La fotografia diretta - a fuoco, frontale, centrata - viene spesso vista come il tipo di immagine meno creativo e dunque meno artistico, in quanto non attira l'attenzione e spesso rappresenta un semplice surrogato di quanto descrive.
I fotografi della Nuova Oggettivita' tedesca degli anni '20 e '30 del novecento la ritengono espressione dello spirito industriale. I surrealisti osannano le strade deserte di Eugene Atget per la loro disarmante immediatezza. Nel saggio "La camera chiara" (1980) Roland Barthes spiega perche' il ritratto diretto gli appare l'immagine piu' profonda e commovente, quella che sembra permettere all'osservatore un accesso immediato al soggetto fotografato.
A mano a mano che l'arte si spoglia dell'espressionismo tipico della pittura modernista, essa si appropria della fotografia diretta come immagine utilitaristica realizzata con uno strumento di produzione industriale che sfuma la distinzione fra immagine ed oggetto, rappresentazione e realta'; oppure puo' documentare la scultura ed essere replicata, ma anche limitarsi a "registrare". E' proprio questa sua duttilita' a fare dell'immagine diretta una delle forme prevalenti con cui la fotografia si manifesta nell'arte.
Arte e Fotografia
a cura di david campany
Phaidon
La fotografia diretta
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La fotografia diretta - a fuoco, frontale, centrata - viene spesso vista come il tipo di immagine meno creativo e dunque meno artistico, in quanto non attira l'attenzione e spesso rappresenta un semplice surrogato di quanto descrive.
E' un po' il discorso del 50mm, definito come poco creativo, non ti regala nulla, bisogna saper fotografare...
Nel saggio "La camera chiara" (1980) Roland Barthes spiega perche' il ritratto diretto gli appare l'immagine piu' profonda e commovente, quella che sembra permettere all'osservatore un accesso immediato al soggetto fotografato.
E' la modalità che preferisco, quando il soggetto è forte è inutile inventarsi tagli mirabolanti, basta cogliere l'energia anche con una postura classica, purchè naturale per il ritrattato.
A mano a mano che l'arte si spoglia dell'espressionismo tipico della pittura modernista, essa si appropria della fotografia diretta come immagine utilitaristica realizzata con uno strumento di produzione industriale che sfuma la distinzione fra immagine ed oggetto, rappresentazione e realta'; oppure puo' documentare la scultura ed essere replicata, ma anche limitarsi a "registrare". E' proprio questa sua duttilita' a fare dell'immagine diretta una delle forme prevalenti con cui la fotografia si manifesta nell'arte.
Certo anche se il lato utilitaristico a me interessa poco, ci sono fotografi che vengono definiti tali, ma per me non lo sono.
Si tratta di artisti che utilizzano la fotografia come potrebbero utilizzare qualunque altra tecnica, meramente al servizio di un loro scopo.
Ciao
Luca
E' un po' il discorso del 50mm, definito come poco creativo, non ti regala nulla, bisogna saper fotografare...
Nel saggio "La camera chiara" (1980) Roland Barthes spiega perche' il ritratto diretto gli appare l'immagine piu' profonda e commovente, quella che sembra permettere all'osservatore un accesso immediato al soggetto fotografato.
E' la modalità che preferisco, quando il soggetto è forte è inutile inventarsi tagli mirabolanti, basta cogliere l'energia anche con una postura classica, purchè naturale per il ritrattato.
A mano a mano che l'arte si spoglia dell'espressionismo tipico della pittura modernista, essa si appropria della fotografia diretta come immagine utilitaristica realizzata con uno strumento di produzione industriale che sfuma la distinzione fra immagine ed oggetto, rappresentazione e realta'; oppure puo' documentare la scultura ed essere replicata, ma anche limitarsi a "registrare". E' proprio questa sua duttilita' a fare dell'immagine diretta una delle forme prevalenti con cui la fotografia si manifesta nell'arte.
Certo anche se il lato utilitaristico a me interessa poco, ci sono fotografi che vengono definiti tali, ma per me non lo sono.
Si tratta di artisti che utilizzano la fotografia come potrebbero utilizzare qualunque altra tecnica, meramente al servizio di un loro scopo.
Ciao
Luca
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grazie, Mauro, mi verrebbe da stampare un cartoncino da tenere in tasca ed estrarlo quando mi si taccia di "frontalita'".
Posto che io scatto frontale perche' non mi viene diversamente (e in questo ho il limite del non professionista, che dovrebbe saper fare un po' tutte le salse...) trovo comunque vero il legame "scatto frontale + ottica moderata" e riesco ancora ad attribuirgli un valore intrinseco, che passa per l'onesta' della visione e la sua rappresentazione, per una forma di semplicita' dell'anima nel suo approccio, per un momento in cui osservazione e successiva ripresa sono abbastanza importanti da non consentire l'idea dell'uso dell'artificio ottico o, meglio, dell'uso dell'ottica in modo artificiale (esistono ottimi esempi di 20 mm utilizzati normalmente e senza ruffianerie, col risultato di contestualizzare ancora meglio lo scatto "frontale").
Bel thread. Aspettiamo gli altri.
Posto che io scatto frontale perche' non mi viene diversamente (e in questo ho il limite del non professionista, che dovrebbe saper fare un po' tutte le salse...) trovo comunque vero il legame "scatto frontale + ottica moderata" e riesco ancora ad attribuirgli un valore intrinseco, che passa per l'onesta' della visione e la sua rappresentazione, per una forma di semplicita' dell'anima nel suo approccio, per un momento in cui osservazione e successiva ripresa sono abbastanza importanti da non consentire l'idea dell'uso dell'artificio ottico o, meglio, dell'uso dell'ottica in modo artificiale (esistono ottimi esempi di 20 mm utilizzati normalmente e senza ruffianerie, col risultato di contestualizzare ancora meglio lo scatto "frontale").
Bel thread. Aspettiamo gli altri.
Raffaele