Capire la fotografia contemporanea. Denis Curti.

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cliqueur
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roger ha scritto: ven set 24, 2021 1:03 pm Ho visto che nella lista maestri è virgolettato ma fatico sempre a comprendere perché Galimberti (presumo Maurizio) viene considerato un maestro. Non sono assolutamente in vena di polemiche sia chiaro. Solo che lo trovo sopravvalutato e con sopravvalutato non intendo dire che lui si sopravvaluta e sopravvaluta le sue capacità e il suo lavoro ma che è il pubblico a farlo. Specifico perché mi è capitato in altri tempi e altri luoghi di dire che Martin Parr è sopravvalutato e si è scatenato l'inferno. Allo stesso tempo in quella lista, a mio parere, mancano molti nomi.
Sinceramente capire chi è sopra o sotto valutato va al di là delle mie capacità. In realtà Curti ci dà delle chiavi di lettura e si capisce perché sceglie Galimberti, tra gli altri. M.G. ha tecnica e inventiva, o le ha avute. Se poi sia nella fase in cui ripete se stesso non lo so dire. Ma il rischio di ripetersi lo corrono in molti.

L'idea che mi sono fatto è che la fotografia ha canoni talmente poco definiti che una volta che qualcuno si è fatto una certa fama le cose poi vanno. Grazie anche al fatto che "in una fotografia uno vede quel che sa" e quindi si produce di tutto, e se il contesto e la comunicazione sono "giusti" si compra di tutto.

Anche grazie al fatto che mediamente la fotografia è un ambito "ricco" in cui si vende materiale, corsi, workshop, libri ...

Chi butterebbe nella spazzatura il prossimo libro di McCurry? o di Berengo Gardin, o dello sconosciuto autore edito da Contrasto? (Io vista la copertina il libro di Salgado uscito per ultimo ce lo butterei, dico la verità).

Parr sopravvalutato? Non so, è un tipo ma non mi fa impazzire, pur capendone lo stile feroce. Uno che mi ha deluso è René Burri.

Se dovessi scegliere nella mia libreria salverei Pellegrin (Dies Irae), Shore (American Surfaces), Eggleston (molte cose vecchie), Haas, Koudelka (Exiles), Images a la sauvette (HCB, obbligatorio), Eugene Richards e Gabriele Basilico (non che abbiano nulla a che fare l'uno con l'altro), certamente Roger Ballen (una specie di genio), sicuramente Gruyaert, Mulas, Ghirri. Sergio Ramazzotti, reporter fantastico.

Tra i giovani Valentina Tamborra, Micalizzi, Masturzo, Gabriele Galimberti, Christopher Anderson, Jonas Bendiksen, Alec Soth, Carlo Bevilacqua. Ma ce ne sono tantissimi. Non conta tanto la tecnica fotografica quanto l'approccio originale alle produzioni. E, visto l'innalzamento dell'asticella, i giovani fotografi sono bravissimi e studiano e si preparano moltissimo.

Con buona pace dei "clìqueur" come lo sono io. Comunque, scomodando Roland Barthes, se un lavoro fotografico punge lo si vede. E non sono poi moltissimi quelli che veramente pungono.
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