disagio

Sezione Principale - Fotografie e Passioni

Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi

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marco palomar
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troppi complimenti, discussione nulla. Mi chiamo fuori.
ma guarda un po'
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massimostefani
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Ho perso sicuramente dei colpi :shock: A cosa ti riferisci ???

MS
tutte le fotografie sono reali,nessuna è la verità.
R.Avedon
BeeSSa
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massimostefani ha scritto:Ho perso sicuramente dei colpi :shock: A cosa ti riferisci ???

MS
forse al forum??

spero di no..


B.
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carlo riggi
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Il disagio è un sentimento che va molto rispettato, così come rispettabile è chi lo esprime, specie se con la sincerità e la sobrietà con cui lo fa Marco.
Si potrebbe obiettare che la discussione non la si aspetta, lo si promuove. Per esempio, a proposito del dilemma di Luca (bn-colore) era stato lanciato uno stimolo (quello sulle imperfezioni della pelle) che avrebbe potuto determinare un approfondimento sulla poetica di uno dei nostri autori più apprezzati. Purtroppo lo stimolo non è stato raccolto dallo stesso Marco che lo aveva sollecitato.
Si potrebbe pure obiettare che chiamarsi fuori è una soluzione troppo comoda e sbrigativa. Ma bisogna anche concordare con lui che talvolta si esagera con gli elogi.
E’ una situazione comune a tanti ambiti virtuali, in cui i complimenti si scambiano a poco. Qui non è peggio che altrove, anzi. E bisogna dire pure che non sempre i complimenti sono immeritati.
Ma, alla fine, obiettare e concordare serve a poco.
Più utile mi sembra provare a trarre spunto dalla reazione di Marco e cercare di convertire il suo stimolo in un progetto. Ci provo.
Il nostro amico lamenta un eccesso di compiacimento acritico nel forum. Lo scambio di elogi diventa prassi melensa e compromissoria, il rischio è l’autoreferenzialità e l’accomodamento su una posizione autocelebrativa e sostanzialmente anticreativa.
Lo schema promuove meccanismi di rinforzo narcisistico ottenuti, senza grossa fatica, attraverso modalità meramente reiterative e conformistiche.
La prognosi, infausta, prevede false idealizzazioni, impigrimento e noia.
La proposta.
Per scardinare questo meccanismo perverso, e mettere in gioco il nostro narcisismo, potremmo avviare un semplice giochino: un concorso a chi propone la foto più brutta.
Attenzione, con “brutta” non deve intendersi una foto mal riuscita ma una foto banale, di quelle che si vorrebbero ripudiare per la loro ruffianeria. Una foto che potrebbe strappare in molti consessi un facile plauso, ma che da ora in avanti, su Photobit, sarà riconosciuta per quel che è: puro conformismo.
La speranza è che questo stimoli un balzo in avanti nella produzione media, perché darebbe per “archiviati” tutta una serie di stilemi triti e ritriti, e ci costringerebbe a oltrepassarli.
Darebbe inoltre spunto per l'esercizio di una critica spietata, oltretutto implicitamente autorizzata dagli stessi autori.
L’idea non è del tutto originale, è stata proposta recentemente da Carolina Cutolo in campo letterario per motivi simili ai nostri, un esercizio di umiltà per demolire una vanità spesso gratuita e vacua degli scrittori. Sinceramente non so dire se funzioni. Ma, ragionevolmente, posso supporre che male non faccia. La passo all’Admin e ai moderatori, qualora la vogliano mettere in pratica.

Ciao
Carlo
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massimostefani
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Secondo me le abbiamo provate ( quasi) tutte. L'unica strada, a mio modesto parere, è quella di recuperare lo spirito critico che ha animato il forum agli inizi. Personalmente mi sono confrontato ed anche scontrato con più di una persona, che continuo a stimare per il lavoro fotografico che svolge, qui ed altrove. Occorre meno suscettibilità, occorre comprendere
(come ho già detto in passato) che la passione è anche calore, nel dibattito, nella difesa del proprio credere, ed anche nei toni ma SEMPRE sulle immagini e MAI sulle persone. Occorre comprendere che " quoto " "per me la prima " ecc...ecc...non servono a nulla se non in casi estremi ( vedi quando si arriva...lunghi, ed hanno già detto tutto o quasi) . Occorre comprendere il limite del mezzo informatico che NON permette di guardare negli occhi colui/coloro che commentano e che determinate valutazioni, de visu, si connoterebbero in modo ben diverso che sulla fredda pagina del web. Occorre anche rendersi conto che la maggior parte degli iscritti commenta dalla propria postazione.... sul luogo di lavoro :-( prova ne sia il silenzio generale che ha inizio già nel primo pomeriggio di venerdi, e quindi si tratta di passaggi rapidi e fugaci che, con tutta la buona volontà non consentono argomentazioni approfondite. Occorre uno sforzo collettivo per moltiplicare le occasioni di incontro non solo a tavola ( che non deve mancare) ma è necessario costruire un prima ed un dopo ( magari meglio prima...per ovvie ragioni) dove il confronto " dal vivo " sulle immagini possa avere tempo e luogo adeguati.
Non è poi cosi difficile, basta provarci con convinzione ;) ;) ;)

MS

ps : personalmente eliminerei, tanto per cominciare le icone dei ns amici a corredo e la dicitura " foto di m..." irriverente ed anche un tantino volgare, di foto banali ed insignificanti ne abbiamo fatte tutti e, di tanto in tanto, capitano ancora nonostante l'età e l'esperienza.
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R.Avedon
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Iscritto il: mar apr 14, 2009 12:29 pm
massimostefani ha scritto:Secondo me le abbiamo provate ( quasi) tutte. L'unica strada, a mio modesto parere, è quella di recuperare lo spirito critico che ha animato il forum agli inizi. Personalmente mi sono confrontato ed anche scontrato con più di una persona, che continuo a stimare per il lavoro fotografico che svolge, qui ed altrove. Occorre meno suscettibilità, occorre comprendere
(come ho già detto in passato) che la passione è anche calore, nel dibattito, nella difesa del proprio credere, ed anche nei toni ma SEMPRE sulle immagini e MAI sulle persone. Occorre comprendere che " quoto " "per me la prima " ecc...ecc...non servono a nulla se non in casi estremi ( vedi quando si arriva...lunghi, ed hanno già detto tutto o quasi) . Occorre comprendere il limite del mezzo informatico che NON permette di guardare negli occhi colui/coloro che commentano e che determinate valutazioni, de visu, si connoterebbero in modo ben diverso che sulla fredda pagina del web. Occorre anche rendersi conto che la maggior parte degli iscritti commenta dalla propria postazione.... sul luogo di lavoro :-( prova ne sia il silenzio generale che ha inizio già nel primo pomeriggio di venerdi, e quindi si tratta di passaggi rapidi e fugaci che, con tutta la buona volontà non consentono argomentazioni approfondite. Occorre uno sforzo collettivo per moltiplicare le occasioni di incontro non solo a tavola ( che non deve mancare) ma è necessario costruire un prima ed un dopo ( magari meglio prima...per ovvie ragioni) dove il confronto " dal vivo " sulle immagini possa avere tempo e luogo adeguati.
Non è poi cosi difficile, basta provarci con convinzione ;) ;) ;)

MS

ps : personalmente eliminerei, tanto per cominciare le icone dei ns amici a corredo e la dicitura " foto di m..." irriverente ed anche un tantino volgare, di foto banali ed insignificanti ne abbiamo fatte tutti e, di tanto in tanto, capitano ancora nonostante l'età e l'esperienza.
Completamente d'accordo con Massimo, e stimolato anche dalla idea di Carlo aggiungo solo che magari ci si limita troppo alle famose icone o a veloci frasi invece di perdere 10 secondi in più per spiegare cosa nella foto non convinca, o cosa non funzioni. Questo credo aiuterebbe a creare una discussione che al termine arricchirebbe ogni partecipante, mi riferisco soprattutto ai più esperti di fotografia credo che molte persone di questo forum vorrebbero imparare/ascoltare da voi magari se il tutto fosse messo in modo il meno offensivo possibile.

Un saluto

B.
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Condor
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Iscritto il: lun dic 11, 2006 11:32 am
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Periodicamente si fa sempre la medesima discussione, qui l'ultima dove ho partecipato

Poche foto ma buone?

Tutto dipende da come si vuole concepire un forum.

Bye
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marziale
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Iscritto il: dom giu 15, 2008 4:05 pm
Prima di tutto ci vorrebbe un metro per capire quando una foto è bella e quando è brutta, altrimenti è solo il gusto personale che lo stabilisce, perciò non esistono foto belle o brutte, esistono solo foto..

ciao marziale
E' cosi bello essere in pensione che se lo sapevo prima non avrei neanche iniziato a lavorare..
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ario arioldi
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Iscritto il: dom giu 29, 2008 9:57 am
Località: Locate di Triulzi
Poi ci vorrebbe un metro per capire chi ha l'autorità per stabilire se una foto è bella opppure brutta. :-)
Buona Giornata,
Ario

http://www.arioarioldi.net
http://www.flickr.com/photos/arioarioldi/
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massimostefani
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ario arioldi ha scritto:Poi ci vorrebbe un metro per capire chi ha l'autorità per stabilire se una foto è bella opppure brutta. :-)

Ario e Marziale hanno forse ragione e forse no. Nel senso che lo strumento esiste, e non è un metro.

Ovvero, solo una sana e aperta discussione può contribuire a stabilire il livello di consenso/dissenso verso un'immagine dopodichè, statisticamente, si tirano le somme valutando ovviamente la pertinenza degli interventi.

E sinceramente, mi pare che siano in molti in questa sede ad avere la necessaria " esperienza " e " autorevolezza " per contribuire positivamente in questa direzione, con serenità d'animo che come ho già detto in precedenza, non preclude il vigore in fase di dibattito.
Occorrerebbe inoltre una partecipazione più cospicua da parte degli iscritti...visto il numero che si legge a piè di pagina.

MS

ps :se proprio dovessi indicare un " qualcosa " da evitare mi sentirei di orientarmi verso le " fotine " termine assolutamente inadeguato, tanto per fare presenza. E' un pò come parlare quando non si ha nulla da dire...meglio il silenzio ;-)
tutte le fotografie sono reali,nessuna è la verità.
R.Avedon
roger
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Iscritto il: ven apr 17, 2009 6:59 pm
ario arioldi ha scritto:Poi ci vorrebbe un metro per capire chi ha l'autorità per stabilire se una foto è bella opppure brutta. :-)
Molte foto qua su Photobit (su cui scrivo poco ma leggo molto) a me non piacciono. Ripeto, a me. Devo riconoscere però che è come se esistesse, anzi, esiste uno Stile Photobit, dato che volutamente o meno il fotografo si influenza e influenza.

Secondo me la fotografia andrebbe guardata e non parlata. Spesso si spendono centinaia di parole su una foto (non qua) che, a guardarla bene, non è nulla di che e ciò non vuol dire che sia brutta. E non parlo di avere o non avere niente da dire, che poi tutta questa pressione sul fatto che una foto debba dire (comunicare) qualcosa, non l'ho mai capita e mai la capirò. Personalmente il complimento più bello che ho ricevuto è "questa foto non mi dice nulla".

L'autorità sul bello e sul brutto penso sia una cosa difficile da stabilire.
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massimostefani
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roger ha scritto:
ario arioldi ha scritto:Poi ci vorrebbe un metro per capire chi ha l'autorità per stabilire se una foto è bella opppure brutta. :-)
Molte foto qua su Photobit (su cui scrivo poco ma leggo molto) a me non piacciono. Ripeto, a me. Devo riconoscere però che è come se esistesse, anzi, esiste uno Stile Photobit, dato che volutamente o meno il fotografo si influenza e influenza.

Secondo me la fotografia andrebbe guardata e non parlata. Spesso si spendono centinaia di parole su una foto (non qua) che, a guardarla bene, non è nulla di che e ciò non vuol dire che sia brutta. E non parlo di avere o non avere niente da dire, che poi tutta questa pressione sul fatto che una foto debba dire (comunicare) qualcosa, non l'ho mai capita e mai la capirò. Personalmente il complimento più bello che ho ricevuto è "questa foto non mi dice nulla".

L'autorità sul bello e sul brutto penso sia una cosa difficile da stabilire.
La fotografia è comunicazione, cos'altro se no ?? Dall'approccio più ludico all'impegno sociale più profondo. Mi chiedo allora perchè dedicarsi alla fotografia se non per comunicare emozioni, magari che in pochi o l'autore solo coglie appieno (e se coglie solo l'autore c'è un problema di comunicazione, non di bello o di brutto, ma di comunicazione) e non scegliere di fare una bella passeggiata, anch'essa ricca di emozioni (magari in un bosco d'autunno ) o visitare un museo o magari dedicarsi alla lettura, anzichè investire tempo e denaro in attrezzature fotografiche.

E non è necessario andare in Afghanistan per collezionare immagini dal valore assoluto. Basti pensare a J.Henri Lartigue che ha praticamente fotografato per tutta la vita la sua famiglia, con risultati molto spesso straordinari.
Basta il quartiere dove si abita o la piazza del paese o il bar sotto casa.
Mi occorre citare Paul Strand che defini " Il Mondo davanti alla mia porta " il suo più bel libro fotografico, realizzato effettivamente a casa sua e ne giardino adiacente.


E se capita di ricevere, vedi il tuo esempio, considerazioni poco gratificanti (sai quante ne ho incassate io in 37 anni di fotografia) il minimo da fare non è tacere, ma chiedere lumi . Poi è giusto mantenere dentro di sè l'amore per le proprie immagini ma, magari, dopo aver valutato le posizioni altrui si possono anche riconsiderare alcuni propri parametri di valutazione, in tutta tranquillità ;) ;) ;)

MS
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R.Avedon
roger
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Non è affatto poco gratificante, te lo posso assicurare. Non era ironica la mia citazione. Per me è un quasi un bel complimento, anzi lo è, per come vedo io la fotografia e per come è il mio modo di fotografare.
:)
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massimostefani
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roger ha scritto:Non è affatto poco gratificante, te lo posso assicurare. Non era ironica la mia citazione. Per me è un quasi un bel complimento, anzi lo è, per come vedo io la fotografia e per come è il mio modo di fotografare.
:)
Nessuno ha mai detto che questa o quella scelta siano più o meno gratificanti . Si parla di comunicazione e nonostante l'evoluzione dei mezzi che abbiamo a disposizione ( o forse proprio a causa di questo) si continua a fraintendere non centrando il problema, ammesso che problema sia.

Personalmente sarei lieto di condividere le tue immagini e di discuterle ;-)

Ciao

MS
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R.Avedon
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carlo riggi
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Se il discorso sulla validazione della bruttezza è relativo alla mia proposta, dico che in questo caso è lo stesso autore a decretarla. L’obiettivo è riconoscere la propria banalità, metterla volontariamente alla berlina, introdurre un elemento di autoironia per alzare la soglia della propria QMA (qualità minima accettabile).
Quanto alla comunicazione, mi associo totalmente a quel che scrive Massimo.
Tutti noi siamo in cerca di comunicazione, e un’opera che “non dice nulla” rappresenta una profonda frustrazione, sia per l’autore che per il fruitore.
Semmai c’è da mettersi d’accordo sulla qualità di tale comunicazione. Non sempre essa è “verbale”, e non sempre è rappresentabile altro che con la stessa immagine.
In questo senso un’immagine può essere “muta” (sublimemente muta), non in quanto non comunichi, ma in quanto veicolo e contenuto coincidono.
Il contenuto poi può essere un enigma (per lo stesso autore), ma sempre comunicazione è.

Ciao
Carlo
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