ale ha scritto:
Se per caso qualcuno volesse raccontarmi come prepara un progetto fotografico, darmi una scossa o che ne so... Bè, sto ascoltando!
per prima cosa ci vuole un tema, che vuol dire avere un argomento che ti appassiona che ti interessa che hai voglia di vedere e poi raccontare, quindi vai lì e lo fotografi cercando di darne le diverse visioni e cercando di non essere noioso nel tuo fotoracconto.
Questo vuol dire all'interno di uno stesso linguaggio che deve essere unitario, perchè deve collegare tra loro le diverse foto (tipo bn o colore, foto statiche o foto dinamiche, foto posate o istantanee, luce ambiente o flash o luce comunque ricostruita ....ecc)
all'interno di questo unico linguaggio fai le diverse foto alternando per non annoiare magari campi lunghi a particolari, cerchi di dare un percorso alle tue immagini come se tu fossi una guida di un museo che conduce i visitatori nelle diverse sale, quindi gli fai notare la complessità e la pienezza di una certa sala e magari il piccolo particolare che c'è su un singolo quadro, ho reso con l'esempio?
prova a guardare questo:
http://www.miciap.com/index.php?nissue= ... =5&picid=4
tutti questi fotografi si raccontano per progetti, per serie di foto, fanno dei reportage completi di molte foto.
vedrai che nel racconto le foto sono coerenti e aggiungono informazioni, via via una dietro l'altra compone un ritratto corale di un luogo o di un gruppo di persone.
il tuo racconto non devrà essere per forza realistico ma potrà anche essere astratto o solo formale o solo fantastico o solo emozionale o solo un tuo esercizio di stile.
Adesso guardiamo la tua foto del bambino in metropolitina, è una foto sola è un anedotto, cosa ti comunica?
e cosa volevi raccontare?
che il bimbo è stanco dopo una giornata con i genitori a fare schopping? questo potrebbe essere un tema del tipo: tutti i bambini sono stanchi dopo aver fatto lo sciopping natalizio e si addormentano sulle spalle dei papa? se vuoi raccontare che è così, fai una serie di foto di bimbi addormentanti in metrò.
oppure il tema poteva essere: chi cè in giro sulla metrò oggi.
oppure la giornata di un bimbo in metropolitana.
devi essere tu a avere chiaro cosa vuoi raccontare poi il racconto ti viene,
se invece vuoi raccontare un aneddoto o solo degli haiku, delle poesie in una sola riga, va bene la tua foto singola.
per farti un esempio molto preciso:
HCB raccontava per aneddoti, le sue foto sono sempre delle foto singole, non mi viene in mente niente di suo da guardare in sequenza.
Eugene Smith che è stato citato sopra per il lavoro su Minamata, ha sempre fatto dei racconti di diverse foto, ti ricordo:
Albert Schweiter
Il villaggio spagnolo
Il medico di campagna
e qua insomma qualche librettino di storia della fotografia bisogna avercelo, bisogna conoscere almenmo qualche vecchio maestro, bisogna guardarli per imparare, perchè nessuna indicazione è buona se non vedi tu con i tuoi occhi e capisci da te il lavoro degli altri.
Esempi di racconto ma diversi dai reportage di Smith o di Robert Frank possono essere sempre per farti un esempio i reportage di paesaggio di Gabriele Basilico: i ritratti di fabbrica, Bord de Mer, Beirut, che sono foto singole ma tutte dentro a un progetto più complesso e completo
Altro esempio che mi viene in mente è il lavoro di Massimo Vitali sulle spiagge, tutte foto fatte da una certa altezza con una fotocamera formato 20x25. I soggetti sono simili ma diversi è l'unitarietà del progetto è data dal linguaggio formale: le foto in negativo colore in grande formato, e anche dalle sequenza di lavoro, dal modo di operare di Vitali, con un alto cavalletto su una grande scala con una grande fotocamera. Quando fa queste foto lui non passa inosservato come HCB ma è partecipe della scena, per montare l'attrezzatura a bisogno di un tempo e per le persone che vengono ritratte è lui stesso la scena.
un altro esempio FONDAMENTALE è Ugo Mulas, il suo "new York arte e persone" è un fantastico racconto di grandissima qualità sulla NY degli artisti anni '60.
Nel libro cè una piccola sequenza di Larry Poons che percorre lo studio, avvicinandosi e allontanandosi dalla tela che sta dipingendo, o la sequenza della costruzione dei calchi di Segal.
Un'altro suo bellissimo racconto è la sequenza, certamente la più emblematica, di Lucio Fontana con in mano uno stanley che da lontano guarda la tela e poi si avvicina e la taglia.
Anche le verifiche di Ugo Mulas sono un grande racconto, le foto sono diverse fra loro anche formalmente, sono il suo testamento, il suo dire io sono un fotografo e durante la mia vita sono stato attraversato da questi dubbi e da queste certezze ...