FORMA - Centro Internazionale di Fotografia
www.formafoto.it/
piazza Tito Lucrezio Caro 1
Milano
La figura nera aspetta il bianco
Mario Giacomelli ,
dal 15/01/2009 al 22/03/2009
Inaugurazione giovedì 15 Gennaio alle ore 18,30.
Per la prima volta a Milano, una grande mostra antologica propone al visitatore un viaggio appassionante nella fotografia di Mario Giacomelli nella sua arte, nella sua intima e profonda poesia, nel suo furore creativo. La mostra presenta oltre 200 tra le sue fotografie più importanti, tutte in formato originale, stampe vintage e autografate dall’autore. La preparazione e la cura dell’ esposizione, in corso da vari anni, consentiranno di offrire al pubblico di Milano per la prima volta una grande presentazione del lavoro di Giacomelli, realizzata in stretta collaborazione con la famiglia e accompagnata dall’analisi storico critica di vari importanti autori. L’esposizione presenta molte delle celebri serie del grande fotografo, il più importante e innovativo che l’Itala abbia mai avuto. Dalle prime fotografie, scattate sulla spiaggia di Senigallia nel 1953, alle serie dedicate all’Ospizio (Verrà la morte e avrà i tuoi occhi), ai “pretini” in festa nel seminario della città (Io non ho mani che mi carezzino il volto), a Lourdes, alle atmosfere fuori dal tempo di Scanno, ai contadini de La buona terra, alla storia quasi cinematografica di Un uomo, una donna, un amore; senza trascurare le serie dedicate alle grandi poesie che affascinavano con il loro ritmo e la loro profondità Giacomelli (A Silvia, Io sono Nessuno, Ritorno …).
Non mancano in mostra anche le straordinarie immagini del paesaggio marchigiano, che per tutta la vita Giacomelli non si è mai stancato di fotografare, di riprendere e di sorprendere, ed alcune tra le sue immagini più “materiche”, dove la tensione tra le figure nere e il bianco di fondo si fa attesa drammatica, corposa, lirica. Per la prima volta, poi, saranno presentate alcune serie inedite (Così come la morte, Ritorno, Territorio del Linguaggio, il volo lento delle farfalle), che testimoniano il lavoro incessante di un grande inventore di immagini.
[mostre] Milano - Mario Giacomelli
Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi
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E UNA SPEDIZIONE COLLETTIVA A VEDERE LA MOSTRA...NO???? 
massimostefani

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tutte le fotografie sono reali,nessuna è la verità.
R.Avedon
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Come sempre io ci sono più che volentieri. Commentare le foto con qualcuno che "ci acchiappa" è solo un piacere !!!
"Vorrei vedere in esse l'urgenza dello scatto, la necessità fisiologica dell'esserci, la frenesia nel respirare l'attimo, la furia di voler partecipare all'anelito di vita del pianeta."
http://www.flickr.com/photos/gimo/
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rubes ha scritto:massimostefani ha scritto:E UNA SPEDIZIONE COLLETTIVA A VEDERE LA MOSTRA...NO????
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si può fare, battezzando il giorno per tempo.
BENISSIMO

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R.Avedon
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Giusto per non perdere di vista l'argomento: io ci sarò questo fine settimana e cioè il 24 e 25 oppure salto fino alla successiva disponibilità del 7 e 8 di febbraio. Qualcuno altro ???
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Se intendi 15 di febbraio per me non è possibile perchè sarò in aula per un corso cosi come per il 31/1 e 1/2. Purtroppo!LucaGhedini ha scritto:Domenica 15?
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http://www.flickr.com/photos/gimo/
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L'8 è il compleanno di mia moglieGiuseppe Mosconi ha scritto:Se intendi 15 di febbraio per me non è possibile perchè sarò in aula per un corso cosi come per il 31/1 e 1/2. Purtroppo!LucaGhedini ha scritto:Domenica 15?

AZZZ la mitica Kobell,unica e fedele compagna di quasi tutti i suoi scatti (se si esclude la prima bencini comet,ed un'altra prestata da un'amico per le fotografie aeree...) pensavo fosse dispersa.
io sono out il 21/22 febbraio.
io sono out il 21/22 febbraio.
Vista giovedi' pomeriggio...
la prima impressione che ho avuto finita la visita' era di scoramento,se le mostre precedenti di Avedon,Jodice,Bresson ,mi avevano caricato dandomi voglia di fare,questa di Giacomelli mi ha scaricato....
non ce la posso fare,non ci arrivo,sia come costruzione del pensiero fotografico sia matericamente come esecuzione di stampa,manufatti al limite della concezione comune di stampa fotografica,ma dannatamente "fotografici",un piegare continuo del mezzo e del materiale al proprio volere,con rapporti estremi,buttandola in musica oserei un rapporto tra il punk e la classica...
c'erano anche foto inedite che il mio occhio non ha faticato a vedere in mere riproduzioni attuali su politenata,vanno bene lo stesso per il racconto tematico,ma con le stampe vintage di Mario (assolutamente irripetibili) non hanno nulla da spartire.
personalmente alcuni paesaggi hanno fatto venire le lacrime agli occhi,queste son fisime mentali personali,ma riconoscere le pennellate di china sui bordi per non fare scappare il bianco...mi ha dato un'emozione unica,mi sembrava di avere l'autore di fianco..
e qui' mi fermo,consiglio solo caldamente la vista della mostra,oltretutto per chi conosce un po' la storia della fotografia sopratutto quella italiana all'inizio c'e' la collezione di Italo Zanier,dove tra le foto proposte si vedono scatti di Giuseppe Cavalli e Paolo Monti,e si capisce benissimo perche' Giacomelli con la sua fotografia ha messo d'accordo questi 2 personaggi cosi' distanti tra loro nel pensiero fotografico.
un saluto
Vic.
la prima impressione che ho avuto finita la visita' era di scoramento,se le mostre precedenti di Avedon,Jodice,Bresson ,mi avevano caricato dandomi voglia di fare,questa di Giacomelli mi ha scaricato....

non ce la posso fare,non ci arrivo,sia come costruzione del pensiero fotografico sia matericamente come esecuzione di stampa,manufatti al limite della concezione comune di stampa fotografica,ma dannatamente "fotografici",un piegare continuo del mezzo e del materiale al proprio volere,con rapporti estremi,buttandola in musica oserei un rapporto tra il punk e la classica...
c'erano anche foto inedite che il mio occhio non ha faticato a vedere in mere riproduzioni attuali su politenata,vanno bene lo stesso per il racconto tematico,ma con le stampe vintage di Mario (assolutamente irripetibili) non hanno nulla da spartire.
personalmente alcuni paesaggi hanno fatto venire le lacrime agli occhi,queste son fisime mentali personali,ma riconoscere le pennellate di china sui bordi per non fare scappare il bianco...mi ha dato un'emozione unica,mi sembrava di avere l'autore di fianco..
e qui' mi fermo,consiglio solo caldamente la vista della mostra,oltretutto per chi conosce un po' la storia della fotografia sopratutto quella italiana all'inizio c'e' la collezione di Italo Zanier,dove tra le foto proposte si vedono scatti di Giuseppe Cavalli e Paolo Monti,e si capisce benissimo perche' Giacomelli con la sua fotografia ha messo d'accordo questi 2 personaggi cosi' distanti tra loro nel pensiero fotografico.
un saluto
Vic.
Mostra molto importante soprattutto per i molti che associano il nome di Giacomelli alla sola serie dei "pretini". Impressionante il legame tra le ultime opere ed alcuni aspetti dell'arte contemporanea. Se fossi stato il curatore della mostra avrei fatto in modo di sottolineare questo legame, magari cercando di farmi prestare un'opera di Burri.
Paolo Viviani
http://www.flickr.com/photos/86176478@N00/
http://www.flickr.com/photos/86176478@N00/
bravissimo,oltretutto l'amicizia che lo legava a Burri lo ha segnato in modo indelebile nella sua formazione artistica,prima di fare fotografia faceva pittura e composizioni multimateriche utilizzando anche cemento,tutte cose che poi in un raptus ha distrutto....abschied ha scritto:Mostra molto importante soprattutto per i molti che associano il nome di Giacomelli alla sola serie dei "pretini". Impressionante il legame tra le ultime opere ed alcuni aspetti dell'arte contemporanea. Se fossi stato il curatore della mostra avrei fatto in modo di sottolineare questo legame, magari cercando di farmi prestare un'opera di Burri.
