21 Leica M

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Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi

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luca rubbi
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Vogliamo un po' parlare dei 21 per Leica M?

Intanto riporto le parole di Sante:

Super Angulon 21mm f:4 ;
prodotto dal 1958 al 1963, primo esperimento di collaborazione con la Schneider; disponibile sia per macchine a vite che a baionetta; miracoloso per l'epoca, oggi non si può definire un obiettivo brillantissimo. Fatica nel risolvere i dettagli più fini, e nel mantenere una accettabile uniformità di campo; in più, soffre di una vignettatura estremamente pronunciata. Correttissima invece la distorsione.

Super Angulon 21/3,4;
prodotto dal 1963 al 1980, evoluzione del precedente f:4, ne migliora sensibilmente qualità ottiche e prestazioni, riducendo la vignettatura e aumentando la nitidezza. Peculiare la saturazione cromatica, a livelli tuttora difficili da battere.
Per gli utilizzatori affezionati a una certa estetica tradizionale dell'immagine, il Super Angulon mantiene tuttora una usabilità molto alta; in particolare questi ne apprezzeranno una scala tonale (nel BN) alla vecchia maniera, una totale assenza di distorsione, una resa ai diaframmi centrali assolutamente ottima, e non saranno probabilmente disturbati da un residuo di vignettatura tutt'altro che trascurabile.
Gli altri faranno bene a dare uno sguardo alle ottiche più giovani.


ELMARIT 21/2,8 ;
discendente della gloriosa stirpe dei Super Angulon, l'Elmarit 21/2,8 segna l'ingresso in prima persona della Leica in questa fascia di focali, precedentemente affidata alla Schneider. Tuttora degno del massimo rispetto (non sono pochi quelli che lo preferiscono all'asferico), l'obiettivo in questione esibisce una resa assolutamente soddisfacente sotto ogni punto di vista; lo schema ottico leggermente retrofocus fa lavorare le lenti a distanza di sicurezza anche per la vignettatura, assai contenuta. Magnifica resa cromatica, nitidezza ai margini molto soddisfacente chiudendo di un paio di stop. Resa molto ariosa e meno tagliente del suo successore; davvero un ottimo vetro.


ELMARIT 21/2,8 ASPH.;
non si rischia molto nell'affermare che si tratta del miglior 21mm di tutti i tempi. Resa esemplare per nitidezza (eccezionale su tutto il campo fin dalla T.A.), distorsione, contrasto, vignettatura. Probabilmente impossibile fare di meglio. Con tanta perfezione, scontate le accuse di essere un po' freddino: quando mai i primi della classe sono stati simpatici?)


Ciao
Luca
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mauro ruscelli
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Summilux-M 21 mm f/1.4 ASPH sull'ultimo numero di LFI

http://www.lfi-online.de/ceemes/page/show/issue_8_08_5
Mauro

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luca rubbi
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Esagerato!!!

:lol:

Luca
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mauro ruscelli
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io posso parlare solo del 21/2.8 preasferico, ottica dalla resa molto... leica.
Molto piacevole tutto il passaggio da fuoco e fuorifuoco

Immagine

resa molto tridimensionale

Immagine

La trovo un'ottica per contro molto difficile da usare, in particolare per la distanza minima di messa a fuoco di 70cm che con un 21 e' tanto, il soggetto e' gia' distante, quindi al contrario di un 21 per reflex non puo' essere usato per ritratti ma per inquadrature piu' ampie. come tutti i supergrandangoli (soprattutto se montati su telemetro) si rischia di abusarne e di usarlo spesso a sproposito con il risultato di essere poi delusi dai risultati.
L'esposizione e' difficile con m6 e 21, facile prendere cantonate, se ho spazio in borsa monto il 21 sulla cl e come esposizione uso l'm6 con un'altra ottica montata.
Mauro

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luca rubbi
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Grazie Mauro, interessante in particolare quest'ultima considerazione

Ciao
Luca
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PIERPAOLO
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ho provato a lungo tutte e quattro le ottiche indicate e posso fare queste considerazioni.
- SA f/4 : ottica molto datata uscita circa sei anni dopo lo Zeiss Biogon di pari focale, presenta una risoluzione discreta con una vignettatura a volte irritante, ormai da collezione
- SA f/3,4 eccezionale risolvenza e contrasto, un'ottica che ho sempre molto apprezzato, anche nella rara versione R, con una saturazione cromatica tra le più impressionanti del mondo M, ancora oggi valido se trovato a buoni prezzi
- E f2,8 possiede una tridimensionalità notevole con un'interpretazione dell'immagine molto Leica, consigliabile ai puristi, specie nella resa a medie brevi distanze
- A 2,8 Asfh assoluta correzione di tutte le aberrazioni, contrasto elevato, resa molto aggressiva, da consigliare specie in diapositiva

vi sono poi altre due possibilità
- C/V 21/4, grazie all'apertura non da primato il miglior compromesso qualità prezzo, non arriva ai livelli ai livelli Leica (per fortuna.......) ma è un'ottica di prima classe se non si considera Leica e
- Zeiss 21 ZM, provato e testato restituisce quasi gli stessi risultati del Leica pre asferico, ottima costruzione meccanica e resa quasi perfetta, con un costo di almeno un terzo inferiore al Leica, formidabile nell'assenza di flare

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poi naturalmente vi sono i gusti personali e il .....portafoglio!!
Pierpaolo
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Ciao Pier,
una curiosita'..ho visto alcuni 21f2,8 preasferici con la distanza minima di messa a fuoco a 40 cm anziche' 70..come mai?
Enea
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PIERPAOLO
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la particolarità osservata da Enea è vera: esistono alcuni esemplari (specie dell'inizio produzione) con la messa a fuoco a 40cm, ma è solo un'indicazione di comodo NON VALIDA, in quanto la messa a fuoco minima è sempre a 70cm, anche se la scala arriva sino a 40cm, rappresentano una delle tante stranezze e particolarità del mondo Leica
Pierpaolo
Ultima modifica di PIERPAOLO il gio nov 20, 2008 4:42 pm, modificato 1 volta in totale.
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mauro ruscelli
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A voler essere precisi bisognerebbe distinguere il preasferico in almeno 2 categorie, vedi i famosi pernetti ecc. e relativi numeri di matricola e resa, aspettiamo Pierpaolo
Mauro

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PIERPAOLO
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in effetti esistono due versioni del E f 2,8 (vedi descrizione e foto sul nuovo Sartorius pag 66), identiche nello schema ottico, 8lenti in 6 gruppi, ma diverse nel barilotto e nell'innesto filtri paraluce, E49 nella prima, E60 nella seconda, tuttavia, tranne le solite differenze tra esemplari (come direbbe il mitico Frzetti) di prima o seconda scelta non ci sono differenze di resa ottica
Pierpaolo
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mauro ruscelli
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PIERPAOLO ha scritto:la particolarità osservata da Enea è vera: esistono alcuni esemplari (specie dell'inizio produzione) con la messa a fuoco a 40cm, ma è solo un'indicazione di comodo NON VALIDA, in quanto la messa a fuoco minima è sempre a 70cm, anche se la scala arriva sino a 40cm, rappresentano una delle tante stranezze e particolarità del mondo Leica
Pierpaolo
non capisco il significato "di comodo" se non erro e' proprio il telemetro delle M che non puo' focheggiare sotto i 70cm per costruzione, per cui bisognerebbe andare a stima, ma io, ad esempio con il 25voigt, trovavo utile anche la brevissima distanza.
Mauro

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NatRiscica
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mauro ruscelli ha scritto:A voler essere precisi bisognerebbe distinguere il preasferico in almeno 2 categorie, vedi i famosi pernetti ecc. e relativi numeri di matricola e resa, aspettiamo Pierpaolo
Ad essere ancora più precisi, bisognerebbe tra questi due (pernetti - non pernetti), distinguere quelli prodotti:
a) in giorni seguenti il plenilunio;
b) quelli assemblati il lunedi, considerando pure:
b-1) quelli assemblati da maestranze che hanno assunto wisky;
b-2) quelli assemblati da maestranze che hanno preferito il wiskey;
b-3) quelli assemblati dagli astemi;
c) quelli che hanno i pernetti in titanio (possono fare la RM senza problemi);
d) quelli pre-serie senza pernetti a seconda se i buchi (dei pernetti) sono stati tappati con resina sintetica (orrore!) o pece greca.
8)

Nat
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mauro ruscelli
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NatRiscica ha scritto:
mauro ruscelli ha scritto:A voler essere precisi bisognerebbe distinguere il preasferico in almeno 2 categorie, vedi i famosi pernetti ecc. e relativi numeri di matricola e resa, aspettiamo Pierpaolo
Ad essere ancora più precisi, bisognerebbe tra questi due (pernetti - non pernetti), distinguere quelli prodotti:
a) in giorni seguenti il plenilunio;
b) quelli assemblati il lunedi, considerando pure:
b-1) quelli assemblati da maestranze che hanno assunto wisky;
b-2) quelli assemblati da maestranze che hanno preferito il wiskey;
b-3) quelli assemblati dagli astemi;
c) quelli che hanno i pernetti in titanio (possono fare la RM senza problemi);
d) quelli pre-serie senza pernetti a seconda se i buchi (dei pernetti) sono stati tappati con resina sintetica (orrore!) o pece greca.
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Nat
Dici cosi' perche' il mio e' piu' giusto del tuo :D :D
Mauro

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PIERPAOLO
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il mio termine 'di comodo' può essere inteso come 'di stima', perchè appunto la M non può focheggiare sotto i 70cm, comunque:
- l'introduzione dell'E, fu compromessa da diversi ritardi, tanto che alla presentazione in Photokina del 1980 seguirono ben due anni per l'ingresso in produzione, tanto che solo pochi esemplari portavano il diametro filtri E49, mentre la produzione corrente si concentrò sulla seconda versione, la minima distanza a 40cm è un retaggio di questi cambiamenti intercorsi tra presentazione e produzione, in quanto tra i 70 e i 40cm segnati in queste prime versioni la messa a fuoco può essere eseguita solo a stima,e non con l'ausilio del telemetro. La cosa era talmente controproducente (è proprio alle brevi distanze che la messa a fuoco deve essere più accurata) che la particolarità fu eliminata
Pierpaolo

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se Leica si diverte a fare continue personalizazzioni non è colpa mia, molte altre marche in realtà possiedono varianti a non finire (Canon a telemetro, Nikon, la stessa Zeiss nella sua sconfinata produzione, Topcon ecc), ma sembra che solo quelle Leica interessino o siano importanti
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