la reflex: il design e la tecnica

Sezione Principale - Fotografie e Passioni

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PIERPAOLO
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visto l'interesse suscitato dai diversi post, ultimo quello sulle Contax, vorrei offrire lo spunto su un fatto poco considerato dagli appassionati ma evidente ed importantissimo, ovvero:
- l'impatto visivo tra uomo e macchina, al di là della funzione fotografica;
ripercorriamo pertanto quattro momenti importanti
1936 nasce l'Exakta prima reflex 35mm: la funzione prima di tutto, in un corpo trapezoidale e primitivo, (tagliato con l'accetta....) una meccanica robusta ma non raffinata, un mirino a pozzetto che limita la funzionalità della novità tecnica;

1948 Contax S, nasce la prima reflex col pentaprisma, funzionalità ancora in primo piano ma con un design che farà scuola grazie al disegno compatto ed armonico, la soluzione Rectaflex invece non troverà epigoni

1975 Contax RTS, la prima macchina dove non é più la funzione che crea l'organo ma è l'organo (il pulsante di scatto, la leva di avanzamento, i vari selettori, la forma complessiva, il motore integrato nella 137 ) che creano la forma, ovvero il superamento della funzione puramente meccanica a favore di una funzione psicologica e simbolica

1986, Canon T90: la rivoluzione totale del design di Colani trasforma l'oggetto in un 'budino' tecnologico, abbandonando definitivamente lo stilema Contax S e la sua evoluzione Contax RTS: la nuova Canon si propone come capostipite di tutte le reflex moderne come la Contax S lo era stato 40 anni prima, ma per ché ciò succedesse Canon ha dovuto abbandonare i progetti dei propri stilisti a favore di un disegnatore esterno che vedesse la fotocamere come oggetto 'vergine'

queste le fotocamere che hanno detto qualcosa in più, ma si potrebbe anche citare la OM1 (la riscoperta del piccolo come valore aggiunto) o la Nikon F (una fotocamera a telemetro S travestita da reflex)
comunque non si esce da questi modelli che hanno creato nuovi trend, è tuttavia interessante notare che per stravolgere il design classico di riferimento sono occorsi ben 40 anni!! (1948 - 1986), e che questa modifica epocale è stata apportata da un designer industriale indipendente, come se in realtà i disegnatori delle case non sapessero o potessero liberarsi degli stilemi storici, non a caso Giugiaro per Nikon e Porsche per Contax sono stati coinvolti per cercare di creare qualcosa di nuovo;

in definitiva la bellezza di una fotocamera, ovvero il rapporto tra forma e funzione reale, rimane un 'quid' difficilmente quantificabile e proprio per questo è stato difficilissimo procedere ad una vera evoluzione stilistica
Pierpaolo

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una nota: é molto interessante osservare i bozzetti della Canon T100 (poi T90): i tecnici Canon ne avevano realizzato il pentaprisma a spigoli vivi, molto tradizionalisti e senza la caratteristica presa laterale che tanto caratterizza questa macchina, Colani invece ha spazzato via tutto ciò che ricordava la vecchia macchina
charlie29
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a me piace molto l'estetica OM...piccola e classica!!mi piace un sacco leica M,molti la definiscono essenziale(nel corso degli anni potevano però aggiungerci 2-3 cosette da rinnovarla)....le reflex leica per la maggior parte non mi piacciono come estetica,però l'R8-9 secondo me sono bellissime,un pò strane all'inizio,ma poi diventano bellissime!!
le altre case le conosco poco e niente!!
..tutto muore,è la regola,..ma tutto ciò che muore un giorno tornerà...."
Supermario
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Interessantissimo intervento Pierpaolo.
Credo che questa evoluzione sia generalizzabile su tutta la produzione industriale. Allorchè il prodotto diventa di massa ed è tecnologicamente maturo, ovvero non trova più spazi commerciali di espansione, il design abbandona la sua funzione di ricerca del bello legato alla funzione per cercare una sua autonomia "immaginativa" legata all'"attrazione" commerciale.
Io vedo tutto ciò come una involuzione estetica, ovvero la "corruzione dell'idea".
Ho sempre visto la Contarex, la Canon Ftb, la Nikon F possedere un aspetto inelegante e ingenuo, ma conservare un valore estetico immutabile nel tempo, mentre vedo il disegno Porsche, Giugiaro ecc. datato, ovvero legato all'epoca, come la moda del vestire, trascorso il tempo previsto termina la sua funzione attrattiva perchè la nostra evoluzione percettiva impara a distinguere la spontaneità dalla finzione, la perfezione dalla seduzione.
Mi piacerebbe capire la distinzione concettuale che fai fra il disegno Porsche della RTS I del 1975 e quello precedente e quello sucessivo di Colani.
Mi pare che il disegno Porsche voglia armonizzare i vari componenti in un aspetto unico elegante e proporzionato, ovvero che per la prima volta si cerchi di studiare l'immagine unitaria della fotocamera non come un'assemblaggio più o meno casuale di componenti. Trovo il risultato finale molto piacevole ma un pò artificioso. In questo sono in disaccordo con te.
Diverso è il disegno di Colani, come tu dici, il professionista esterno vede il prodotto con occhio libero da preconcetti e tradizioni, e crea un oggetto libero dalle funzioni che svolge ed assolutamente ergonomico, che è l'unica funzione che capisce.
Una fotocamera che si confonde con un sopramobile o un componente aerodinamico, che fa fotografie ma potrebbe avere altre funzioni legate alla velocità.
Mario Andreoli
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NatRiscica
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Mario ti straquoto!

Io sono datato, amo il tostapane dalla forma di tostapane, il televisore a prova d'errore (conosco un amico che lo aveva scambiato per un acquario), il lavabo quello per lavarsi, e in particolar modo mi piace il budino, quello fatto col latte di mandorle...

Nat
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luca rubbi
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Questa è l'introduzione alla thread bestsellers di LP, il tema è sempre quello e prende spunto dal design della M8, si intitola:

M8 un'occasione perduta


Sante ha scritto:

"[...]

Inoltre, sarà che sono coraggioso (senza saperlo, evidentemente), ma trovo, nel 2007, esteticamente assai più intrigante la pragmatica e razionalista M5 che la sdolcinata M classica, ormai fritta e rifritta, e tenuta in vita solo da acquiescenti e pigri ragionamenti di botteghino. Quanta strada ha fatto, ad esempio, il design delle R, libero dalla mummificazione imposta da uno zoccolo duro di conservatori tetragoni ad ogni ragione non solo estetica, ma anche pratica, che stravolga un modulo ormai fossile? Perfino la M8, celebrazione di una rivoluzione, deve adeguarsi a uno schema frusto e tecnicamente inadeguato.

Triste destino quello di Leica, nata rivoluzionaria, e morta (speriamo di no) ultraconservatrice.

Ciao,
Sante.


P.S.
Mi accorgo che alcune riflessioni potrebbero apparire frutto di partito preso, o assiomatiche. Non pretendo di avere alcuna ragione, ma su questo posso rassicurare chi mi legge: le mie sono valutazioni libere e spassionate, oltre che appassionate. Farò un esempio maggiormente articolato:

Chi usa le reflex, che siano Nikon, Canon o Leica, da almeno venti anni, dovrà ammettere che ergonomia e impugnabilità di una R9/EOS/F5 surclassano in modo inequivocabile quella di una SL/F1/F; quanti fotografi "veri" tornerebbero a tenere in mano volentieri scivolosi "pezzi di ferro"?

Ve lo immaginate ora il putiferio che succederebbe se Leica decidesse di dotare una M8, come sarebbe opportuno e doveroso, di una confortevole impugnatura gommata? Apriti cielo, come avvenne per la povera M5, sicuramente molto più ergonomica delle progenitrici (basti pensare al gruppo pulsante di scatto/selettore tempi/leva di carica, vera centrale di comando, o alla forma molto meno scivolosa...), ma non abbastanza "fighetta" per il notaio, il dentista, l'avvocato, veri rappresentanti della clientela Leica da un certo momento in poi. Con tutto il rispetto, si intende:-) "




Come non essere d'accordo, avevo già espresso in passato di quanto fosse opinabile chiamare M8, la prima Leica digitale a telemetro, ma almeno mi aspettavo che se non altro, ci fosse un rinnovamento a livello di design, ed invece purtroppo, hanno preferito rimanere ancorati ad un modello, un involucro decisamente anacronistico, anzi peggiorandolo esteticamente, poichè l'eliminazione, peraltro ovvia della leva di carica, ha reso la calotta di una povertà disarmante, ed il monitor sul dorso non lega assolutamente con la forma della macchina, sembra cioè appiccicato sopra.
Voi mi direte che la forma della M è un classico, ma anche la Nikon F lo è, i nipponici però si sono ben guardarti dal preservarlo dal lontano 1959 e stranamente da più di un quarto di secolo, sfruttano la capacità di un designer del prestigio di Giorgetto Giugiaro (e meno male, le macchine disegnate da questo signore, sono una spanna sopra in quanto a bellezza, rispetto agli altri modelli).
A mio parere il design di un apparecchio può rimanere il medesimo, se come avvenuto in tanti anni di Leica M, i modelli che si sono succeduti hanno avuto modifiche assolutamente minime, un corpo meccanico che si evolve (cosa non proprio vera, ma passatemela…) restando sempre fedele a se stesso, la cosa può avere un senso, ma avevo anche stigmatizzato come il design della MP, che faceva l’occhiolino alla M3, fosse anch’esso una caduta di stile per non parlare di quell’invenzione da veri fanatici feticisti della Leica alla carte, una cosa che mi ha sempre fatto sorridere, ma questo magari è un problema mio.
Ora io penso che Leica abbia perso un straordinaria occasione di rinnovamento del design, poteva adeguare l’immagine di questa fotocamera rivoluzionaria, non solo nei contenuti tecnici, ma anche in quelli dell’immagine del prodotto, proponendo un oggetto che fosse l’espressione del gusto del terzo millennio, e non il simulacro di una fotocamera, insuperata che è venuta alla luce nel 1954.
Probabilmente penseremo questa cosa in quattro gatti, e magari non tutti allo stesso modo (e ci mancherebbe) ma ci tenevo a comunicarvela, ora non so se postare nella cartella M8, ma credo che sia più giusto qui, visto che è un discorso più generale, in altre parole più estetico.

Ciao
Luca


Questo il link:

http://freeforumzone.leonardo.it/viewme ... 6&idd=3812

Ciao
Luca
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PIERPAOLO
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per Mario:
occorre sempre ricordarsi che i giudizi vanno riferiti all'epoca di riferimento, noi siamo solo degli epigoni che possono vedere l'intera evoluzione della specie, ma se perdiamo di vista la catena evolutiva non riusciamo più a coglierne le singole particolarità.
Giugiaro con la Nikon F3 si era limitato ad aspetti di contorno ma é indubbio che che si guarda la Contarex SE del 1971 e la RTS del 74/75 é impossibile non coglierne l'abissale differenza non solo di forme (dallo squadrato teutonico alle rotondità complessive) ma concettuale: la Contarex non é solamente una macchina fotografica é una MACCHINA SCIENTIFICA uno strumento per eccellenza, piaccia o meno all'utente, al contrario la RTS è un'ogetto fatto per stupire, per piacere, per affascinare. Se si va a rivedere le riviste dell'epoca (un utile esercizio per chi voglia capire cosa è stato importante o meno), si nota lo stupore, l'ammirazione, il fastidio di fronte ad un oggetto capace di rompere i tabù sino allora consolidati. Certo ora lo stilema Contax non solo è stato digerito dagli altri apparecchi della serie ma anche copiato ed imitato, per cui ci arriva ovattato rispetto alla 'rottura' del 1975.
Tra Contarex ed RTS non sono passati solo tre anni ma un'abisso concettuale tale da far invecchiare la Contarex di 20 anni (metterle accanto e confrontare)

Nel mercato affollato e competitivo della metà degli anni Settanta occoreva assolutamente differenziarsi non solo dal punto di vista tecnico (e in questo la RTS ha introdotto un discorso nuovo, sull'elettronica totale poi ripreso, digerito ed ampliato da Canon A-1) ma anche stilistico.
La RTS non deve piacere ma prima di tutto deve farsi notare, é chiaro poi che come tutti i prodotti industriali, come del resto fai notare tu nella prima parte del tuo intervento, si passa dalla funzione pura (la Contarex appunto) all'oggetto quasi da arredamento.
Zeiss e Kyocera hanno capito che un design industriale, Porche in questo caso, poteva veramente rivoluzionare il concetto di scatola da uso fotografico, Colani e Canon hanno poi portato questo discorso all'estremo, con l'abbandono totale della forma classica

Hai presente le caffettiere Alessi: fanno il caffè, naturalmente, ma sono anche bellissimi oggetti d'arredamento......
Pierpaolo
Ultima modifica di PIERPAOLO il lun giu 11, 2007 9:50 am, modificato 2 volte in totale.
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NatRiscica
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Luca,

la F era bellissima, la F2 col pentaprisma non esposimetrico forse rimane il massimo dell'eleganza funzionale possibile, la F3 il giro di boa di mamma Nikon, la F4 l'unica AF con più personalità di una Ferrari. Ma la T90, ti prego, dimmi cos'è!
:-(

Nat
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luca rubbi
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NatRiscica ha scritto:Luca,

la F era bellissima, la F2 col pentaprisma non esposimetrico forse rimane il massimo dell'eleganza funzionale possibile, la F3 il giro di boa di mamma Nikon, la F4 l'unica AF con più personalità di una Ferrari. Ma la T90, ti prego, dimmi cos'è!
:-(

Nat
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luca rubbi ha scritto:
NatRiscica ha scritto:Luca,

la F era bellissima, la F2 col pentaprisma non esposimetrico forse rimane il massimo dell'eleganza funzionale possibile, la F3 il giro di boa di mamma Nikon, la F4 l'unica AF con più personalità di una Ferrari. Ma la T90, ti prego, dimmi cos'è!
:-(

Nat
Eccola.

Ciao
Luca
Ma va!
:lol:

Ti riporgo la domanda, cos'è?

a) un manifesto pubblicitario rassomigliante ad una macchina fotografica;
b) un ammasso più o meno informe di plastica, ops... policarbonato;
c) un budino a forma di fotocamera della famosa pasticceria da "Alfio & Calogero";
d) il biglietto d'ingresso allo stadio di una partita dei campionati del mondo di calcio "Italia 90".

Nat
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Me la ricordavo in ben altro modo, ora mi pare datatissima, al contrario di una F3 uscita ben 6 anni prima...

:-(

...ma quella è classicità.

Ciao
Luca
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mauro ruscelli
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Anche la Leica R8, come riportato nel brano citato da Luca e' un forte tentativo di rompere gli schemi precostituiti, si vede anche l'amore e l'odio con cui divide gli appassionati.
Per me e' un esempio di macchina molto elegante e se l'ergonomia prevede di impugnarla con la leva di carica aperta per bilanciarla, rimane semplice ed efficace. E' illuminante e importante vedere come in piena era elettronica in leica sono riusciti a realizzare una fotocamera COMPLETA, senza nulla di piu' del necessario, evitando schermi, schermini, joistick, bottoni e bottoncini. eppure perfettamente usabile e con TUTTO a portata di mano.
Troppi comandi non vuole dire piu' usabilita', ma spesso piu' casino, solo che sulla copertine delle riviste fa tanto figo.
Mauro

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il commento di Luca esprime bene quello che ho affermato nell'ultimo intervento: la T90 va vista nel 1986 (la contemporanea Minolta 7000 al confronto sembra ancora la Contax S del 1948), ma vista adesso è stata 'digerita' in un'infinità di repliche ed imitazioni, e pertanto se ne perde storicamente il valore dirompente.
La Nikon F è indubbiamente classica, se vista col solo pentaprisma e senza l'orribile (esteticamente) Photomic, ma è ancora più vecchia di quello che appare, infatti pur essendo del 1959 prende le forme dalla Nikon S3 di 5 anni prima, solo con la scatola reflex aggiunta. In ogni caso anche Nikon nel 1979 con la F3, affidandosi a Giugiaro, aveva metabolizzato la lezione Contax, capostipite di questa lezione, ovvero affidarsi ad un designer esterno
Pierpaolo
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Naturalmente sono in parte in disaccordo con Sante e Luca sul design Leica. Tralasciando l'argomentazione M8, in quanto cambiando la tecnologia dovrebbe per forza cambiare la forma, vorrei spiegare il mio pensiero prendendo come esempio la M7.
Partiamo dall' MP: essendo la MP una M6 migliorata, il fatto di riprendere l'immagine della M2, a mio avviso, esprime la volontà di sottolineare le sensazioni rassicuranti del passato e della tradizione, un'operazione di fascino retrò simile al restauro di un vecchio edificio.
Invece la M7, che avrebbe dovuto essere la fotocamera dei nostri tempi, più veloce, più robusta di tutte le concorrenti, come la M3 degli anni '50, il progetto ha mancato l'obiettivo e di conseguenza e giustamente il design non si è mosso.
Proviamo a pensare ad una M7 con guarnizioni O'Ring per essere robusta come una Nikonos da poter usare su una barca, in spiaggia, in una fonderia o in miniera, sotto una cascata, nel deserto, in un olificio ecc., con un telemetro elettronico per assistere la messa a fuoco manuale, con la possibilità di montare un duplicatore 1,2x, motorizzato con motore ad ultrasuoni AF, che consentisse l'utilizzo di tutte le ottiche passo M in commercio, il tutto con un'affidabilità, una precisione, e una piacevolezza paragonabile ad un'M3 ed un prezzo ugulamente paragonabile, ... se riusciamo a pensarla possiamo anche immaginare la splendida opportunità di un nuovo design che fonda tutte queste tecnologie innovative in un aspetto che, senza rinnegare volutamente il passato, passi sopra tranquillamente alle inutili nostalgie e cerchi per l'ennesima volta la perfezione percettiva.
Io resto sempre ancorato tetragonalmente all'idea: una funzione ed un'unica forma per sempre, un marchio e una interpretazione univoca, il tempo che passa non è il metronomo del cambiamento (vallo a raccontare al mercato! :-( ) ma è l'evoluzione della funzione, un costruttore deve rimane fedele al suo stile e alla sua originalità.
Ma anche questa mia posizione merita un'evoluzione.
Mario Andreoli
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Il sito di Colani dove tra i progetti si trova la Canon T90
http://www.colani.ch/projects.html

Ma in particolare il sito canon, con il suo camera museum dove si spiega la rivoluzione che ha rappresentato la t90

http://www.canon.com/camera-museum/desi ... 0/top.html

Basta vedere come erano a quel tempo le fotocamere:
Immagine

e come e' stata ridisegnata inventando quella che e' l'attuale linea canon
Immagine
Mauro

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PIERPAOLO
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ribadisco che la Canon T90 è stata probabilmente, con la RTS e dopo la Contax S del 1948, la più importante rivoluzione nella reflex 35mm: non capita immediatamente è invece stata rivalutata in un secondo tempo anche nel mondo professionale grazie ad un'elettronica sicura e precisa e ad un'alimentazione a semplici pile a stilo.
Ha infine imposto definitivamente come standard irrinunciabile il display, timidamente apparso sulla precedente T70. Se la s'impugna si capisce subito come il design di Colani non sia fine a sé stesso: si tratta di un punto fermo a cui devono vita tutte le reflex successive. E ' comunque la riprova che l'elettronica di alto livello può essere affidabile (affidabile.......non indistruttibile) quanto la meccanica
Pierpaolo
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