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Sezione Principale - Fotografie e Passioni

Moderatori: NatRiscica, maucas, simone toson, luca rubbi

cliqueur
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[schyter] ha scritto:ovviamente una discussione per me in leggerezza come fossimo al bar...
La fotografia è un linguaggio, credo che nessuno ne dubiti.

C'è una sintassi, una grammatica e anche una finalità di utilizzo. Ed anche una forma, senza scomodare terzi e sezioni auree, e proporzioni.

Ma credo fermamente che vi sia una questione di senso: quale senso e per chi.

PS sono un po' lontano dal Po, ahimè.
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[schyter]
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Luca A Remotti ha scritto:La fotografia è un linguaggio, credo che nessuno ne dubiti.

C'è una sintassi, una grammatica e anche una finalità di utilizzo. Ed anche una forma, senza scomodare terzi e sezioni auree, e proporzioni.

Ma credo fermamente che vi sia una questione di senso: quale senso e per chi.

PS sono un po' lontano dal Po, ahimè.
Concordo ... e mi spiace per la lontananza. :(
Cos'è la fotografia pinhole? Come dire che si sente un leggero fruscio ascoltando un vecchio 78 giri su un grammofono a manovella! ;/)

La perfezione ha un grande difetto, tende ad essere noiosa. ;/)
abschied
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Luca scrive: "La fotografia è un linguaggio, credo che nessuno ne dubiti."

Mi permetto di dissentire da questa affermazione. Pur essendo entrambi sistemi comunicativi semiotici, la fotografia e le lingue naturali differiscono in diversi aspetti essenziali. I messaggi linguistici ma non quelli fotografici sono essenzialmente discreti e lineari ed solo in ragione di questa doppia caratterizzazione che solo nel caso dei linguaggi si può definire una morfologia (regole di identificazione e flessione dei lessemi) e una sintassi (regole di concatenazione seriale dei lessemi). Inoltre solo le unità discrete del linguaggio sono intrinsecamente arbitrarie permettendo così di trasmettere la stessa informazione con sequenze di unità completamente differenti. Mentre si può tradurre una frase dal tedesco al giapponese mantenendola perfettamente intellegibile, niente del genere è immaginabile nel caso di una fotografia. Infine, solo per il linguaggio è definibile la ricorsività. Naturalmente, come ben argomentato nel saggio Henri Van Lier, "Philosophie de la Photografie" (Ed. Les Impressions Nouvelles, Paris, Bruxelles, 1983), è possibile identificare delle regole compositive fotografiche, ma esse nulla hanno in comune con le regole linguistiche.
Paolo Viviani
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cliqueur
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Paolo: "è possibile identificare delle regole compositive fotografiche, ma esse nulla hanno in comune con le regole linguistiche".

Credo questa sia una affermazione molto importante, che mette nella prospettiva giusta i concetti che ho impropriamente usato: in fotografia esistono delle regole ma non si possono chiamare "sintassi" e "grammatica".

Grazie.
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