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Sezione Principale - Fotografie e Passioni

Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi

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ulyssesitaca
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alessandro fontana ha scritto:Raffaele, per favore, vorrei sapere cosa ha detto Delano, mi piace il lavoro di questo fotografo, ho il "suo" Impero, molto bello, per me sono stati soldi spesi bene.

Ciao,
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Scusate, vi leggo solo a sprazzi...

Delano, nella sua mostra di Milano, aveva una prefazione che mi sono seduto per terra a ricopiare, temendo che la foto fattagli con la XA venisse mossa.

L'ho messo sul forum, non ricordo se qui o su LP.
Forse ci sta bene una supplica a Nikita o Rubbi, veri archeologi da forum, perche' lo riesumino.

In alternativa, in due-tre settimane rientrero' in contatto col mio libro, sul retro del quale ho riscritto il tutto, e lo postero'.
Ultima modifica di ulyssesitaca il mar nov 20, 2007 10:33 am, modificato 1 volta in totale.
Raffaele
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Nikita
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Raffaele Bartoli ha scritto:
alessandro fontana ha scritto:Raffaele, per favore, vorrei sapere cosa ha detto Delano, mi piace il lavoro di questo fotografo, ho il "suo" Impero, molto bello, per me sono stati soldi spesi bene.

Ciao,
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Scusate, vi leggo solo a sprazzi...

Delano, nella sua mostra di Milano, aveva una prefazione che mi sono seduto per terra a ricopiare, temendo che la foto fattagli con la XA venisse mossa.

L'ho messo sul forum, non ricordo se qui o su LP.
Forse ci sta bene una supplica a Nikita o Rubbi, veri archeologi da forum, perche' lo riesumino.

In alternativa, in due-tre settimane rientrero' ion contatto col mio libro, sul retro del quale ho riscritto il tutto, e lo postero'.
Le considerazioni di James Whitlow Delano, fotografo Leica, riportate da Raffaele su LP.

"Scrivere di fotografia e' diventato molto piu' complicato negli anni, dall'ultima volta che ho tentato di mettere insieme un tipo di commento che non producesse imbarazzanti cliche'.
L'avvento del digitale ha aumentato la velocita', o piuttosto il volume, ma si potrebbe replicare che ha lasciato poco tempo per pensare.
Ma pensare non e' la parola giusta. Non mi piace pensare, meglio reagire quando si fotografa.
Mi sto riferendo alla riflessione che viene dopo. C'e' meno tempo per questa riflessione, ora. E' piu difficile oggi lasciare il lavoro senza censura. Ci sono meno sbocchi imparziali. Le opere inalterate sono piu' rare e di conseguenza sono molto piu' preziose rispetto a dieci o anche solo cinque anni fa.
Immergersi nei vicoli senza farsi notare, anche da straniero, e' diventato un privilegio ancora piu' grande quando sulla macchina fotografica c'e' una pellicola. Bisogna inserire il rullino, e poi riavvolgerlo. Sviluppare la pellicola e poi stamparla a mano.
Cio' richiede un diverso genere di tempo, il tempo di accumulare osservazioni.
Un tempo penalizzato dalla fretta, anche quando sembra che qualsiasi altra cosa debba essere velocizzata. Non sono sicuro del perche' un certo tipo di tempo e' dannoso e un altro non lo e'. Ma una mente allenata sa riconoscere la differenza.
C'e' una differenza, anche, tra la velocita' e la fretta.
E' ancora possibile insinuarsi e scorrere piano insieme alla vita che si osserva. Non penso che cio' cambiera' mai.
In questo caso la velocita' e' tutto. Passi lenti, ma una rapida reazione per registrare la transitorieta' di una visione fuggevole: e' l'unico modo di fotografare la vita, la vita di strada, senza modificarla con la propria intrusione, prima che vengano indossate tutte le maschere.
Mi rimprovero, spesso a voce alta, se un momento simile viene mancato e, ovviamente, perso per sempre. Queste intersezioni mancate non ritorneranno mai. Altre volte, c'e' un certo conforto nel sapere che alcune devono sfuggire, e la gente puo' semplicemente andare avanti ignorando cio' che e' appena successo.
Avere un punto di vista e conoscere il proprio soggetto puo' catalizzare la capacita' di avvicinarsi e rafforzare impercettibilmente un immagine con l'ironia e la contraddizione. Ma senza compassione o almeno rispetto per coloro che si rappresentano, il risultato suonera' completamente vuoto. Tanto si fa per avvicinarsi sempre di piu'. In questo caso l'enfasi e' vera: piu' ciu si avvicina e piu' c'e' energia................."


A voi.

Nik.
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mauro ruscelli
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Cristo, ragazzi, due minuti dopo la mia richiesta ed e' gia' qui.
Efficaci ed efficienti.
Volete lavorare per me ? :)
Raffaele
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Raffaele Bartoli ha scritto:Cristo, ragazzi, due minuti dopo la mia richiesta ed e' gia' qui.
Efficaci ed efficienti.
Volete lavorare per me ? :)
Questo è il forum di Photobit, e che ti credevi?

:lol: :lol:

Ciao
Luca
http://lucarubbi.blogspot.com/
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Nikita
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A me piacerebbe molto.
Imparerei moltissimo in campo lavorativo, ma non solo.
Ti isegnerei ad usare la Rolleiflex (questa della Rolleiflex è una cortese provocazione, perciò ridi), imparerei da te ad usare la M6 con il 35.
Raffaele c'è modo di insegnarmii perfettamente il KISWAHILI ?
E' l'unica lingua , a parte l'italiano , che imparerei con gusto e solo per capire se sono il nomade più stanziale del mondo oppure lo stanziale più nomade del mondo.
Ad ogni modo sia che io sia uno stanziale e/o un nomade ormai credo che una delle cose che apprezzo di più è " l'horreur du domicilel "
Cari saluti.

Nik
Ultima modifica di Nikita il mar nov 20, 2007 10:54 am, modificato 1 volta in totale.
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luca rubbi ha scritto:
Raffaele Bartoli ha scritto:Cristo, ragazzi, due minuti dopo la mia richiesta ed e' gia' qui.
Efficaci ed efficienti.
Volete lavorare per me ? :)
Questo è il forum di Photobit, e che ti credevi?

:lol: :lol:

Ciao
Luca
Diglielo Luca ... !

Per rimanere in tema :

Ogni mattina in Africa, una gazzella si sveglia, sa che deve correre più in fretta del leone o verrà uccisa. Ogni mattina in Africa, un leone si sveglia, sa che deve correre più della gazzella, o morirà di fame. Quando il sole sorge, non importa se sei un leone o una gazzella: è meglio che cominci a correre.


Se segui questo consiglio, accettane un altro Raffaele: non mettere la M6 nel marsupio.

Ti rinnovo i cari saluti.

Nik
Ultima modifica di Nikita il mar nov 20, 2007 10:57 am, modificato 1 volta in totale.
alessandro fontana
GRAZIE a Nik, Raf e Rush. Stampato e inserito al suo posto, all'interno
del libro Impero.

Ciao,
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Nikita
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alessandro fontana ha scritto:GRAZIE a Nik, Raf e Rush. Stampato e inserito al suo posto, all'interno
del libro Impero.

Ciao,
Font
Ehi Font,
grazie a chi ? E di che ?

Nik.
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ulyssesitaca
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Nell'ordine:

lavorare per me e' un lavoraccio, credimi...

Dio sa quanto vorrei usare la rollei...da maestro ( :-( ) ancora oggi mi stupisco dei risultati che questo piccolo capolavoro mi regala !

Il Kiswahili e' una lingua complessa, perche' mi dicono che parla per figure, come l'antica lingua pellerossa. E' nella mia whish list al primo posto, davanti ad arabo e cinese. Vista la mia eta', restera' nella wish list fino alla prossima vita.

L'horreur du domicile mi appesta da oltre trent'anni, e temo ormai sia cronico: bisogna pero' capirne bene sintomi (non cosi scontati ) ed effetti, amico mio.
Alla fine, dobbiamo accettare serenamente il fatto che un vero Viaggiatore e' uno stanziale che voirrebbe vivere in molti posti diversi, facendosi compenetrare ogni volta dal luogo e dalle abitudini dei suoi abitanti, come Brosdky su Venezia, per dirne uno.
Molto "femminile" a pensarci bene.
Raffaele
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Nikita
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lavorare per me e' un lavoraccio, credimi...

Posso assicurarti che nemmeno io scherzo ...

Dio sa quanto vorrei usare la rollei...da maestro ( :-( ) ancora oggi mi stupisco dei risultati che questo piccolo capolavoro mi regala !

Siamo in due, in più la mia Rollei si è rotta speriamo bene ...

Il Kiswahili e' una lingua complessa, perche' mi dicono che parla per figure, come l'antica lingua pellerossa.

Se non fosse così non l'avremmo scelta ... ovvio !

L'horreur du domicile mi appesta da oltre trent'anni, e temo ormai sia cronico: bisogna pero' capirne bene sintomi (non cosi scontati ) ed effetti, amico mio.

Moi druug ,
l'horreur du domicile per me è una forma di esorcismo propiziatorio, per essere sempre pronto a partire, anche quando uno meno se l'aspetta, anche se la meta deve essere ambiziosa, molto ambiziosa.

Alla fine, dobbiamo accettare serenamente il fatto che un vero Viaggiatore e' uno stanziale che voirrebbe vivere in molti posti diversi, facendosi compenetrare ogni volta dal luogo e dalle abitudini dei suoi abitanti, come Brosdky su Venezia, per dirne uno.

Perfettamente d'accordo, la mia città oggi come oggi è Lisbona, c'è anche il fiume ... e l'Oceano Atlantico è vicino ...

Molto "femminile" a pensarci bene

Questa la trovo una cosa "scomoda"

Cari cari saluti.

Nik.
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