Domanda provocatoria.

Sezione Principale - Fotografie e Passioni

Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi

Elmar Lang
Messaggi: 900
Iscritto il: ven gen 07, 2011 6:20 pm
Località: Trento
Salve,

non mi farei prendere troppo dallo sgomento. Lui resta sempre un grande Maestro che come tale ha il sacrosanto diritto di fare scelte tecnico-artistiche in piena libertà.

Anche con in mano una compattina digitale, lui può essere in grado di mostrare l'abisso che -fotograficamente- c'è tra lui e noi poveri mortali, qualunque sia la fotocamera nelle nostre mani, dalla Bencini Comet alla migliore Leica (nel mio caso, la Contax-IIa).

Per lavoro e per svago, uso molto il sistema digitale, però ammetto che quando prendo in mano e carico di pellicola la mia Contax, mi sento un po' come Machiavelli nella "Lettera a Francesco Vettori" dove narra le sue sensazioni allorché, tornato a casa, si accinge a leggere i classici. Detto questo, pur da convinto sostenitore della fotografia all'argento, devo riconoscere che le diatribe digitale si - digitale no / analogico si - analogico no, cominciano un po' a venirmi in uggia.

L'importante è fotografare.

E.L.
Avatar utente
Condor
Messaggi: 1734
Iscritto il: lun dic 11, 2006 11:32 am
Contatta:
La fotografia non mostra la realtà, mostra l’idea che se ne ha (Neil Leifer)

Partendo da questa verità sacrosanta, almeno per me, e lasciando da parte il fotogiornalismo che ha un'altra finalità, quando scattiamo facciamo già una scelta, decidiamo cosa includere e cosa escludere e quindi interpretiamo il mondo esterno, proiettiamo inevitabilmente il nostro io, e quindi é insito nell’atto stesso del fotografare l’interpretazione della realtà.
Se accettiamo questo approccio e pensiamo al digitale, ivi compresa la postproduzione, come uno strumento che ci supporta nel realizzare il nostro ideale, perché limitarci al solo approccio realista da vera fotografia?

A mio avviso nell'uso dell'analogico entrano altre questioni filosofiche e personali: il gusto di stare in camera oscura, la qualità di una stampa in BN, l'approccio slow-photo, il piacere di usare certi strumenti, ecc... ma mi fermerei qui perché non mi pare corretto non riconoscere la qualità e flessibilità che i moderni strumenti offrono.

Ciao :)
mario zacchi
Messaggi: 522
Iscritto il: ven nov 05, 2010 6:12 pm
Condor ha scritto:e lasciando da parte il fotogiornalismo che ha un'altra finalità
Sì: quella di mentire spudoratamente, facendo finta di dire la verità :grin:
Meglio i manipolatori dichiarati: almeno non ti prendono in giro
perché dichiarano lo scopo. ;-)
Avatar utente
marco palomar
Messaggi: 2703
Iscritto il: mar dic 16, 2008 12:47 pm
Per me lo zero non esiste: figuratevi quale presa abbiano su di me le posizioni degli scettici.
Un decennio buono di post-modern dovrebbe averci insegnato qualcosa, e di fatti la filosofia si muove.
ma guarda un po'
BeeSSa
Messaggi: 1095
Iscritto il: mar apr 14, 2009 12:29 pm
Scusate ma l'autore del topic che ne pensa...??

B.
hcb
Messaggi: 48
Iscritto il: mer ott 05, 2011 7:02 pm
Località: la spezia
Contatta:
BeeSSa ha scritto:Scusate ma l'autore del topic che ne pensa...??

B.
Penso di aver mosso un bel vespaio! Non era questa la mia intenzione. In definitiva, però, sono d'accordo con quanto ha affermato che alla fin fine quello che conta è la fotografia finale, soprattutto se stampata, e l'emozione che provoca nel fruitore. Non mi importa un fico secco se l'emozione è figlia dell'analogico o del digitale! Forse quest'ultimo è più veloce nel provocare (oppure no) questa emozione, ....o no?
Avatar utente
Beppe
Messaggi: 441
Iscritto il: sab mar 26, 2011 2:18 pm
Località: Cesenatico
simone toson ha scritto:
maucas ha scritto:
simone toson ha scritto:Jodice l'ho visto, bellissimo. Scianna, procedo domani all'acquisto.. Grazie del consiglio..
Bellissima collana,li ho presi tutti. L'altro giorno sono riuscito a trovare "Deserto Rosa" ,un viaggio dentro le fotografie di L. Ghirri. Da vedere....
Cercherò anche quello.. Grazie.
mi permetto di segnalarti anche la trilogia (in un unico cofanetto) "Cinema all'aperto" di Gianni Celati, edita da Fandango. Si tratta di tre documentari girati dal nostro: "Strada Provinciale delle Anime", "Il mondo di Luigi Ghirri" e "Case sparse/Visioni di case che crollano", con tanto di booklet d'accompagnamento.
Acquisto a mio avviso imprescindibile.
'la fotografia è alla fine un problema di equilibri molto sottili ' (L. Ghirri)

il blocchetto degli appunti
Avatar utente
simone toson
Messaggi: 2164
Iscritto il: lun mag 07, 2012 2:54 pm
Località: Verona
Ottimo, grazie!
Vado a farmi un giretto su amazon.it
Rispondi