Capisco ciò che intendi, ed entro certi limiti concordo e ti ringrazio. Tuttavia personalmente sono convinto che puntando troppo sul messaggio o sull'intenzione comunicativa e troppo poco sulla realtà si finisca per allontanarsi troppo da quest'ultima. E una volta messa da parte pian piano la realtà, a quel punto non servirebbe neanche più la fotocamera (sto estremizzando il concetto, d'accordo, ma se guardi a certi lavoretti da fotoscioppari estremi puoi ben comprendere a cosa alludo). Sono convinto che il bello stia proprio nell'interpretare la realtà, ma rispettandola, anzichè stravolgerla per renderla funzionale al "messaggio": mi piace credere che in prima battuta sia la realtà a stupirmi, e solo dopo nasce il mio tentativo di esprimerla per comunicarla. E, con essa, anche un po' di me: come davanti ad una certa scena, diversi fotografi produrrebbero altrettante diverse interpretazioni dello stesso soggetto. Certo, quanto precede vale se e quando il fotografo ha una personale capacità di vedere la realtà: perchè ai backstage di certi workshop, con dozzine di persone che mitragliano acriticamente dallo stesso punto, con le stesse luci e le stesse focali la bellona di turno, la quale poi verrà lisciata, piallata e ricolorata in fotoscioppe con gli stessi programmi e le stesse impostazioni...ma non è questo che intendevo, ovviamente.Condor ha scritto:In ogni caso io non mi scandalizzerei a togliere digitalmente i particolari per "pulire" l'immagine, la storia della "vera fotografia" é preistoria, quello che conta é il messaggio che l'autore vuole trasmettere.
Scusate lo sproloquio.
Buona luce

A Silver: ti piace fare polemica. L'istante è durato 4 o 5 giri di valzer. Una manciata di secondi. 5 o 6 scatti in tutto, non ricordo. Non era un tiro al piattello, era un'occasione, io ero lì ed ho scattato le foto. Se non ti piacciono, come invece piacciono ad altre persone di questo forum al giudizio delle quali io tengo, non è un mio problema.
Buona luce.