. La storia della fotografia è piena di singole fulminanti visioni, che sono entrate direttamente e indelebilmente nel nostro immaginario.

Ciao
Carlo
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