Poesia e prosa?

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mauroscacco
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Una riflessione ed un confronto tra fotografia analogica, con le camere oscure, la concentrazione e la tensione dell'attimo fuggente con qualche "momento decisivo" fermato per l'eternità, le pellicole dalle quali estrarre, con un processo chimico sempre emozionante (perché il risultato non può essere sempre garantito,condizionato com'è da mille variabili) delle immagini "latenti" sui grani d'argento ma ben presenti nella memoria, e la fotografia digitale, bell'e pronta sul momento, ripetibile all'infinito o quasi finché il risultato non sia soddisfacente, mi fa pensare alla differenza che intercorre tra poesia e prosa... :)

Mauro
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mauro ruscelli
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Sono forse da dividere due elementi, uno e' relativo alla parte di ripresa, sviluppo e stampa/scansione, l'altro strettamente legato solo all'immagine ed al suo fruitore.

Nel primo caso non posso che darti ragione. Trovo sempre magico il concretizzarsi di una immagine, esaltante quando cio' che emerge e' anche superiore alle aspettative (come deprimente il contrario).
C'e' un qualche cosa di rituale, legato a piccoli gesti, a cose da ricordare, pensare, fare. E' un mantra, come la recitazione dell' om (Oṃ Maṇi Padme Hūṃ), che ci permette in alcuni fortunati istanti di trascendere noi stessi.
Gli automatismi ed in particolare il digitale, tolgono la componente di rito, sono efficaci ed efficienti, fanno bene quello che devono fare e risolvono anche qualche errore del fotografo. Questo e' bene se il fine e' solo l'immagine, ma nel mio caso mi tolgono quel momento di pace che cerco.
Oltretutto non posso fare a meno di scattare molto di piu' in digitale (qui vedo in termini quantitativi la differenza poesia vs prosa), non posso che chiedermi meglio colore o bn ... insomma un casino.

Se guardiamo la questione dal punto di vista dell'immagine risultato (che forse sarebbe il piu' corretto) allora il paragone non sta piu' in piedi.
Esistono prose, poesie e soprattutto emeriti cessi sia in analogico che in digitale, a volte e' pure una forzatura chiedersi come e' stata fatta una immagine, un po' come il famoso stolto che guarda il dito invece della luna.
Mauro

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Ho meditato molto sulla differenza fra la fotografia digitale e quella chimica, ecco le mie conclusioni assolutamente soggettive e provvisorie.
La fotografia è un'interpretazione della realtà che parte da dati oggettivi ma dove l'interpretazione è determinante. possiamo definirla: testimonianza, fermo-immagine, collezione di sensazioni immortalate ecc.
L'immagine digitale prescinde assolutamente dalla realtà, non è fotografia, necessita ugualmente di una banca dati riconoscibili, ma vive di suggestioni assolutamente irreali e creative.
L'immagine pubblicitaria è per antonomasia il campo d'azione del digitale.
Ci sono poi settori quali l'immagine sportiva e quella naturalistica dove il risultato deriva da una selezione severa fra un'enormità di scatti e un'infinità di possibilità, in questo campo sia per motivi economici che di tutela dell'ambiente la fotografia digitale è un'evoluzione tecnologica doverosa.
Ma l'avvento della tecnologia digitale rischia di uccidere la fotografia negli altri settori.
Facciamo un esempio: la foto cartolina.
Sono sempre stato affascinato dalle cartoline di qualità vendute nelle tabaccherie dei luoghi turistici.
Sono un prodotto dei professionisti del luogo che approfittando delle condizioni di luce e di stagione ottimali nonchè della conoscenza del posto, hanno fermato l'attimo più bello che ben pochi possono afferrare dal vivo, rendendo inutile qualsiasi mio scatto-ricordo che necessariamente non può competere. Un tempo era possibile enfatizzare i toni caldi o il viola del cielo o la brillantezza dei colori, ma sostanzialmente erano foto fedelmente documentaristiche. Oggi la tecnologia digitale può creare quello che non c'è, cancellare tutto, produrre immagini che hanno una probabilità su un milione di esistere veramente, quella probabilità che rendeva la fotografia tradizionale un colpo di fortuna incredibile e che ora col digitale diventa una banalità. Il risultato pratico è che la cartolina è definitivamente morta! Troppo facile e conveniente produrre una truffa. Oggi io invio solo cartoline di costume.
Allo stesso modo la fotografia artistica di archeologia industriale, di natura, di reportage, sono incompatibili ideologicamente, concettualmente con la tecnologia digitale.
Utilizzare il digitale vuol dire imboccare la strada della truffa anche nei riguardi di se stessi.
Ancora non ci rendiamo conto, è una questione generazionale, ma la fotografia scandalistica o di denuncia giornalistica non hanno più modo di esistere.
Nel settore musicale, dove in commercio esistono le banche degli acuti, è ancora più evidente la differenza fra la tecnologia tradizionale e quella digitale.
Per me: digitale vuol dire produrre le immagini che si hanno dentro, liberamente, senza vincoli, fantastiche, imprimendo una estetica precostituita ma personale, analogico vuol dire stupirsi del mondo che ti circonda e confrontarsi con un'estetica che esce dai propri schemi!
Solo l'aspetto visivo li accomuna, per il resto è tutto diverso!.
Chi ci guadagna ora con il digitale sono le suocere, potremo ritrarle togliendo tutte le rughe, le vene varicose e alzando un pò il seno con fotoshop! :-( e le faremo contente!
Mario Andreoli
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mauro ruscelli
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Mario, questa e' bellissima:
Ci sono poi settori quali l'immagine sportiva e quella naturalistica dove il risultato deriva da una selezione severa fra un'enormità di scatti e un'infinità di possibilità, in questo campo sia per motivi economici che di tutela dell'ambiente la fotografia digitale è un'evoluzione tecnologica doverosa.


Non concordo pero' con il resto. Una immagine e' una immagine comunque la sia ottenga, sia essa una polaroid (gia' aveva dentro tanta innovazione creativa e manipolazione che oggi si cerca in photoshop), sia ricavata con un foro stenopeico o in modi piu' tradizionali.
Le immagini si sono SEMPRE potute falsificare dal mettere in posa i soggetti (il miliziano di capa non e' forse un esempio?) alle tecniche di camera oscura. Photoshop semplifica la vita? forse ma la menzogna/colpa non e' dello strumento /supporto, ma dell'onesta' o del fine di chi la effettua.
Non condivido quindi la demonizzazione dello strumento digitale in quanto tale.
Mauro

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cristian vidmar
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Mario, non potrei essere più in disaccordo con quanto sostieni.

Io da circa cinque anni utilizzo entrambi i sistemi con la stessa soddisfazione, ognuno con i suoi pregi e difetti qualitativi, ma sempre con la stessa impostazione mentale.

Pur rispettando il punto di vista di chiunque, non posso evitare di contestare il voler attribuire ai mezzi i peccati degli utilizzatori. Il digitale è un mezzo potente che si presta a distorsioni in virtù della sua versatilità operativa ma dire che "la fotografia artistica di archeologia industriale, di natura, di reportage, sono incompatibili ideologicamente, concettualmente con la tecnologia digitale. Utilizzare il digitale vuol dire imboccare la strada della truffa anche nei riguardi di se stessi." mi pare irrispettoso di chi il digitale lo utilizza, nella passione o nel lavoro, con la stessa onestà che utilizzava per l'analogico: se un reporter è disonesto è disonesto lui e non il suo mezzo, e pagherà qualcuno per baciare un personaggio famoso a tradimento mentre lo fotografa, indipendentemente dal fatto che usi una EOS 1D o una M3. Se un ritrattista vuole togliere le rughe metterà un flou come hanno sempre fatto e smusserà gli angoli anche di un sonnar su hasselblad.

Mario, toglimi una curiosità: quanta esperienza diretta hai di digitale?
Cristian
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cristian vidmar
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Mauro, ci siamo scritti addosso :)
Cristian
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mauro ruscelli
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max35mm
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mauro ruscelli ha scritto: Le immagini si sono SEMPRE potute falsificare dal mettere in posa i soggetti (il miliziano di capa non e' forse un esempio?) alle tecniche di camera oscura. Photoshop semplifica la vita? forse ma la menzogna/colpa non e' dello strumento /supporto, ma dell'onesta' o del fine di chi la effettua.
Non condivido quindi la demonizzazione dello strumento digitale in quanto tale.
Concordo sul fatto che la colpa, la disonestà è dell'utilizzatore e non del mezzo, ma non venitemi a dire che in camera oscura si fanno LE STESSE COSE che fa photoshop perchè non è vero.

ciao
massimo
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mauro ruscelli
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non le stesse.

pero' puoi scattare in digitale andando poi solo a stampare il bianco e nero, raddrizzando eventualmente e sistemando il contrasto, come puoi spingerti a fare cose altamente artificiose

puoi manipolare una polaroid e spesso gli effetti non sono facilmente replicabili in Ps

E puoi creare una "menzogna" in tanti modi scattando in analogico.
Mauro

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Marco Barretta
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A mio parere è esattamente come dice Cristian: va evitata la confusione tra l'utilizzatore e il mezzo.
Se uno ha poesia nell'anima viene fuori tanto in pellicola quanto in digitale, perchè lo strumento non ha di per sé capacità creativa né elementi di disonestà intrinsechi.
E' però vero che in digitale l'ottimizzazione del risultato è solitamente più semplice e le più ampie possibilità operative consento spesso un maggiore sbocco alle proprie idee.
Ultima modifica di Marco Barretta il gio giu 21, 2007 1:02 pm, modificato 1 volta in totale.
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max35mm
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mauro ruscelli ha scritto:non le stesse.

pero' puoi scattare in digitale andando poi solo a stampare il bianco e nero, raddrizzando eventualmente e sistemando il contrasto, come puoi spingerti a fare cose altamente artificiose

puoi manipolare una polaroid e spesso gli effetti non sono facilmente replicabili in Ps

E puoi creare una "menzogna" in tanti modi scattando in analogico.
si si per l'amor di dio, non ne voglio fare un discorso etico, semplicemente mi viene da ridere quando sento dire che le cose che fa PS si possono tranquillamente rifare in CO con un minimo di pratica.
Voglio vederti ad alzare tette e culi, zigomi e sopracciglia, spianare pancia fianchi e cosce, borse sotto gli occhi, creare punti luce inesistenti che illuminano zone che prima non lo erano, cancellare persone e oggetti.
Con le mascherature o i filtri fluo si "ritoccano" si le foto, ma non si ottengono gli stessi risultati.

ciao
massimo
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mauro ruscelli
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Le foto si scansionano. Ti assicuro che dove lavoro, tanto materiale arriva ancora in 6x6, ma prima di mandare in stampa l'uffico grafico corregge tette e culi .. SEMPRE.

Qui andiamo in filosofia, la scansione e' analogica o digitale?
Ciao
Mauro

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IMHO, l'unica poesia che trovo è nell'immagine finale, nelle emozioni che questa mi produce, il resto è marginale per il mio approccio alla fotografia. Resto basito davanti a così 'forti affermazioni e demonizzazioni' sul digitale che ormai come qualità ha raggiunto livelli notevoli.
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mauro ruscelli
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Ben ritrovato Stefano.
Mauro

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mauro ruscelli ha scritto:Ben ritrovato Stefano.
Ciao Mauro ;-)
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