Ritorno su un argomento gia' trattato, sulla presunta fotografia lo-fi e sulla creativita'.
Ho gia' detto che credo ci sia una grande distinzione tra ORIGINALITA' e CREATIVITA'
Uno strumento non dispone di creativita' ma puo' dare una certa originalita' ai nostri scatti, vedi toy camera, holga, alcune polaroid ecc.
A volte questo puo' salvare anche scatti che sarebbero in altri casi da buttare, ed io devo ringraziare questi oggetti per questo e perche' mi hanno aiutato a crescere. Mi hanno dato idee.
Ma se parliamo di un discorso creativo parliamo di un processo mentale, di una ricerca, dove il caso non pou' avere la meglio.
La creativita' e' dell'uomo e dall'uomo deve trarre origine. L'opera sara' il risutato di un atto creativo cosciente che ci piu' portare ad usare determinate tecniche o strumenti coscientemente, pre-vedendo il risultato.
L'ultima volta che ho usato una holga, l'ho usata volontariamente, sapendo cosa volevo, mi sono dotato di rulli di tutte le sensibilita' da 400 a 3200 di un esposimetro di penne per segnare sovra e sottoesposizioni, alla fine il tutto mi e' costato un patrimonio ma ho ottenuto 10 fotogrammi su 10 in stile toy camera. E' sbagliato pensare che le belle immagini che vediamo in rete fatte con una holga siano frutto del caso. Come non sono frutto del caso le mie manipolazioni sx-70 ed i miei transfer, mi sono fatto il culo per riuscirci, ho studiato e provato.
Ora Uso uno strumento quando So che voglio Quel risultato. Ma ho speso, alla faccia della limitazione dei mezzi, 45 euro un scatola di sx70 manipolabili.
Posso dire che spesso e' necessario piu' studio e piu' artificiosita' e in alcuni casi piu' soldi usando strumenti del genere che con una reflex.
La frase:
«La limitazione dei mezzi determina lo stile, dà vita a nuove forme e
dà impulso alla creatività» (G.Braque)
E' una visione limitata e romantica che non mi sento di condividere in pieno
In fotografia capita spesso di scambiare il mezzo con il fine, invece dietro al fotocamera c'e' sempre la stessa persona che se sa' fare otterra' qualche cosa sia con una usa e getta che con una m8.
Holga Polaroid e Creativita'
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Mauro
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Condivido Mauro, troppo spesso si lascia la creatività al mezzo, mentre il mezzo deve essere dominato, sodomizzato, sottoposto al tuo volere e potere per tirare fuori quello che si ha in mente.
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Totalmente d'accordo con Mauro e con Stefano.
Faccio mie le vostre parole,non aggiungo altro.
massimostefani.
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tutte le fotografie sono reali,nessuna è la verità.
R.Avedon
R.Avedon
Mi trovate d'accordo completamente; il mezzo va usato per quello che è, uno strumento, appunto; ma, aggiungerei, con cura perchè possa continuare a funzionare il più a lungo possibile.
Condor ho provato a sodomizzare la mia vecchia Leica; consiglio a tutti di non farlo se prima non mettete il selettore dei tempi su B

Condor ho provato a sodomizzare la mia vecchia Leica; consiglio a tutti di non farlo se prima non mettete il selettore dei tempi su B


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Tu sodomizzare l'SWC ?Condor ha scritto:Condivido Mauro, troppo spesso si lascia la creatività al mezzo, mentre il mezzo deve essere dominato, sodomizzato, sottoposto al tuo volere e potere per tirare fuori quello che si ha in mente.

Ma se quando col Doc ti abbiamo mostrato come si cambiava l'ottica per poco non svenivi...

Nat
Senti chi parla, colui che mette le mutande di pelle firmata alla Leica.....NatRiscica ha scritto:Tu sodomizzare l'SWC ?Condor ha scritto:Condivido Mauro, troppo spesso si lascia la creatività al mezzo, mentre il mezzo deve essere dominato, sodomizzato, sottoposto al tuo volere e potere per tirare fuori quello che si ha in mente.![]()
Ma se quando col Doc ti abbiamo mostrato come si cambiava l'ottica per poco non svenivi...
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Nat

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Da un certo punto di vista sono d'accordo Mauro, ma da un altro no.
La creatività, a mio parere, dovrebbe valutarsi in termini strettamente oggettivi e non in riferimento allo sforzo creativo dell'autore.
Il fatto che nell’opera fotografica sia comunque presente un lavoro intellettuale, talvolta finisce per essere irrilevante: la pressione del pulsante di scatto, anche se fortuita, potrebbe essere sufficiente ad impressionare un supporto. E anche la presenza di un errore tecnico potrebbe avvalorare un’opera fotografica senza che questo errore, ovviamente, possa farsi risalire alla volontà creativa dell’autore. Basta ricordare, se non mi sbaglio, il famoso ritratto eseguito nel 1928 dal fotografo Man Ray alla marchesa Casati , e reso celebre, quasi esclusivamente, dall’erronea scelta del tempo di posa. Essendo risultato troppo lento, questo influì sull’immagine rendendo evidente il movimento delle pupille e conferendo all’opera, altrimenti piuttosto comune, un evidente tocco di originalità. In questo caso l’elemento di creatività sarebbe da ricondursi all’errore, e se fosse richiesta la genesi da parte dell’autore, si dovrebbe arrivare alla conclusione di doverla negare; salvo poi doverla attribuire ad un’opera del tutto identica, ma in cui la volontarietà dell’errore ne abbia avvalorato l’elemento di creatività soggettiva. La creatività, sempre a mio parere, dovrebbe essere solo potenzialmente riconducibile all’ingegno umano, senza però che la presenza dello stesso debba considerarsi come effettivamente richiesta. Può esserlo o non esserlo, ma quello che conta è l’opera finita. In campo fotografico, proprio perché l’accidentalità e l’errore possono essere sufficienti a trasformare l’opera in un risultato creativo, l’indagine sull’avvenuta manifestazione dell’ingegno umano dovrebbe mantenersi su un piano puramente astratto. Senza considerare, dal lato opposto, che potrebbe invece prospettarsi, come risultato di un notevole sforzo intellettuale, un’immagine del tutto priva di qualsiasi elemento di creatività oggettiva.
Buona domenica!
La creatività, a mio parere, dovrebbe valutarsi in termini strettamente oggettivi e non in riferimento allo sforzo creativo dell'autore.
Il fatto che nell’opera fotografica sia comunque presente un lavoro intellettuale, talvolta finisce per essere irrilevante: la pressione del pulsante di scatto, anche se fortuita, potrebbe essere sufficiente ad impressionare un supporto. E anche la presenza di un errore tecnico potrebbe avvalorare un’opera fotografica senza che questo errore, ovviamente, possa farsi risalire alla volontà creativa dell’autore. Basta ricordare, se non mi sbaglio, il famoso ritratto eseguito nel 1928 dal fotografo Man Ray alla marchesa Casati , e reso celebre, quasi esclusivamente, dall’erronea scelta del tempo di posa. Essendo risultato troppo lento, questo influì sull’immagine rendendo evidente il movimento delle pupille e conferendo all’opera, altrimenti piuttosto comune, un evidente tocco di originalità. In questo caso l’elemento di creatività sarebbe da ricondursi all’errore, e se fosse richiesta la genesi da parte dell’autore, si dovrebbe arrivare alla conclusione di doverla negare; salvo poi doverla attribuire ad un’opera del tutto identica, ma in cui la volontarietà dell’errore ne abbia avvalorato l’elemento di creatività soggettiva. La creatività, sempre a mio parere, dovrebbe essere solo potenzialmente riconducibile all’ingegno umano, senza però che la presenza dello stesso debba considerarsi come effettivamente richiesta. Può esserlo o non esserlo, ma quello che conta è l’opera finita. In campo fotografico, proprio perché l’accidentalità e l’errore possono essere sufficienti a trasformare l’opera in un risultato creativo, l’indagine sull’avvenuta manifestazione dell’ingegno umano dovrebbe mantenersi su un piano puramente astratto. Senza considerare, dal lato opposto, che potrebbe invece prospettarsi, come risultato di un notevole sforzo intellettuale, un’immagine del tutto priva di qualsiasi elemento di creatività oggettiva.
Buona domenica!
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Bene Marco, ma allora si parlerebbe sempre di opere uniche, mentre Man Ray non e' considerato per quell'unico errore ma ha una storia di immagini sulle spalle e mi sembrerebbe ingenuo non attribuirle a lui ed al suo ingegno.
Buona Domenica anche a te.
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Mauro
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Infatti ho messo in neretto talvolta e possono.
In sintesi volevo sottolineare semplicemente il fatto che la creatività è a mio parere da valutarsi esclusivamente in riferimento all'opera, quello che l'ha guidata conta poco.
Raffaele ha messo ad esempio in evidenza la parabola discendente di Salgado, e non conta niente se nella sua mente o nel suo percorso creativo eventualmente ci fossero stati spazi creativi ancora più ampi.
Il risultato non è creativo, il resto non conta.
Massimo ha citato questa frase: "Il sudore,la fatica...le difficoltà non aggiungono nulla alla fotografia:essa è efficace? comunica ciò per cui è stata concepita?....
Conta solo questo, sempre per me.
In sintesi volevo sottolineare semplicemente il fatto che la creatività è a mio parere da valutarsi esclusivamente in riferimento all'opera, quello che l'ha guidata conta poco.
Raffaele ha messo ad esempio in evidenza la parabola discendente di Salgado, e non conta niente se nella sua mente o nel suo percorso creativo eventualmente ci fossero stati spazi creativi ancora più ampi.
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Assolutamente d'accordo.Marco Barretta ha scritto:
[...]
Massimo ha citato questa frase: "Il sudore,la fatica...le difficoltà non aggiungono nulla alla fotografia:essa è efficace? comunica ciò per cui è stata concepita?....
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Ciao
Luca
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E' un po' come il sogno americano, e' vero, in alcuni casi puo' nascere qualcosa capace di emozionare da chiunque, il destino benevolo che elargisce il suo dono. Puo' esserci opera d'arte senza artista.
Questo in alcuni casi, se si ha questa fortuna, altrimenti ci si fa il culo, come credo se lo sia fatto salgado, e se qualche foto e' uscita meglio o peggio per una casualita' se lo e' meritato, e' stato li' col culo a mollo a meritarselo.
La sua firma, il suo essere artista e' non per una foto ma per le centiania di foto che ha fatto.
Poi come in tutti i sogni prima o poi ci si sveglia.
Questo in alcuni casi, se si ha questa fortuna, altrimenti ci si fa il culo, come credo se lo sia fatto salgado, e se qualche foto e' uscita meglio o peggio per una casualita' se lo e' meritato, e' stato li' col culo a mollo a meritarselo.
La sua firma, il suo essere artista e' non per una foto ma per le centiania di foto che ha fatto.
Poi come in tutti i sogni prima o poi ci si sveglia.
Mauro
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Ho provato a sodomizzare la Leica ieri sera ma ho avuto qualche difficoltà... =)
---
Sull'originalità ho sempre sentito mio un motto di De Chirico che all'essere originali preferiva l'essere "originari", un ritorno alle origini per riscoprirsi e reinterpretarsi.
Mi piace l'idea di invertire il vettore verso il passato ed ottenere così un risultato ibrido, che appartiene all'oggi, che parla dello ieri che cerca di non temere anche il domani. Una fotografia senza fronzoli, in qualche maniera audace ma senza che si noti a occhio nudo.
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Sull'originalità ho sempre sentito mio un motto di De Chirico che all'essere originali preferiva l'essere "originari", un ritorno alle origini per riscoprirsi e reinterpretarsi.
Mi piace l'idea di invertire il vettore verso il passato ed ottenere così un risultato ibrido, che appartiene all'oggi, che parla dello ieri che cerca di non temere anche il domani. Una fotografia senza fronzoli, in qualche maniera audace ma senza che si noti a occhio nudo.
- NatRiscica
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- Iscritto il: lun dic 11, 2006 10:52 am
Era l'esatto sentire, seguito coerentemente per una vita intera di un certo Bill Evans. Lui lo applicò al jazz.DeDe ha scritto:Ho provato a sodomizzare la Leica ieri sera ma ho avuto qualche difficoltà... =)
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Sull'originalità ho sempre sentito mio un motto di De Chirico che all'essere originali preferiva l'essere "originari", un ritorno alle origini per riscoprirsi e reinterpretarsi.
Mi piace l'idea di invertire il vettore verso il passato ed ottenere così un risultato ibrido, che appartiene all'oggi, che parla dello ieri che cerca di non temere anche il domani. Una fotografia senza fronzoli, in qualche maniera audace ma senza che si noti a occhio nudo.
Nat