Un po' di scattume recente di matrice tokyoita
東京 (Tokyo) by Massimo Napoli - バナノ, on Flickr
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Tokyo 2015 (1)
Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi
Te ne parlerò, con calma.
Notevoli.
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Luca A Remotti ha scritto:Te ne parlerò, con calma.
Notevoli.
Grazie e attendo la conversazione, Luca.ExContax ha scritto:Decisamente molto interessanti, tutte.
Ed ha anche il vantaggio di essere divertente.maucas ha scritto:Sicuramente un approccio deciso !
...ci sta, anche se credo che la Kodansha mi licenzierebbe entro breve (uso troppo nero, la stampa di un singolo tankobon diventerebbe poco conveniente). Alla fine per questo tipo di foto o cogli particolari dinamici, un gesto interrotto che fa molto fumetto, o personaggi particolari, che fanno molto fumetto, o interessanti esteticamente, che in giappone fna molto fumetto. O tutti e tre assieme.reporter ha scritto:Toh!!! I Manga...
Ritratti, perché di questo direi si tratta, incredibilmente interessanti. Soggetti attraenti e molto vari, accomunati da questa illuminazione dal basso che ho invano cercato di capire. Non credo un flash dal basso - anche se potrebbe essere - forse delle lampade a pavimento. Non sono riuscito a capire se il luogo è lo stesso, gli sfondi variano, ma c'è questa sensazione della stessa atmosfera.
Molto buone.
L'ultima invece fuori contesto, forte. Ma va in un'altra serie.
Molto buone.
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Ci sei andato molto vicino. E' un flash, in remoto, tenuto in mano: sono comunque foto fatte in strada e all'improvviso, non è possibile usare cose più complesse. Tranne in una (la terza) è luce di rimbalzo, con il flash puntato verso il basso. Per lo più verso il pavimento, qualche altra volta con un diffusore improvvisato (ventaglio in plastica bianco, tenuto nella stessa mano del flash fra mignolo e anulare, pollice pronto a cambiare i settaggi... funge, ma dopo un po' vengono i crampi alle dita). Per avere questo effetto bisogna essere ovviamente molto vicini, intorno al mezzo metro. Arrivati a due o tre metri di distanza la luce rimbalzata non è più sufficiente e bisogna andare di diretto (e cambia in maniera radicale l'illuminazione).Luca A Remotti ha scritto:Ritratti, perché di questo direi si tratta, incredibilmente interessanti. Soggetti attraenti e molto vari, accomunati da questa illuminazione dal basso che ho invano cercato di capire. Non credo un flash dal basso - anche se potrebbe essere - forse delle lampade a pavimento. Non sono riuscito a capire se il luogo è lo stesso, gli sfondi variano, ma c'è questa sensazione della stessa atmosfera.
Molto buone.
L'ultima invece fuori contesto, forte. Ma va in un'altra serie.
I luoghi sono i più disparati. Sempre Tokyo, ma i quartieri cambiano: Shinjuku, Harajuku, Shibuya... i posti dove sono più frequenti personaggi del genere. L'ultima dovrebbe essere della stessa serie, ma nella stesura finale dovrebbero bilanciarsi di più foto notturne con il flash con diurne senza (quest'anno la edito, lo giuro, ho troppo materiale e devo metterci un punto).
Caro Don Banano...sempre Manga sono!
Ritrattini carini, simpatichini, deliziosini e tenerini che sprizzano - appunto - tanto effetto Manga...Attenzione...si presentano piuttosto bene....proprio come i Manga.
Immagini elettroniche fatte con scatoletta di chips superautomatica con 700 punti di MAF e con sensore anti vibrazione; ottica (presumibilmente zoom 6/400) autofocus e con VR inserito.
Non percepisco impegno, non percepisco forza, non percepisco unicità e, soprattutto, non percepisco cultura.
Sono immagini alla portata di chiunque
Il WEB è pieno di robetta del genere.
Prova a realizzare le medesime immagini con la Pellicola...allora Sì che scatterebbe l'applauso.
Rammenta che il digitale è il rifugio per i falliti in Pellicola.
ciao
Ritrattini carini, simpatichini, deliziosini e tenerini che sprizzano - appunto - tanto effetto Manga...Attenzione...si presentano piuttosto bene....proprio come i Manga.
Immagini elettroniche fatte con scatoletta di chips superautomatica con 700 punti di MAF e con sensore anti vibrazione; ottica (presumibilmente zoom 6/400) autofocus e con VR inserito.
Non percepisco impegno, non percepisco forza, non percepisco unicità e, soprattutto, non percepisco cultura.
Sono immagini alla portata di chiunque
Il WEB è pieno di robetta del genere.
Prova a realizzare le medesime immagini con la Pellicola...allora Sì che scatterebbe l'applauso.
Rammenta che il digitale è il rifugio per i falliti in Pellicola.
ciao
Veni Vidi Velvia
Pixel volant Pelicula manent
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ottica 18mm (su apsc, quindi quanto... 26?).
fuoco ed esposizione premisurati. non posso permettere alla macchina di farmi perdere tempo... se aspetto il fuoco automatico della fuji che ha tempi biblici il passante è bello che è andato, oppure ha il tempo di colpirmi (almeno con il fuoco premisurato mi colpiscono DOPO che ho scattato).
Uso il flash per prevedere l'esposizione e metto a fuoco con i piedi, in zona di fuoco: mi son dovuto abituare, e non è semplicissimo perché scatto all'incirca dal metro di distanza a scendere e la zona di fuoco è parecchio ristretta. In questo avere un 26mm che ha la dof di un 18mm aiuta tanto.
la stabilizzazione non serve in questi tipi di scatto: l'immagine colpita dalla luce del flash non ha bisogno di stabilizzazioni mentre il resto se viene un po' mosso tanto meglio, no?
provaci. è divertente.
fuoco ed esposizione premisurati. non posso permettere alla macchina di farmi perdere tempo... se aspetto il fuoco automatico della fuji che ha tempi biblici il passante è bello che è andato, oppure ha il tempo di colpirmi (almeno con il fuoco premisurato mi colpiscono DOPO che ho scattato).
Uso il flash per prevedere l'esposizione e metto a fuoco con i piedi, in zona di fuoco: mi son dovuto abituare, e non è semplicissimo perché scatto all'incirca dal metro di distanza a scendere e la zona di fuoco è parecchio ristretta. In questo avere un 26mm che ha la dof di un 18mm aiuta tanto.
la stabilizzazione non serve in questi tipi di scatto: l'immagine colpita dalla luce del flash non ha bisogno di stabilizzazioni mentre il resto se viene un po' mosso tanto meglio, no?
provaci. è divertente.
Divertente lo è di sicuro ma le immagini non mi ispirano proprio...impronta artificiosa e profondamente metallica! Pare quasi che l'inerte Silicio fosse stato rinforzato con il reattivo Stronzio; Stronzio che viene estratto dalla Stronzianite...bananocrate ha scritto:ottica 18mm (su apsc, quindi quanto... 26?).
fuoco ed esposizione premisurati. non posso permettere alla macchina di farmi perdere tempo... se aspetto il fuoco automatico della fuji che ha tempi biblici il passante è bello che è andato, oppure ha il tempo di colpirmi (almeno con il fuoco premisurato mi colpiscono DOPO che ho scattato).
Uso il flash per prevedere l'esposizione e metto a fuoco con i piedi, in zona di fuoco: mi son dovuto abituare, e non è semplicissimo perché scatto all'incirca dal metro di distanza a scendere e la zona di fuoco è parecchio ristretta. In questo avere un 26mm che ha la dof di un 18mm aiuta tanto.
la stabilizzazione non serve in questi tipi di scatto: l'immagine colpita dalla luce del flash non ha bisogno di stabilizzazioni mentre il resto se viene un po' mosso tanto meglio, no?
provaci. è divertente.
Attento! Lo Stronzio, essendo moderatamente radioattivo, è dunque metallo molto pericoloso e può essere dannoso per la salute...molto meglio respirare ed assorbire Argento che, oltretutto - a differenza dei plebei Silicio e Stronzio - è metallo Nobile e benefico.
ciao
Veni Vidi Velvia
Pixel volant Pelicula manent
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Interessante, molto. Anche la tecnica, variazione originale di quella di Gilden, e prima di lui di Mark Cohen e di per nulla banale esecuzione.bananocrate ha scritto:ottica 18mm (su apsc, quindi quanto... 26?).
fuoco ed esposizione premisurati. non posso permettere alla macchina di farmi perdere tempo... se aspetto il fuoco automatico della fuji che ha tempi biblici il passante è bello che è andato, oppure ha il tempo di colpirmi (almeno con il fuoco premisurato mi colpiscono DOPO che ho scattato).
Uso il flash per prevedere l'esposizione e metto a fuoco con i piedi, in zona di fuoco: mi son dovuto abituare, e non è semplicissimo perché scatto all'incirca dal metro di distanza a scendere e la zona di fuoco è parecchio ristretta. In questo avere un 26mm che ha la dof di un 18mm aiuta tanto.
la stabilizzazione non serve in questi tipi di scatto: l'immagine colpita dalla luce del flash non ha bisogno di stabilizzazioni mentre il resto se viene un po' mosso tanto meglio, no?
provaci. è divertente.
Considerando che spesso i giapponesi non è che siano propensi a farsi riprendere.
Ma ci sono state reazioni violente? Un paio delle modelle non sembrano proprio entusiaste.
Luca Alessandro Remotti
A Como i Jap si lasciano fotografare molto volentieri al punto che oramai sono divenuti soggetti davvero poco interessanti...inflazionati!
Jap violenti??? ma tu hai visto troppi films sulla yakuza...
ciao caro
Gilden fotografa con M6 ed i suoi soggetti vivono nella scena...le immagini del Banano sono digitali ed i soggetti sono spenti. Cohen c'entra come i cavoli a merenda.nteressante, molto. Anche la tecnica, variazione originale di quella di Gilden, e prima di lui di Mark Cohen e di per nulla banale esecuzione.
Considerando che spesso i giapponesi non è che siano propensi a farsi riprendere.
Ma ci sono state reazioni violente? Un paio delle modelle non sembrano proprio entusiaste.
A Como i Jap si lasciano fotografare molto volentieri al punto che oramai sono divenuti soggetti davvero poco interessanti...inflazionati!
Jap violenti??? ma tu hai visto troppi films sulla yakuza...
ciao caro
Veni Vidi Velvia
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Luca, la tecnica può suonare interessante, ma in realtà è tutto un calcolo per poi poter scattare agilmente senza pensarci troppo. Il problema è solo che è randomica. La quantità di luce varia tanto dall'angolazione del flash, dalla sua distanza con la superfice riflettente e dalla superfice stessa. Il bello è anche questo, volendo.
Quanto a Gilden e Cohen capisco che la tecnica sia simile ma, come detto sopra, io non ho la M6. E davvero mi piacerebbe tanto che la differenza fra Gilden e me fosse solo questa... per inciso, mi piace abbastanza il Gilden sulla V strada, sebbene troppo aggressivo, non mi piace quello in Giappone che è troppo artefatto e posato, ma è assolutamente inarrivabile e definitivo per le spiagge di Coney Island.
Quanto alla predisposizione dei giapponesi alle foto, non è necessariamente vero, ma anche se lo fosse e se il buon Reporter li conoscesse saprebbe che, per un motivo inesplicabile e per un riflesso insopprimibile, tendono ad assumere posizioni idiote e a fare gesti della pace ogni volta che si rendono conto di essere ripresi.
Quanto alla yakuza e all'ostilità... non ho avuto grandi problemi: qualche rimostranza c'è stata, qualche minaccia pure, ma mi difendo benissimo da queste situazioni non potendole comprendere (non conoscendo la lingua se non ad un livello più che basico).
Conosco però un fotografo che ha dovuto soprassedere ad andare a Shinjuku per un anno proprio per problemi con la yakuza che, no, non è una favoletta, o almeno non la percepisci come tale quando ti vengono fatte minacce di morte. Il fatto positivo è che si percepisce quando sei in territori in cui non sei il benvenuto.
Quanto a Gilden e Cohen capisco che la tecnica sia simile ma, come detto sopra, io non ho la M6. E davvero mi piacerebbe tanto che la differenza fra Gilden e me fosse solo questa... per inciso, mi piace abbastanza il Gilden sulla V strada, sebbene troppo aggressivo, non mi piace quello in Giappone che è troppo artefatto e posato, ma è assolutamente inarrivabile e definitivo per le spiagge di Coney Island.
Quanto alla predisposizione dei giapponesi alle foto, non è necessariamente vero, ma anche se lo fosse e se il buon Reporter li conoscesse saprebbe che, per un motivo inesplicabile e per un riflesso insopprimibile, tendono ad assumere posizioni idiote e a fare gesti della pace ogni volta che si rendono conto di essere ripresi.
Quanto alla yakuza e all'ostilità... non ho avuto grandi problemi: qualche rimostranza c'è stata, qualche minaccia pure, ma mi difendo benissimo da queste situazioni non potendole comprendere (non conoscendo la lingua se non ad un livello più che basico).
Conosco però un fotografo che ha dovuto soprassedere ad andare a Shinjuku per un anno proprio per problemi con la yakuza che, no, non è una favoletta, o almeno non la percepisci come tale quando ti vengono fatte minacce di morte. Il fatto positivo è che si percepisce quando sei in territori in cui non sei il benvenuto.
Appunto! Manga...√Quanto alla predisposizione dei giapponesi alle foto, non è necessariamente vero, ma anche se lo fosse e se il buon Reporter li conoscesse saprebbe che, per un motivo inesplicabile e per un riflesso insopprimibile, tendono ad assumere posizioni idiote e a fare gesti della pace ogni volta che si rendono conto di essere ripresi.
ciao
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