Memorabilia Index: Little is left to tell.

Sezione Principale - Fotografie e Passioni

Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi

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Nikita
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In passato su altri forum ci sono state discussioni che varrebbe la pena ripresentare, perchè non vadano perse.
Il presente post va considerato esclusivamente come esempio di quello che potrebbe essere il risultato del recupero.
Forse non è il metodo migliore, ma è sempre meglio di niente.

Tutta la discussione è partita da una foto di Roberto Bianchi, maestro indiscusso.

Luca apre la discussione introducendo il termine Deep focus. Nell'analizzare la tecnica, Deep focus appunto. Ne è emersa una brevissima analisi della Storia figurativa del 900 e il grandangolo.

Bei Tempi !

Il link è il seguente: http://freeforumzone.leonardo.it/viewme ... dd=765&p=2

Segue la discussione.

Deep focus

Eccellente.
Una foto da vero grandangolarista, un vero effetto da deep focus anticipato nel cinema da Welles in quarto potere (citizenkane ).
La mia mente malata mi fa vedere nella luce proiettata sullo sfondo, qualcosa di un po' sinistro, che giova molto all'immagine, una sorta di profilo di alieno-uomomascherato.
Bellissima.

Ciao
Luca

E' proprio l'esaltazione prospettica che caratterizza l'espressività dei grandangoli.
L'effetto presenza, l'essere in mezzo alla scena rendono tutto molto più drammatico e tormentato.
Acculturato a chi?

Ciao
Luca
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Deep focus. Spero di poter approfondire meglio l'argomento dicendo la mia in seguito, non appena ho un momento di tregua. Concordo con l’analisi di Luca sul cinema di Welles (1940 circa). Intanto credo sia doveroso ricordare William Klein (1950 circa) tra i fotografi che hanno prediletto l’uso dei grandangolari.

Personalmente ho comprato un 24 mm dopo "Lo specchio" di Tarkowsky.

Resta comunque il piacere della discussione.

Alla prossima.

Saluti.

Nicola
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Nicola, se parliamo di grandangoli o di estetica (parola grossa ) grandangolare, con me vai a nozze.
Klein è uno dei miei autori preferiti, con Sieff è il genio del grandangolo, questi autori hanno lasciato un segno indelebile nella storia figurativa del 900.

Ciao
Luca
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Storia figurativa del 900 & grandangolo.

Anch'io apprezzo molto Sieff, oltre che Klein naturalmente.
Ma se si parla di grandangolo non possiamo non citare Bill Brandt e i suoi nudi. Bellissimi e modernissimi.
Trasmettono a mio opinabile ed umilissimo parere un estremo senso di modernità e di libertà di espressione.
Siamo a metà anni 50'circa e Bill frantuma ogni tipo di regola e di estetica.
Saluti.

Nicola
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Assolutamente non opinabile ma condivisibile in tutto e per tutto, i suoi nudi surreali (realizzati con la SWC) che conosco da quando avevo sedici anni mi hanno sempre affascinato e mi colpirono proprio da allora, anche se l'approccio chiaramente è diverso dai "ribelli" venuti dopo.
Quello che mi ha sempre colpito del Bill è la sua capacità di trasformarsi, dai minatori fotografati con l'intensità del reporter animato dall'impegno sociale al guizzo di forma e di astrazione dei suoi nudi plastici.
Ti ringrazio per il tuo intervento Nicola.

Ciao
Luca

p.s. d'altronde uno che indovina l'ottica che ho usato in una mia foto non può che avere la mia stima "for ever" .
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Grazie a te Luca.
Alla prossima.
Cari saluti.

Nicola

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P.S. «Little is left to tell» (poco resta da dire) intesa come frase finale di ogni racconto, " ma sempre ancora qualcosa forse resta da dire in attesa di quella frase". «Little is left to tell» deve intendersi come un omaggio a Italo Calvino che con quella frase chiude le sue Lezioni Americane.
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Ultima modifica di Nikita il sab feb 03, 2007 6:50 pm, modificato 2 volte in totale.
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Nikita
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In questa discussione sono coinvolto personalmente.
Chiedo venia per la riproposizione di un mio post pubblicato su di un altro forum. Ma certo non avrei potuto riproporre il post di altri.
Quello che in realtà vorrei sottolineare è la matrice della discussione che è partita dalla lettura di una foto.
Se le discussioni più meritevoli le preservassimo ad ognuno di noi rimarrebbe la sintesi. Il chè non è poco.

Nicola

P.S. il rosso ravviva ...
_De
Sarebbe più interessante leggere ciò che hai riportato vedendo la fotografia da cui è partita la discussione...
Wirus77
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Concordo con Deb....senza diventa faticoso per i non addetti (..e quì Deb non c'entra!) capire di cosa state parlando o da dove siete partiti!! :)
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Nikita
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E' così DéDé.
Purtroppo su LP non c'è più la foto e neppure sul sito di Roberto.
Era una foto scattata al carnevale di S. Felice sul Panaro.
Ritraeva una donna con il viso truccato di bianco, sullo sfondo poi c'era un'altra donna.
Era la foto di apertura del sito di Roberto qualche tempo fa .

Nik.
Ultima modifica di Nikita il sab feb 03, 2007 7:43 pm, modificato 1 volta in totale.
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NatRiscica
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Lasciando il questo caso specifico, a me l'idea sembra buona.
Se per illustrare argomenti saranno utilizzate nostre immagini, ovviamente il problema non sussiste.
Mi piace l'idea di questo piccolo work in progress.

Nat
bianrobi
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Appena la trovo la rimetto. Comunque era stata fatta al Carnevale di S.Felice s/Panaro. Eh sì, proprio quello tanto denigrato.
Ciao a tutti,Roberto.
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Nikita
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Grazie Rob.
A me quella foto piace tantissimo. Sarà un vero piacere riammirarla.
Cari saluti.

Nicola
bianrobi
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Nikita, è questa la foto di cui parli e che mi hai chiesto?

Ciao a tutti,Roberto.
Allegati
Magico carnevale.jpg
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luca rubbi
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Grazie Roberto, straordinaria come la ricordavo.
Non riuscivo invece a visualizzare nella mia mente la figura dell'alieno, che adesso rivedo chiaramente, di profilo che guarda sinistra.

Ciao
Luca
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Nikita
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bianrobi ha scritto:Nikita, è questa la foto di cui parli e che mi hai chiesto?

Ciao a tutti,Roberto.
Si Roberto è proprio lei, ed è strepitosa.
La ricordavo perfettamente.
Grazie Roberto, gentilissimo come sempre.

Nikita
bianrobi
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Nessun problema. non ho foto da mettere e se qualcuno me ne chiede una ,non vedo perchè non farlo.
Ciao a tutti,Roberto.
cristiano cossu
Gran foto, la ricordavo bene anch'io
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luca rubbi
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Ecco una prova di un'intera discussione:

Elogio del normale

lucarubbi Inviato il 23/11/2005 12:24:46

Fino a una ventina di anni fa le prime esperienze fotografiche si facevano sul 50 mm.
Progressivamente questa caratteristica si è perduta soprattutto a causa del dilagare
degli zoomoni tuttofare fino a rendere il normale (ma oggi si considerano normali
anche i 35) un' ottica poco usata e tutt'al più acquistata per la sua grande luminosità.
In ogni caso l' importante è che costi poco, pesi poco perchè verrà usata poco.
I possessori di Leica M sono a tuttoggi un' eccezione, in primis perchè possono disporre
di un parco ottiche limitato nella estensione di focali e in secondo luogo perchè hanno
a che fare con una serie di capolavori a cui è difficile sottrarsi.
Aggiungerei inoltre che esiste un terzo motivo, la focale da 50 è stata "inventata"
dal buon Berek e per decenni la storia di Leica si confonde con la storia dei normali
e con la progressiva ricerca ed evoluzione sulla qualità e sulla luminosità dei vari modelli che si sono succeduti.
Per non parlare che in tempi remoti i fotografi professionisti avevano solo quello
e certo non si esprimevano peggio dei contemporanei.
Io ho sempre amato il normale perchè non ti regala niente, non esaspera i piani, non li appiattisce non è come le altre lunghezze focali che più ci si allontana dal normale e più tendono a strutturare di sè la realtà.
Certo delle volte è troppo stretto mentre altre è troppo largo ma è questo il suo bello.
Non ci si può attaccare all' obbiettivo, bisogna saperci fare.
Ovviamente non va bene per tutto ma nessuna ottica ha questa caratteristica, quando realizzi una grande immagine con il 50 è come se fosse un pò più tua.
E' come se tutte le sovrastutture di linguaggio prodotte dagli altri obbiettivi (più caratterizzanti) fossero annullate, non mi regali niente è tutto merito mio.
Uso da 16 anni il Summicron 50 M e da 13 anni il Noct-nikkor 58/1.2 e pur amando e utilizzando moltissimo i 35 mm (che sono indubbiamente più comodi nelle cerimonie o comunque fotografando in mezzo alla gente), mi sono sempre reso conto che statisticamente gli scatti di qualità sono in maggioranza proprio quelli realizzati con i normali.
Il Noct in particolare è poi per me una sorta di obbiettivo magico perchè mi fa
fare foto che probabilmente non avrei neppure realizzato, è come avere uno strumento
che ti induce a vedere in modo diverso.
Questo è il mio elogio al normale, un' ottica meravigliosa.

Ciao
Luca



donatellobirsa Inviato il 23/11/2005 12:36:24

Mi piace il tuo modo di vedere il normale: nel mio piccolo è anche il mio modo.

Il mio 50 Summilux è praticamente inchiodato su un corpo M.

Ciao,
Donatello


RPOTTAVI Inviato il 23/11/2005 13:02:58

Cartier Bresson, il fotografo che ha insegnato al Mondo come si dovrebbe fotografare (anche se ai tempi nostri probabilmente non sarebbe nessuno o comunque non sarebbe quello che è stato) diceva: hai il 50 e ti viene voglia del 75... fai un passo avanti e ci sei. Hai il 50 e l'inquadratura "chiamerebbe" il 35, fai un passo indietro. Usa un pò le gambe e tieniti le tasche libere dagli obiettivi.
Lasciando da parte tutte le considerazioni sulle profondità e sulle prospettive... in effetti non è sbagliatissimo anche se io continuo a sostenere che il "normale" dovrebbe essere l'ottica la cui lunghezza focale più si avvicina alla diagonale del fotogramma (6x6=75) e quindi il 35 è più adatto a funzionare come "normale" nel formato Leica.
Ma poi il concetto di normalità per me può essere di un tipo e per te di un altro. E allora?
Saluti
Rpo


donatellobirsa Inviato il 23/11/2005 13:18:49

Per essere pignoli, il normale in senso stretto dovrebbe essere il 40 (43 mm la diagonale del formato Leica), infatti qualcuno apprezza questa focale. Il 50 è forse un pochino più versatile, anche se in realtà, inizialmente era stato scelta come focale "normale" solo perchè era più facile da progettare...
Leica li faceva (fa) da 52 - 53 mm mi pare.
A me piace molto la focale 58 mm (il primo obiettivo,l'Helios con la Zenit!,)per esempio :-)

Ciao,
Donatello


aldo54 Inviato il 23/11/2005 13:23:54

Leica perciò è stat l'artefice di tutto il bene ed il male del 35mm.

Il fotogramma 24x36 con il suo bruttissimo rapporto dei lati è nato per sbaglio, perchè l'unica pellicola disponibile su cui fabbricarci attorno una macchina era quella cinematografica.

E pure nella scelta del 50 come ottica "normale" cioè in grado di coprire il cerchio trattato dalla diagonale del 24x36 che con approssimazione e per garantire una migliore copertura è stato esteso a 50mm

Però Leica in parte poi si è ravveduta, il Focotar per l'ingranditore, per la stampa del 24x36 è 40mm e anche l'ottica nata in sordina per la CL è stata il Summicron 40.
Ed evidentemente anche i giapponesi, che prima hanno copiato tutto, persino gli errori e spesso li hanno trasformati in orroi, ci hanno ripensato, costruento per Konica, Pentax ed ora Cosina, delle ottiche normali da 40mm.

Ciao
Aldo


Pierangelo Inviato il 23/11/2005 13:39:47

Mi unisco volentieri anch'io alla considerazione fatta nei riguardi della focale 50 mm.
Per quanto riguarda l'utilizzo dei corpi Leica M, ritengo che se si vuole stare con un'attrezzatura ridotta all'osso, come si suol dire, forse è meglio adottare la focale 35mm., ma se si utilizzano due corpi il 50mm. affianca molto bene la focale 28mm.
La focale normale poi permette con facilità di controllare lo sfocato e sopratutto nel ritratto ambientato con luce scarsa è preferibile, a mio parere, ai moderati tele 75mm e 90mm. della serie M.
Nella mia borsa tengo perennemente montato il 50mm Summicron sulla M7 e il 28 Elmarit su un corpo Konica Hexar (sulla quale monto talvolta un 15mm. Voigtlander).
Con il 50mm. e il 28mm. svolgo il 70% dei miei scatti e solo in ambienti molto ristretti e con luce scarsa non usando il flash, adotto il 15mm.
Uso anche il 20mm. focale di cui sono innamorato, ma questa è un'altra storia...
Ciao
Pierangelo


parsifal Inviato il 23/11/2005 13:44:13

ciao a te a tutti i partecipanti il forum,

sono pienamente d'accordo con te. Il mio percorso è stato segnato dalla sperimentazione dei diversi sistemi 35mm - dal reflex Nikon, al Canon, al telemetro Leica e Contax G - e da un'affascinazione per i grandangoli per poi optare per la semplicità di una M4-P e il Summicron 50 f2 cui affiancherò più in là un 35 asph.
Condivido l'elogio per la semplicità: si ha il massimo della resa che ti consente di concentrarti sul soggetto senza l'artificio della ripresa grandangolare che genera un'immagine 'spettacolare' ma non sincera, più fine a sè stessa che volta a mostrare il soggetto. Nell'uso dei grandangoli trovo quasi ci sia una sorta di autocompiacimento nella ricerca dell'immagine d'effetto.
cordiali saluti
parsifal


carlo nick Inviato il 23/11/2005 13:54:54

In effetti, la cosiddetta focale normale è attorno ai 45 mm sul formato leica.
Sul 6x6 (che in realtà è quasi sempre 5.6x5.6) la focale
normale dovrebbe essere quella dell'Hasselblad, vale a dire 80, non 75.
Sto adoperando la Mamiya 6x6 e il suo 75 risulta prospetticamente
come moderato grandangolare, mentre l'80 Hasselblad è realmente 'normale'.

Tornando al formato 135, strano che Leica non abbia mai prodotto la focale 45, mentre
Contax sì.
Datemi pure del fissato, ma trovo che 5 mm di differenza riescono a fare un altro obiettivo.
Ad esempio, per me la differenza tra focale 35 e 40 non è trascurabile
visivamente, anche se numericamente è esigua.
Tra il 40 summicron e il 35 summicron la diversità prospettica
è ben visibile, specie nel ritratto ravvicinato.
Anche salendo di focale ho notato la stessa cosa: il 60R è un obiettivo
un bel po' differente, come resa prospettica, rispetto al 50R summicron.
Ho avuto l'impareggiabile Elmarit 60 e lo usavo come se fosse un piccolo tele.


C



Enrico.A Inviato il 23/11/2005 13:55:03

mah, sono leggermente in disaccordo nell'elogio del "normale". personalmente ne ho sempre avuti in qualsiasi sistema stessi usando (quindi dagli 1,4 e 1,8 Canon oltre al 3,5 macro, ai Nikkor 1,4 1,8 e 2 con aggiunta dei 55 micro, 1,4 e 1,7 Zeiss, summicron sia M che R eccetera) e sono sempre stati gli obiettivi meno usati dei miei corredi, salvo che le versioni macro o micro, per ovvi motivi di versatilità come range di messa a fuoco.
vero che non è una lunghezza focale a influenzare l'utilizzatore ma esattamente il contrario, e cioè è l'obiettivo che si adatta al nostro linguaggio espressivo. d'altronde basta vedere gli esempi da una parte di Feininger, per cui le focali giuste erano il 19 e il 400, e dall'altra di Bresson che con le sue immagini e le sue affermazioni ha contribuito al "mito del 50". entrambi attendibilissimi, non credete?
Enrico A.



Enrico.A Inviato il 23/11/2005 13:57:19

ah, aggiungo a complemento del discorso che ultimamente ho avuto una vera e propria "riscoperta" del 50, nella fattispecie del Nikkor AF 1,4, ma montato sulla D100 e quindi di fatto si tratta di un'inquadratura da 75
Enrico



donatellobirsa Inviato il 23/11/2005 14:12:20

Condivido le considerazioni di Carlo sulle diversità prospettiche indotte dal variare la focale di pochi mm intorno a quella normale (anche per me il 58/1.2Nikkor è un piccolo tele, come lo era l’Helios).
Però credo, che la focale 50mm e dintorni sia molto importante soprattutto su un corpo M.
È vero che l’esperienza ti fa già prefigurare il risultato dello scatto, ma credo che il 50 mm ti faccia vedere subito, i rapporti tra gli oggetti più o meno come lo saranno nella foto, grado di sfocatura a parte, e intorno al soggetto c’è quell’aria che ti consente di comporre meglio e più in fretta nelle situazioni dinamiche per l’assenza del paraocchi reflex..
Filosofeggiando, se guardi nel mirino di una reflex con un 50 mm non sei appagato, e forse non lo sei nemmeno quando guardi la foto se cerchi effetti speciali.
Con la M, invece, mi viene di usare il 50 (o il 35 , o il 40, o il 45 se lo faranno:-) – anche quando con la reflex, forse, utilizzerei un piccolo tele.

Ciao,
Donatello

P.S.
Con la reflex, per me, il normale è il 400; il 600 fa le veci del 75 Lux :-)



cristiano Inviato il 23/11/2005 14:28:24

Quando diventeremo un paese "normale"? :-)))
Ciao Luca, molto bello il tuo post.
cristiano


supermario Inviato il 23/11/2005 14:31:50

Ciao a Luca e a tutti i partecipanti di questo dibattito,
mi piace molto che si parli della focale normale in un'epoca dove interessa sopratutto il supervitaminico, supertele, supergrandangolo, superdotato o supermaggiorato!
Affinare il palato e parlare di sfumature vuol dire contrastare la barbarie.
Per quanto mi riguarda mi sono accorto di guardare naturalmente con l'inquadratura del 40-42mm, infatti il 75 della Mamiya 6 (formato però 4,5x5,6 tagliando in basso), o il 150 sul grande formato sono le prospettive per me più naturali.
Il 35 mm lo ritengo un miglioramento rispetto al 40-42 perchè mi allarga leggermente la visuale senza significative deformazioni prospettiche e con le fotocamere a telemetro dove non si cercano prestazioni in macro o compositive, lo ritengo la focale di riferimento.
Quando scruto inquadro come l'80 mm, ritengo il 90 mm un miglioramento perchè mi avvicina senza appiattire l'immagine.
Il 50 mm per mè è un pò un compromesso industriale, ovvero una focale normale alla quale si hanno tolto i bordi per ottimizzare le prestazioni su tutto il campo. Una focale facile da costruire, eliminando distorsioni e curvature di campo.
Per dimostrare quello che dico porto ad esempio il fatto che gli obiettivi macro sono 55 mm o 60 mm, ovvero ulteriormente più stretti, oppure il Planar 100 dell'Hasselblad è
un' obiettivo assolutamente migliorato rispetto all'80 a discapito dell'inquadratura.
La focale 50 mm è una focale sempre molto leggera, molto luminosa e molto economica, quando poi si entra nel mondo leica diventa un capolavoroi ineguagliato, forse è la visione del risultato più che l'inquadratura che premia il 50 mm.


AlbertoB Inviato il 23/11/2005 15:02:46

Difficile trovare un coro simile sulle altre focali!
Io il Summilux 50 Asph. lo tengo montato sulla MP, e quando decido di uscire di casa con un solo obiettivo la scelta cade quasi sempre sul 50.
Sulla RD1 il 50 diventa un 75/1,4, in questo caso lo abbino al 24 che si trasforma in un 35 : la coppia più giusta per la telemetro digitale!
Ciao,
Alberto Bari


Riccardo70 Inviato il 23/11/2005 17:00:08

Concordo in pieno con Supermario.
Anche a me pare di avere un occhio a 40 mm. ed apprezzo il 35 che mi allarga un po'; anch'io scruto a 80 mm. e vorrei un 90 (che non ho) per isolare meglio il dettaglio.

L'occhio a 35 mm me lo sono scoperto proprio fotografando col 50 e rimpiangendo ogni volta di non avere qualche cosa di un po' più largo

Riccardo


citizenkane Inviato il 23/11/2005 17:38:48

Pensa Luca che io neppure ce l'ho un "normale". Si tratta di un caso, è vero, anche perchè ho appena venduto il mio 50 1.4 nikon e un 50 l'ho sempre avuto da quando ho iniziato a fotografare. Tra l'altro ora vorrei comprarmene uno per Leica M e ho anche provato l'ultimo tipo R lux rimanendone stregato. Quindi non ho nulla contro il 50 ma non ho neppure nulla contro le altre lunghezze focali! Il 35, ad esempio, che ho preso assieme alla Leica M, più che un normale, come dice qualcuno, mi sembra un "universale" e si adatta di più al mio modo di fotografare. Il 50 vorrei comprarlo più per ingordigia ma sò già che le percentuali d'uso saranno sempre a favore del 35. Per quanto riguarda poi la maggiore difficoltà/soddisfazione che si può trovare usando solo il 50, beh, lasciami dire che per me fotografare è già complicato e non sento il bisogno di crearmi ulteriori difficoltà!
A ciascuno il suo (senza latino che lascio a Donatello...).
ciao
fabrizio

P.S. Non ho mai avuto occasione di dirtelo ma mi piacciono molto i tuoi post


zebulon Inviato il 23/11/2005 21:41:30

Oggi ho sviluppato un ritratto fatto col mio summilux 50 paraluce separato...beh, chiamarlo normale è un reato, è un obiettivo meraviglioso!
Ciao a tutti.



donatellobirsa Inviato il 24/11/2005 13:08:02

zebulon Inviato il 23/11/2005 21:41:30

Oggi ho sviluppato un ritratto fatto col mio summilux 50 paraluce separato...beh, chiamarlo normale è un reato, è un obiettivo meraviglioso!

Quod erat demonstrandum! :-)

Ciao, Fabrizio,
grazie per l'onore :-)

Ciao,
Donatello





lucarubbi Inviato il 24/11/2005 14:26:27

Per me è diverso, io vedo con l' obbiettivo che ho montato e se ho
più corpi vedo con tutti gli obbiettivi.
Non ho una visione astratta mi adeguo a quello che ho in mano.
Per i miei gusti i vari 40 sono troppo corti, è vero come
dice Mario che il 50 è un compromesso industriale ma per me questo è il normale
Non è un fatto teorico di diagonale del formato, tant' è che poi utilizzo il 58.
Grazie a Cristiano e Fabrizio per i complimenti.

Ciao
Luca

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Marco Barretta
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Il post è notevole, e come vedo l'unica grossa cavolata è venuta fuori da Cartier Bresson.
Dire infatti che basta un passo in avanti e uno indietro per ottenere un 75 o un 35 non ha senso, sia perchè non sempre la cosa è fattibile, sia perchè cambia il rapporto prospettico con gli elementi in primo piano e quelli sullo sfondo.
Era invece giusta l'osservazione di Andrea sulla possibilità di eseguire un crop del 50, visto che la qualità lo permetterebbe e la resa prospettica sarebbe identica a quella del 75.
Un normale da sogno, a mio parere, dovrebbe avere alta luminosità con ottima resa a tutta apertura (diciamo almeno f 2), capacità di rendere bene ad ogni distanza, resa cromatica e bokeh di primo livello, e possibilità di focheggiare in ambito macro senza cali qualitativi.
Ecco, se esistesse.
Aspetta un attimo......esiste e ha circa 40 anni.
Buongiorno a tutti!
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