Sulla fotografia di Nudo - un dialogo

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mauro ruscelli
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Mi piacerebbe aprire un dialogo sulla fotografia di nudo, in particolare ovviamente con Luca, ma anche ovviamente con chiunque voglia partecipare. Anche riprendendo tema sciamanesimo, ma magari piu' avanti.
1 La fotografia di nudo a distanza
La prima cosa che vorrei discutere e' il trend, in parte dovuto al covid, della fotografia di nudo a distanza, c'e' chi ci ha fatto anche un libro, ho visto pure qualche bella foto, poche, ma qualcuna si, pero'... pero' non riesco a concepirlo. Posso capire i motivi di chi con la fotografia di nudo ci guadagna di inventarsi qualcosa per continuare a mantenere degli introiti, ma oltre a questo?
Eppure lo fanno in tantissimi. Vedo che sono organizzatissimi, mandano schizzi con le pose alle modelle, guidano, dirigono. Per un risultato di qualità bassa, senza controllo di esposizione, fuoco, angolo visuale.
Ma a parte questo per il mio tipo di fotografia l'incontro, il dialogo, parlare dire cazzate bere fumare e cosi' sciogliere le tensioni raggiungere la tranquillità necessaria, e' parte integrante e fondamentale del processo, non c'e' nulla di meccanico o un'immagine mia da imporre ad una persona come se fosse un manichino, ma un cercare di lavorarci assieme per provare a trovare qualcosa che la rappresenti in qualche modo. E poi il feticismo dell'avere la macchina fotografica in mano, quella che hai scelto, l'ottica che hai scelto e non un'altra, scelta che ti segna la strada che hai deciso di intraprendere, che guida il tipo di foto che farai.
Pero' a parte il mio modo di fotografare, per cui questo approccio non si adatta, vorrei sapere un po' la vostra opinione.
Mauro

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luca rubbi
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L'ho scritto in un altro post ma vale la pena postarlo qui, la volta che ho visto più pelo sulla topa della teixeira, ero ingessato alla gamba :lol:

MT
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Nikon F100 - Nikkor 50/2-AI - XP2

Ciao
Luca
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mauro ruscelli
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ok

diciamo che mi aspettavo un approccio piu' dialettico almeno collegato alla domanda

sigh!!
Mauro

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abschied
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Caro Mauro, sono contento che tu abbia stimolato questa discussione perché lo status del nudo fotografico è un soggetto sul quale ho parecchio riflettuto. In realtà ho persino avuto l'ardire di scrivere un articolo su questo soggetto che, se può interessarti, ti manderò (ho bisogno però della tua mail). La mia posizione rispetto alla tua domanda è molto più estrema della tua, che peraltro condivido. Non solo è palesemente assurdo commissionare delle fotografie a distanza a delle anonime modelle, ma, più in generale, che sia un profondo travisamento dello spirito della fotografia ritrarre una donna nuda con la quale non ci sia un rapporto tale da giustificare il perché si è spogliata. Cito dall'articolo in questione: "Per quale ragione una donna si spoglia di fronte ad un’altra persona? Ovvio! A meno che non sia dal medico, e qualunque sia il sesso dell’altra persona, lo fa per andarci a letto. Da almeno 200.000 anni – più o meno da quando è apparso l’Homo Sapiens Sapiens, molto prima quindi dell’apparizione dei medici e delle modelle – la nudità della donna nella vita reale è legata all’attività più importante per la sopravvivenza della specie: il rapporto sessuale. Quasi tutti gli uomini ed alcune donne hanno una vivida rappresentazione del nudo femminile come evento visivo che precede e segue una qualche forma di attività sessuale." Se quindi la fotografia deve restare fedele alla sua fondamentale funzione mitopoietica, evocare nello spettatore l'immagine di un evento, questo evento deve necessariamente includere la tensione erotica che si stabilisce naturalmente fra fotografo e soggetto.
Paolo Viviani
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mauro ruscelli
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Hai ragione, questo infatti e' il secondo punto che avrei voluto affrontare tu dici
"questo evento deve necessariamente includere la tensione erotica che si stabilisce naturalmente fra fotografo e soggetto" e secondo me e' cosi' ci deve essere, o almeno deve nascere in quel momento, questo pero' non esclude le persone con cui si abbia una relazione, come dici, magari lo mettiamo nell'occasionale. Certo il rapporto fra fotografo e modella deve restare nei canoni della relazione professionale quindi la tensione resta tensione, senza andare oltre, ma secondo me ci deve essere qualcosa. Il dubbio mi e' venuto e la voglia di parlarne anche perche' ho sentito le interviste che un fotografo che adesso va abbastanza tra le modelle oltre al libro di cui sopra sulla fotofrafia a distanza nelle interviste che pubblica su youtube dice pure che vedere una o piu' donne nude in un set non gli fa nessun effetto. Quasi come se fosse un ginecologo. Ecco a questa frase, che piaceva molto alle modelle, io mi sono stupito, che senso ha allora fare questo tipo di fotografia. Non e' uno still life, se il fotografo in primis non prova niente come puo' trasmettere qualcosa con le sue immagini.

la mia mail e' mauro punto ruscelli chiocciola gmail punto com, mi farebbe piacere ricevere il tuo articolo.
Mauro

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luca rubbi
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mauro ruscelli ha scritto:ok

diciamo che mi aspettavo un approccio piu' dialettico almeno collegato alla domanda

sigh!!
Caro Mauro,
avevo scritto poco prima che avrei postato questa foto, mi apri un post sul nudo e l'ho pubblicata, possiamo parlare un anno su questo tema, come ben sai io la penso come te e non come Paolo.

Ciao
Luca
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luca rubbi
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Io come è ben noto non condivido affatto la tesi di Paolo, ma ho sempre sottolineato che la tensione sessuale c'è in ogni caso, in misura maggiore o minore dipende da quanto mi piace la donna ma soprattutto da come posa, le ragazze fanno quello che vogliono, alcune sono pudiche altre all'opposto molto disinibite e questo si è visto negli anni.
Mi è capitato di fotografare anche uomini nudi, ma sono fatti incidentali, come di reportage, non farei mai un set per fotografare un maschio nudo.

Ciao
Luca
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abschied
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Non c'è ragione di mettere in dubbio la sincerità di Luca quando scrive "La tensione sessuale c'è in ogni caso, in misura maggiore o minore dipende da quanto mi piace la donna ma soprattutto da come posa"; a tutti in fondo fa piacere guardare una donna nuda. Però ci si può anche chiedere se lo scopo di tutta l'operazione non è allora principalmente di procurarsi quel piacere e, secondariamente, di scattare qualche fotografia. Certo ci si può porre la stessa domanda anche nel caso in cui si fotografa una moglie o un'amante. In questo caso però l'autenticità dell'operazione è preservata dal fatto che l'offerta di quel nudo non è occasionale, ma bensì un episodio nel contesto di una conoscenza carnale pienamente vissuta.
Paolo Viviani
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maucas
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abschied ha scritto: Però ci si può anche chiedere se lo scopo di tutta l'operazione non è allora principalmente di procurarsi quel piacere e, secondariamente, di scattare qualche fotografia.
Forse la massima aspirazione è proprio quella di trasferire quel piacere sulla pellicola...
Maurizio Cassese.
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mauro ruscelli
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abschied ha scritto:Non c'è ragione di mettere in dubbio la sincerità di Luca quando scrive "La tensione sessuale c'è in ogni caso, in misura maggiore o minore dipende da quanto mi piace la donna ma soprattutto da come posa"; a tutti in fondo fa piacere guardare una donna nuda. Però ci si può anche chiedere se lo scopo di tutta l'operazione non è allora principalmente di procurarsi quel piacere e, secondariamente, di scattare qualche fotografia. Certo ci si può porre la stessa domanda anche nel caso in cui si fotografa una moglie o un'amante. In questo caso però l'autenticità dell'operazione è preservata dal fatto che l'offerta di quel nudo non è occasionale, ma bensì un episodio nel contesto di una conoscenza carnale pienamente vissuta.
Anche nel caso lo si faccia per stimolare particolari centri del piacere che male ci sarebbe?
Se non ti ritengono bravo quelle foto non le fai se non pagando, allora possiamo dire che e’ anche edonismo fotografico, se accettano di posare per te senza nulla in cambio il tuo ego ne giova. Quindi? L’adrenalina l’ho sentita anche fotografando il macello adiacente al tempio della dea Kali in nepal dove facevano sacrifiici animali con i piedi immersi nel sangue che colava. Non avrei dovuto footgrafare o eccitarmi perche’ non sono un vero reporter o perché non avevo il mio animale da macellare?
Credo sia ovvio che si fotografa meglio qualcosa che ci smuove sentimenti forti atavici ancestrali.
Io personalmente amo molto le storie che mi raccontano durante i set l’incontro, talmente tante storie, una piu bella dell’altra che mi hanno arricchito. Non e’ un rapporto freddo, ma anzi per la situazione molte persone si lasciano andare a confidenze che raramente farebbero. A volte le storie sono meglio delle foto. Mi restano come sogni e immagini mai scattate nella mente.
Mauro

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mauro ruscelli ha scritto:
abschied ha scritto:Non c'è ragione di mettere in dubbio la sincerità di Luca quando scrive "La tensione sessuale c'è in ogni caso, in misura maggiore o minore dipende da quanto mi piace la donna ma soprattutto da come posa"; a tutti in fondo fa piacere guardare una donna nuda. Però ci si può anche chiedere se lo scopo di tutta l'operazione non è allora principalmente di procurarsi quel piacere e, secondariamente, di scattare qualche fotografia. Certo ci si può porre la stessa domanda anche nel caso in cui si fotografa una moglie o un'amante. In questo caso però l'autenticità dell'operazione è preservata dal fatto che l'offerta di quel nudo non è occasionale, ma bensì un episodio nel contesto di una conoscenza carnale pienamente vissuta.
Anche nel caso lo si faccia per stimolare particolari centri del piacere che male ci sarebbe?
Se non ti ritengono bravo quelle foto non le fai se non pagando, allora possiamo dire che e’ anche edonismo fotografico, se accettano di posare per te senza nulla in cambio il tuo ego ne giova. Quindi? L’adrenalina l’ho sentita anche fotografando il macello adiacente al tempio della dea Kali in nepal dove facevano sacrifiici animali con i piedi immersi nel sangue che colava. Non avrei dovuto footgrafare o eccitarmi perche’ non sono un vero reporter o perché non avevo il mio animale da macellare?
Credo sia ovvio che si fotografa meglio qualcosa che ci smuove sentimenti forti atavici ancestrali.
Io personalmente amo molto le storie che mi raccontano durante i set l’incontro, talmente tante storie, una piu bella dell’altra che mi hanno arricchito. Non e’ un rapporto freddo, ma anzi per la situazione molte persone si lasciano andare a confidenze che raramente farebbero. A volte le storie sono meglio delle foto. Mi restano come sogni e immagini mai scattate nella mente.
Bellissimo, e vero.

Ciao
Luca
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Stefano Tambalo
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mauro ruscelli ha scritto: Anche nel caso lo si faccia per stimolare particolari centri del piacere che male ci sarebbe?
...
Io personalmente amo molto le storie che mi raccontano durante i set l’incontro, talmente tante storie, una piu bella dell’altra che mi hanno arricchito. Non e’ un rapporto freddo, ma anzi per la situazione molte persone si lasciano andare a confidenze che raramente farebbero. A volte le storie sono meglio delle foto. Mi restano come sogni e immagini mai scattate nella mente.
+1
A me piaceva particolarmente lo sviluppo di una situazione di fiducia e partecipazione reciproca.
Tante volte le storie le rivivono mentre le raccontano, e magari ti capita pure di beccarla nella foto, quella memoria.
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luca rubbi ha scritto:Io come è ben noto non condivido affatto la tesi di Paolo ...
A me non sembra diciate cose sostanzialmente diverse. Entrambi fate riferimento ad una relazione rappresentata fotograficamente. Cosa che d'altra parte mi aspetterei da qualunque fotografia seria, di nudo o no.

L'aspetto interessante riguarda le motivazioni, alle quali tu, Luca, fai riferimento direttamente, mentre Paolo le accenna in modo sfumato. È secondo me importante avere presente le motivazioni del fotografo e le motivazioni della modella, che possono essere in partenza diverse ma che poi, in base alla relazione visuale ed espressiva che si stabilisce, in una fotografia riuscita si intrecciano. Direi senz'altro che, ad una osservazione sotto la superficie, le tue modelle contribuiscono alla espressione visuale almeno, e sottolineo almeno, quanto te.
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Mauro scrive: "Anche nel caso lo si faccia per stimolare particolari centri del piacere che male ci sarebbe?" Io rispondo: Assolutamente niente! Non mi avrete mica preso per un moralista? A Napoli c'è un detto che condivido in pieno: "Dove c'è gusto non c'è perdenza".
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luca rubbi
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cliqueur ha scritto:
luca rubbi ha scritto:Io come è ben noto non condivido affatto la tesi di Paolo ...
A me non sembra diciate cose sostanzialmente diverse. Entrambi fate riferimento ad una relazione rappresentata fotograficamente. Cosa che d'altra parte mi aspetterei da qualunque fotografia seria, di nudo o no.

L'aspetto interessante riguarda le motivazioni, alle quali tu, Luca, fai riferimento direttamente, mentre Paolo le accenna in modo sfumato. È secondo me importante avere presente le motivazioni del fotografo e le motivazioni della modella, che possono essere in partenza diverse ma che poi, in base alla relazione visuale ed espressiva che si stabilisce, in una fotografia riuscita si intrecciano. Direi senz'altro che, ad una osservazione sotto la superficie, le tue modelle contribuiscono alla espressione visuale almeno, e sottolineo almeno, quanto te.
Assolutamente si, foto di questo tipo si fanno in due e questo vale per qualunque ritratto. Come è noto io considero il ritratto come HCB, quando c'è la posa e quindi la coscienza da parte del soggetto di essere ritratto, le foto realizzate all'insaputa della persona o comunque mentre si dedica ad altre attività per me non sono ritratti.

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