Una facile domanda difficile.

Sezione Principale - Fotografie e Passioni

Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi

_De
Un titolo parzialmente non-sense per introdurre la domanda che ci siamo fatti spesso. Semplice, semplicissima eppure così difficile da mettere nero su bianco con le parole.
Perché fotografiamo?

Si tratta di pensare alle nostre scelte. Perchè persone? Perchè macro? Perchè paesaggi?

Io fotografo per parlare del mio modo di vedere il mondo. Caratterialmente sono molto chiusa e riservata e la fotografia è la mia possibilità di aprire una piccola finestra sulla mia vita che altrimenti rimarrebbe chiusa.
Ecco perchè il mio interesse si focalizza sulle piccole cose, sulla quotidianità, sui luoghi che mi appartengono, sulle persone che hanno attraversato in qualche maniera la mia vita.
Da qui la ripetizione, a tratti ossessiva, di temi e di volti che mi chiedono di essere ricordati.
Molti di voi non conoscono le mie fotografie e mi permetto allora di segnalarle per rendere più comprensibili le parole scritte.

Spero che a queste mie banali parole possano seguire racconti, immagini che sentite particolarmente vostre, situazioni che hanno segnato il vostro percorso fotografico, letture e ricordi.
Avatar utente
luca rubbi
Messaggi: 7685
Iscritto il: lun dic 11, 2006 4:39 pm
Località: Milano
Contatta:
Deborah, mi auguro che tu abbia letto la mia intervista su Leicapassion, 8-[ se così non fosse ti riporto degli stralci che bene spiegano il mio punto di vista, anche perchè "stranamente" i temi erano proprio quelli

:-) :) :smile:

Che cos’è per te la fotografia?

Di certo non è un hobby, questa cosa mi fa sorridere, un hobby è coltivare gardenie, fare del bricolage o costruire velieri dentro una bottiglia, con tutto il rispetto che posso avere, sono attività ludiche del tempo libero.
La fotografia per me è un’altra cosa, è un gradino patologico sopra la passione, è senza dubbio un’ ossessione, un demone che in poco tempo si impossessa di te e non ti lascia più.
Ogni situazione, ogni momento sono potenzialmente interessanti (ma la vita così dovrebbe essere), e tutto diventa come una riflessione fotografica che viaggia parallela al flusso della vita che corre.
Insomma come dico spesso, la fotografia è l’arte in diretta, il qui e ora.
Nessun ripensamento, l’unico è nella successiva scelta dei fotogrammi, quello che conta è esserci e documentare ma anche provocare e stimolare ciò che accade e che in qualche modo è destinato a svanire.
Al tempo, mi rendo conto che espresso in questi termini, tanto varrebbe realizzare un bel video digitale di ogni situazione vissuta, ed invece non è così, nel senso che la fotografia è anche scelta di quei momenti che sono la sublimazione dell’accadimento, è un’astrazione più forte, c’è più coscienza, c’è più discernimento.
Vorrei aggiungere che la fotografia, è un’arte molto complicata, perché il contenuto tecnico è elevatissimo ed il prodotto (brutta parola!), rischia di omologarsi con la massa e perdere i connotati poetici, il punto è proprio questo: è molto difficile fotografare esprimendo la propria personalità ed il proprio linguaggio e controllare lo strumento addomesticandolo in modo da mantenere la propria autonomia espressiva e la propria riconoscibilità.

[...]

Tenicamente cosa preferisci?

Intanto fotografo solo in bianconero, il colore lo faccio più che altro per divertimento, così per provare una cosa diversa, ma la fotografia per me è bianconero.
Per quello che mi interessa raccontare, è la condizione utile e sufficiente, un po’ come il disegno nell’arte figurativa, essenziale, astratto e di una espressività più incisiva.
D’altronde devo dire che fotograficamente parlando, vedo in bianconero, per cui per me è naturale
esprimermi in questo modo.
Quasi sempre TMAX400 esposta a 1600, uso parecchio anche la 3200 a 6400 asa, la tendenza è tornare ad utilizzare maggiormente la 400 nominale, perché comunque la gamma tonale è superiore, ed il più delle volte, il tiraggio a 1600 è più che altro una comodità non sempre indispensabile, quasi una consuetudine.
Per il tipo di foto che pratico, sono indispensabili la maneggevolezza e l’elevata luminosità, quindi utilizzo solo il piccolo formato, quelli maggiori sono per modalità di fotografia più meditative e controllate.
Per me la fotografia è un’estensione dei sensi, deve essere pratica e veloce, non devo portare a casa un servizio fotografico professionale, non ho questa esigenza, talvolta non sono soddisfatto perché ottengo uno standard globalmente buono, ma magari non raggiungo l’immagine veramente significativa, quante volte ho pensato che avrei preferito sbagliare la metà degli scatti ma portare a casa una foto eccellente.

[...]

Nudi, persone e soggetti inanimati…

Anni fa non fotografavo le persone, non che le evitassi, certo facevo foto ricordo, ero più interessato alla fotografia dei manufatti, degli edifici, in particolare alle pavimentazioni urbane, queste foto, hanno significato molto per me, perché mi hanno maturato e portato al superamento del brivido del neofita, quello per cui sei già soddisfatto per il solo fatto di vedere in un’immagine ciò che hai ripreso.
Certo il digitale ha un po’ anestetizzato questa gioia quasi infantile, perché vedi tutto subito ma altrettanto velocemente te ne dimentichi, una volta l’attesa rendeva tutto più bello, oddio parlo come un vecchio (e forse lo sono)…

Vedo che stampi tutto il negativo originale?

Si, stampo tutto, se una foto è tagliata male, non è una buona foto, sarà fanatismo,
ma più che altro è un retaggio bressoniano.
Nella mia vita, sono stato fortemente influenzato in tre passaggi fondamentali, sono per così dire passato dalla limpida geometria di Henry Cartier Bresson, al furore passionale di William Eugene Smith, fino all’immanenza tragica di Robert Frank.
Questo è il mio percorso nella consapevolezza del fare fotografia, un cammino che certamente non si conclude mai, ma che in una certa fase della vita è determinante e che in un modo o nell’altro, porta alla coscienza di sé e del proprio agire fotografico.
La mia vita è cambiata quando sempre nel 1989 (per me l’anno di Leica), ho visto “Blind Love Faith” di Frank, un trittico di una maschera di gomma, attaccata ad un palo, la foto è anche un po’ sfocata, ora su di me ha avuto un effetto devastante, mi ha messo in crisi assoluta, mi ha proposto una visione nuova, assolutamente inedita, c’era qualcosa in quell’immagine di non ben definito, magico e inspiegabile, questo secondo me dovrebbe trasmettere una grande foto, dovrebbe sorprenderti per qualcosa che non riesci a cogliere ne tantomeno a spiegare.
Nella fotografia, io cerco solo la bellezza, è come per la vita, ma assomiglia tanto al trattenere la sabbia tra le mani, quasi impossibile, ci metto tutto il fuoco della mia la passione, e forse sbaglio ma è il modo migliore che conosco per esprimermi, tutto passa, quel poco che mi resta tra le mani, mi illumina la vita e spero che possa piacere agli altri, condividendo l’energia di un momento perduto, la poesia di qualcosa che svanisce, lo so è difficilissimo, ma d’altronde si sa che sono un sentimentale.


Ciao
Luca
http://lucarubbi.blogspot.com/
http://lucarubbi.carbonmade.com/
http://lucarubbimuserotike.carbonmade.com/
_De
L'avevo letta ma non la ricordavo bene.
Il tuo punto di vista lo conoscevo ma in questo forum scrivono persone che non conosco, sto vedendo in questi giorni per la prima volta le loro fotografie e vorrei conoscerle. E non tutti hanno un'intervista da segnalarmi (o forse si e io non l'ho letta e in tal caso la leggerò con piacere).
Diciamo che la mia idea è di uno spazio libero in cui inserire racconti che parlino del nostro modo di vivere la fotografia, fotografie, ricordi, spunti. Un work in progress da aggiornare.
Ultima modifica di _De il mer dic 13, 2006 3:41 pm, modificato 1 volta in totale.
Avatar utente
luca rubbi
Messaggi: 7685
Iscritto il: lun dic 11, 2006 4:39 pm
Località: Milano
Contatta:
Deborah hai aperto una discussione bellissima, spero si sviluppi per bene perchè il comprendere la radice che ci muove in questa bizzarra attività è a parer mio importante, per noi stessi e per gli altri.

Ciao
Luca
http://lucarubbi.blogspot.com/
http://lucarubbi.carbonmade.com/
http://lucarubbimuserotike.carbonmade.com/
Avatar utente
NatRiscica
Messaggi: 5082
Iscritto il: lun dic 11, 2006 10:52 am
Fotografo per una serie di ragioni, a volte anche contraddittorie, per necessità, per curiosità, per quella parte ludica, perchè vorrei essere qualcun altro, per bilanciare "l'altro lato" del mio pensiero, perchè mi piace mettere le mani dentro una bacinella, perchè forse a volte sono riuscito a rubare un'emozione, altre volte ne ho regalato io, perchè con la "maschera" della fotocamera appiccicata al volto sono riuscito ad affacciarmi su scenari altrimenti lontani, per sfida, per essere giudice implacabile di me stesso, per riposarmi, per esasperarmi, praticamente per vivere.
Poi con molta presunzione e scarsissimi risultati perchè vado cercando Verità e Bellezza.

Nat
sante castignani
Messaggi: 189
Iscritto il: mar dic 12, 2006 12:12 pm
Contatta:
Per me è un esorcismo.














Della Morte, ovviamente:-)
Ciao,
Sante
Marco Barretta
Messaggi: 357
Iscritto il: lun dic 11, 2006 2:36 pm
Sante, quello è Bocelli con la musica e ha uno specifico e intoccabile copyright in proposito.
Sono tutto orecchi, chissà dove vuole andare a parare la nostra amica!
Da quello che so si è interessato all'argomento anche Freud.
Ciao!
sante castignani
Messaggi: 189
Iscritto il: mar dic 12, 2006 12:12 pm
Contatta:
Quando lo avrebbe registrato, il Bocelli?

La mia convinzione ormai è pressoché trentennale: chi vince?
Ciao,
Sante
Marco Barretta
Messaggi: 357
Iscritto il: lun dic 11, 2006 2:36 pm
Perchè, tu a 10 anni pensavi già a come esorcizzare la morte? :smile:

Bocelli lo dice in Vivo per lei, non so quando sia stata composta.
Avatar utente
fabrizio canella
Messaggi: 871
Iscritto il: lun dic 11, 2006 12:05 pm
Località: Padova
Inizio col dire che è una cosa che non mi sono mai chiesto. Ho cominciato a fotografare senza un perchè e non ho più smesso. Ci sono stati periodi in cui ho fotografato molto ed altri in cui non l'ho fatto per niente. Probabilmente il "movente" principale (che cercato a posteriori perde, secondo me, un po' di significato) è la curiosità, una cosa semplice, banale, ma che spesso è alla base delle mie azioni. Non mi sono mai posto intenti artistici o peggio "artigianali" e, mio malgrado, credo che le mie foto siano legate ad una maniera classificatoria, tassonomica, di rappresentazione della "realtà".
Ciao
fabrizio
Avatar utente
andrea de sanctis
Messaggi: 145
Iscritto il: lun dic 11, 2006 2:34 pm
Località: Orta Nova(FG)
Per me è l'illusione di avere il potere di fermare il tempo,in un certo senso credo di non essere molto lontano da quello che intende Sante.
La prima foto l'ho scattata a dieci anni nel 1961 con una Ferrania 6X6,mi commuove ancora oggi rivedere mio padre, splendido cinquantenne allora,che mi manca tanto da 26 anni.

Ciao,
Andrea
Avatar utente
mauro ruscelli
Site Admin
Messaggi: 8727
Iscritto il: dom dic 10, 2006 4:05 pm
Località: Ferrara
Contatta:
Questa e' davvero una domanda difficile. Quelle poche volte che ho provato a pensare razionalmente alle mie fotografie ho raggiunto una conclusione simile a quella di Sante. E' un esorcismo, ma non della morte, di cio' di cui abbiamo inconsciamente paura e non vorremmo parlare, della vecchiaia della solitudine o di cio' verso cui proviamo attrazione o nostalgia.

Vedi a me piaceva disegnare, ma non ero abbastanza bravo da creare, ho sempre solo copiato e quindi ho apprezzato subito la fotografia, che mi permetteva di rappresentare ed anche essere originale (nel piccolo mondo che conoscevo allora).
Poi ho smesso. Per anni non ho quasi fotografato nulla. Quando e' nata mia figlia ho comperato, sotto la spinta di mia moglie una videocamera che fortunatamente dopo 8 o 9 mesi si e' rotta, non mi dava assolutamente maneggiarla. E' cosi' che sotto forma di una compatta proprio in questo periodo la fotografia e' rientrata nella mia vita 4 anni fa. Attratto dal fatto che potevo portarla sempre con me e che potevo provare e sperimentare, riscoprire tecniche e pensieri di tanti anni prima mi sono riappassionato. Mi sono ricordato di cio' che mi piaceva e devo dire che con qualche soldo in piu' in tasca e' stato anche piu' facile trovare delle strade da percorrere.

In quattro anni, per recuperare il tempo perduto ho provato tanto, dalla fotografia stenopeica alle diverse tecniche polaroid, alla stampa con le emulsioni liquide al bianco e nero.

Devo farlo, perche' le sx-70 stanno finendo come le apx, se lo faccio ora non potro' farlo mai piu', non mi sto facendo sopraffare, la cosa piu' importante resta la mia famiglia e le mie foto piu' belle sono ai miei bambini, ma ora ho un bisogno in piu' se passa una settimana senza un rullo da sviluppare sto male fisicamente.

ciao
Mauro

Instagram: @mauroruscelli
Avatar utente
mauro ruscelli
Site Admin
Messaggi: 8727
Iscritto il: dom dic 10, 2006 4:05 pm
Località: Ferrara
Contatta:
Aggiungo una nota, la mia fotografia e' del tutto istintiva e raramente penso prima di fotografare, anzi mi capita spesso di emozionarmi prima di fotografare e quindi di sbagliare.

Quindi anche la scelta dei soggetti e' un flash, l'illuminazione di un istante.
Mauro

Instagram: @mauroruscelli
Avatar utente
andreamiglio
Messaggi: 423
Iscritto il: lun dic 11, 2006 9:06 pm
Località: ROMA
Per sentirsi nel mondo e far sentire il mondo a chi non lo conosce o non può...
Andrea


[url=http://www.flickr.com/photos/andreamiglio/]FOTOGRAFIE[/url]
Avatar utente
Condor
Messaggi: 1734
Iscritto il: lun dic 11, 2006 11:32 am
Contatta:
Per conoscermi, per esprimermi, per guardare cosa è il mondo per me, insomma molto spesso una ricerca introspettiva.
Non è sempre stato così, anzi, ma con la fotografia oggi cerco di esprimere le mie sensazioni e le mie emozioni, a compensazione di una vita troppo spesso programmata e arida, che lascia poco spazio a queste.
Rispondi