Gianni,perche' non mi racconti (magari l'hai gia' fatto altrove....) il tuo modus operandi.
cioe',cosa fai ,vai a trovare i ritrattati,li fai parlare del piu' e del meno e poi zack....li fotografi?
sembrano tutti a proprio agio,gli racconti storie divertenti???
davvero sono curioso.
se non sono indiscreto.....
per niente indiscreto, figurati.
ma ogni ritrattamento ha una storia a se'... cin dei tratti comuni... a volte conosco già il ritrattato, vado nel luogo dove si sente a suo agio, si chiacchiera, e mentre si parliamo scatto. di solito scelgo una zona con la luce più favorevole possibile. se non c'è l'ottimo (quasi mai...) il punto meno sfavorevole. se non conosco la persona è perché qualcuno di conosciuto da entrambi ha fatto da trait d'union, telefonata, appuntamenteto, campanello di casa, buongiorno, moglie che fa il caffè e il resto come sopra. quando si parla cerco di fare in modo che la leica scompaia diventando uno degli interlocutori, insomma un dialogo a tre. e comunque sempre "storie" diverse... ma sai cosa mi è servito, come lettura, per "imparare" ad entrare e "capire" case sconosciute? la lettura di simenon, in particolare il "modus operandi" di maigret. grande scuola di ritrattistica...