Ah neanch'io, se è per questo!ExContax ha scritto:ps: pero' una cosa devo ammetterla: non sentivo asslutamente la mancanza del digitale quando non c'era, poi sono stato risucchiato dalle onde...

Volevo aggiungere una cosa, risuonatami dall'esempio di Davide su Mark Knopfler.
E' un po' come ascoltare un assolo di mark knopfler improvvisato dal vivo per 8 minuti dopo la canzone da copione piuttosto ascoltare il CD (con la pur altissima qualità audio che hanno i CD) con la canzone stessa eseguita per i suoi 3.50... scriveva il nostro amico.
Ecco, è proprio questo il punto. A volte si tende a trattare l'analogico come il reale e il digitale come una sua duplicazione. Ma si tratta in entrambi i casi di trasposizioni del reale.
Poi, e qui dico una cosa pro-analogico, bisogna capire se e quanto il supporto digitale (sonoro o visivo) sia in grado di trasferire tutta la gamma di frequenze e di armoniche che l'analogico sa riprodurre. Quella quota di informazioni non visibile e udibile ma che contribuisce a ricreare l'impatto emozionale del messaggio. E qui ammetto la mia diffidenza.
Si tratta evidentemente di questioni di lana caprina, di pressoché nulla importanza concreta, e destinate a sparire man mano che aumenterà la raffinatezza delle nuove soluzioni. Ma, almeno sul piano teorico, è uno dei miei pregiudizi verso la riproduzione digitale (penso alla nuova moda delle sedute psicologiche via skype, per esempio...).
Buona domenica
Carlo